Gli investitori sono in trepidante attesa per la trimestrale di Broadcom, che verrà pubblicata questa sera dopo il suono della campanella di chiusura di Wall Street. La presentazione dei conti per il progettista di chip arriva dopo quella di Oracle, che ha deluso le aspettative e, soprattutto, ha fatto tremare le vene e i polsi del mercato a causa dell’aumento della spesa per l’intelligenza artificiale (Oracle crolla dopo i conti, cosa fare ora con le azioni a Wall Street?).
Inoltre arriva dopo una corsa sfrenata delle azioni Broadcom, che quest’anno hanno già messo a segno una performance del +78%, aggiornando il loro massimo storico a 412,97 dollari. Dai minimi di aprile, il rally è stato ancora più dirompente, con un guadagno di oltre il 180%, il che ha reso il titolo il decimo miglior performer dell’indice S&P 500 nel periodo.
L’entusiasmo intorno alle azioni della società con sede a San Jose, in California, deriva dal ruolo centrale che l’azienda ricopre nella progettazione di chip personalizzati per clienti come Alphabet, nell’ambito dei data center legati all’intelligenza artificiale. Questo, però, ha acceso un faro sulle valutazioni: le azioni Broadcom sono scambiate a 42 volte gli utili attesi, circa due volte e mezzo la media del loro multiplo decennale di 17. Inoltre, risultano più costose di quelle delle Magnifiche Sette, eccezion fatta per Tesla.
Broadcom: è il momento della trimestrale
Nonostante l’entusiasmo per le azioni Broadcom, i nervi degli investitori sono tesi, e non solo per le valutazioni. La trimestrale di questa sera potrà rivelare molto, proprio come ha fatto ieri quella di Oracle, in merito alle prospettive legate all’AI.
Gli analisti si aspettano che l’azienda riporti utili per azione rettificati pari a 1,87 dollari per il quarto trimestre fiscale terminato il 31 ottobre 2025, in forte crescita rispetto agli 1,42 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi totali sono attesi a 17,5 miliardi di dollari, contro i 14,1 miliardi del quarto trimestre fiscale 2024. Una buona parte delle entrate dovrebbe provenire dall’intelligenza artificiale, stimata a 6,2 miliardi di dollari, in aumento di circa il 68% su base annua.
“Le aspettative sono ovviamente elevate” ha detto Shaon Baqui, analista di ricerca tecnologica presso Janus Henderson Investors. “Sono fortemente sfruttati dall’ecosistema Google, e tutti vediamo il recente successo intorno a Gemini 3 e ciò che Google è riuscita a fare”. L’esperto sottolinea anche l’importanza delle parole dell’Amministratore delegato Hock Tan, evidenziando come la comunità finanziaria abbia ormai piena fiducia nel manager: “riesce a tirare fuori un coniglio dal cilindro ogni trimestre e sorprendere con qualcosa di nuovo”, ha aggiunto.
Le elevate aspettative, però, potrebbero trasformarsi in un rischio, secondo Peter Sorrentino, manager della strategia globale di equity growth presso Huntington National Bank. “La nostra paura è che ci siano delusioni”, ha affermato.
Ben Reitzes, analista di Melius, pone invece attenzione alla concentrazione del business di Broadcom su un grande cliente come Alphabet. “La forza degli ordini TPU dovrebbe aumentare le stime di Broadcom fino al prossimo anno. A lungo termine, preferiremmo comunque un successo basato su un insieme diversificato di clienti”, ha scritto in una nota.