Le azioni BMW perdono il 6% alla Borsa di Francoforte, dopo il rilascio dei conti trimestrali dell'azienda. L'umore degli investitori non è stato compromesso dai dati, che comunque sono stati migliori delle aspettative degli analisti, ma dalla guidance che ha segnalato un calo delle vendite a causa del rallentamento economico globale. La cosa riveste una certa importanza, in quanto il gigante automobilistico tedesco è il primo nel settore a denunciare che la situazione critica dell'economia impatterà negativamente sulle consegne dell'azienda nei prossimi mesi.
La società mette in risalto il fatto che la domanda dei consumatori sia destinata a scendere perché questi faranno fatica ad effettuare gli acquisti dovendo pagare tassi di finanziamento più alti e con un'inflazione più alta che riduce il budget di spesa. Questo avvertimento è palesamente dissonante dalle indicazioni rilasciate la settimana scorsa dal competitor Mercedes-Benz. Il produttore di auto di lusso con sede a Stoccarda al contrario ha aumentato le previsioni degli utili per l'intero anno, sostenendo che la domanda nella seconda parte del 2022 sarà alta e comunque superiore all'offerta in tutti i principali mercati.
BMW: i risultati della trimestrale
I numeri della trimestrale sono stati nel complesso positivi, superando le aspettative del mercato. Gli utili prima di interessi e imposte hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, con EPS di 4,3 euro quando gli analisti si attendevano 3,67 euro. Tuttavia, si è registrata una riduzione del 32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che era stato rinvigorito però dall'ondata di acquisti successiva all'apertura delle attività post-pandemia. Le entrate societarie sono arrivate a 34,77 miliardi di euro, mentre il consensus dava ricavi a 34,2 miliardi di euro. Circa il 70% delle vendite di BMW sono state effettuate tra Europa e Cina, mentre nelle Americhe è stato fatto circa il 18% delle consegne complessive.
L'azienda ha previsto che il free cash flow per l'anno sarà di 10 miliardi di euro, ossia 2 miliardi di euro in meno rispetto alle precedenti proiezioni. Questo sconta un calo della domanda prevista, come già anticipato. Nicolas Peter, capo finanziario della società, ha precisato che tali prospettive presuppongono che non vi sia un deterioramento delle condizioni politiche ed economiche, nonché un inasprimento significativo delle sanzioni contro la Russia o ritorsioni di quest'ultima, inclusa l'interruzione delle consegne del gas.
Sulla base di queste indicazioni, l'analista di Bernstein, Daniel Röska, ha affermato che il colosso di Monaco di Baviera risulta la prima casa automobilistica a predicare cautela sul fronte della domanda, il che significa che gli investitori si aspettano una crescente debolezza nel 2023. A suo giudizio, se BMW lancia questo un avvertimento ora per la fine del 2022, vuol dire che vede un indebolimento della fiducia dei consumatori oggi, probabilmente a causa della domanda europea.