La stagione delle trimestrali USA è ufficialmente entrata nel vivo con la pubblicazione dei risultati trimestrali che rappresenta uno dei principali driver per gli investitori internazionali in questi giorni. Reduci da un vero e proprio rally di Wall Street dopo il violento sell off patito a cavallo tra la fine di febbraio e metà marzo, ora il mercato sembra attendere l'appuntamento con le trimestrali USA per capire se la corsa è stata eccessiva o meno. Più di un analista e trader crede che la diffusione dei dati sarà colta come occasione per portare a casa i rialzi maturati in questi ultimi mesi.
Trimestrali USA: drastico calo degli utili per le banche americane
Il settore più coinvolto dalla diffusione dei dati di bilancio in questi giorni è quello bancario. Oltre per l'importanza strutturale ricoperta a Wall Street dai titoli azionari del comparto, i risultati trimestrali rappresentano una cartina di tornasole su quello che il Coronavirus e il lockdown stanno avendo sulla prima economia del Mondo.
Ecco, quello che sta emergendo in modo evidente in questi giorni è che i profitti delle principali banche d'affari americane sono in caduta libera, dimezzati per via delle nuove risorse allocate per coprire i prestiti messi in sofferenza dall'esplosione della pandemia.
JP Morgan ha assistito ad un calo degli utili del 50% che si attestano a 4.7 miliardi di dollari, Wells Fargo ha invece accusato la prima perdita dopo 10 anni, quasi 2.4 miliardi di dollari. Citigroup non accusa perdite ma è pesante il calo degli utili, oltre 70 punti percentuali. Durante la settimana verranno pubblicati anche i dati di Bank of America, Morgan Stanley e Goldman Sachs, quest'ultima prevede un calo degli utili di oltre 60 punti percentuali.
Wells Fargo in perdita per la prima volta dopo la crisi del 2008
Un anno fa Wells Fargo, multinazionale statunitense che offre servizi finanziari con sede a San Francisco e attiva in tutto il mondo, segnava un utile di ben 6.21 miliardi, in netto contrasto con le peridte pari a 0.66 centesimi ad azione di questo secondo trimestre del 2020, le previsioni degli analisti davano una possibile perdita di 0.16 centesimi ad azione.
Anche le entrate sono scesce di oltre 17 punti percentuali. Ecco che allora il management del colosso bancario USA ha deciso di tagliare il dividendo trimestrale, portandolo da 51 a 10 centesimi per azione. La banca vuol preservare la propria struttura patrimoniale dopo aver fallito gli stress fatti dalla Federal Reserve, con la banca centrale statunitense che seguendo l' esempio della BCE sul fronte dei dividendi ha vietato buyback di azioni.
JP Morgan batte le attese degli analisti
Nonostante la crisi economica, uno degli istituti di credito più grandi al mondo e il più grande negli USA, JP Morgan Chase, ha battuto le stime degli analisti sia sugli utili che sul fatturato del secondo trimestre. Il fatturato è salito a 33 miliardi di dollari con un incremento del 15%, rispetto ai 30 previsti.
Nel secondo trimestre però, la banca d'affari ha segnato il record di entrate nell'attività di trading, dovute anche all'aumento della volatilità nei principali mercati. Il fatturato in questa categoria è aumentato del 79%, un risultato davvero incredibile.
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