L'ultima seduta della settimana sui principali mercati azionari del Vecchio Continente è stata all'insegna della debolezza, con le quotazioni che hanno chiuso in leggero territorio negativo. In questo contesto non sorprende il Ftse Mib le cui quotazioni scendono di poco sotto i 27.200 punti, rimanendo però ancora distanti dai primi supporti situati sulla soglia dei 27.000 punti.
Come abbiamo scritto più volte fondamentale sarà la tenuta di questi livelli, per evitare una nuova fase correttiva che avrebbe come primo obiettivo i 26.700-26.750 punti e successivamente i 26.500 punti. Al contrario la conferma sopra i 27.000 punti dovrebbe far proseguire gli acquisti fin verso le prossime resistenze situate in area 27.500 punti. Tra i temi interessanti presenti a Piazza Affari troviamo Banca MPS, che è stata oggetti di forti vendite dopo alcune news arrivate in tarda mattinata. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Banca MPS: Unipol e BPER Banca si sfilano
In occasione dell'incontro annuale della Consob con il mercato finanziario, dichiarazioni da parte di alcuni banchieri hanno avuto como oggetto la banca senese. Se nei giorni passati erano aumentati i rumors che parlavano di un possibile terzo polo bancario che avrebbe visto Bper Banca interessata a Banca Mps, consentendo in questo modo al Tesoro di uscire dal controllo del gruppo senese, oggi sono arrivate le smentite da parte dei diretti interessati.
Se per l'Amministratore delegato di Bper Banca, Pier Luigi Montani, l'interesse verso la banca senese non è all'ordine del giorno, un ulteriore smentita è arrivata da Unipol che ricordiamo è il principale azionista della banca emiliana. Quest'ultima tramite il suo presidente Carlo Cimbri ha sottolineato che il gruppo non è mai stato contattato da nessun governo sul dossier Momtepaschi e al tempo stesso non ci sono e non ci sono mai state interlocuzioni per arrivare ad un possibile accordo tra i due istituti.
Ricordiamo che già nei mesi passati altri eventuali pretendenti come Banco BPM e Credit Agricole Italia si erano sfilati, privilegiando al momento una strategia stand alone. A questo punto le dichiarazioni di queste ultime ore non rappresentano una buona notizia per il Governo italiano che da mesi, come più volte abbiamo scritto, sta cercando un partner per la banca guidata dal Ceo Luigi Lovaglio. Ricordiamo infatti che in base ai nuovi accordi siglati con l'Unione europea, lo Stato dovrà consegnare Banca MPS al mercato entro il 2024. Andiamo ora a vedere come sta rispondendo il titolo dopo queste notizie.
Azioni Banca MPS: analisi tecnica e strategie operative
Con volumi superiori 5 volte la media giornaliera mensile, quella odierna è stata una seduta all'insegna delle forti vendite per il titolo Banca MPS, con i prezzi che si sono allontanati dalle resistenze poste in area 2,45 euro per chiudere nei pressi dei 2,20 euro. Nel breve termine il movimento odierno torna ad indebolire la struttura grafica dell'azione, che potrebbe a questo punto proseguire la sua discesa verso i 2,15 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni, dove transita l'indicatore daily del Supertrend, dovessero cedere aumenterebbero le chance di ulteriori ribassi fin verso la soglia psicologica dei 2 euro. Fondamentale, nel caso si realizzasse questa view, sarebbe non perdere questi supporti per evitare nuove vendite che potrebbero spingere l'azione fin verso l'area degli 1,90 euro.
Al contrario, solo con la tenuta dei 2,15 euro si dovrebbe avere un rimbalzo delle quotazioni anche se un vero e proprio segnale di forza arriverebbe con il superamento dei 2,45 euro. Dal punto di vista operativo l'eventuale conferma oltre tali livelli andrebbe a riattivare quel trend ascendente innescatosi nella seconda parte del mese di maggio e che avrebbe come primo obiettivo i 2,60 euro ed in seguito i 2,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto il 28 febbraio scorso. Oltre queste aree resistenziali aumenterebbero le possibile di un ritorno del titolo sui massimi di periodo in area 2,95 euro, con target intermedi situati sui 2,78 euro.
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