Banca Monte dei Paschi di Siena è sotto la lente a Piazza Affari. Sono scaduti ieri i tre mesi di vincolo sulla quota del 26,7% detenuta dal Tesoro, che vale circa 1,5 miliardi. Con il lock up scaduto, il MEF può tornare a vendere altre azioni detenute nel Monte ancora di Stato dopo l’ultima seconda mossa lanciata alla fine del mese di marzo, quando ha ceduto una quota pari al 12,5% del capitale, per un controvalore complessivo pari a circa 650 milioni di euro.
Lo Stato italiano rimane tuttora azionista di maggioranza della banca senese con il 26,73% del capitale, ma il governo Meloni punta a riconsegnare l’istituto al mercato il prima possibile, in linea con gli accordi presi con l’UE, che prevedono la privatizzazione della banca entro la fine dell’anno.
Secondo il Sole 24 Ore potrebbe cedere un 10-15%, in modo da raggiungere l’obiettivo di creare un nocciolo duro di azionisti e di traghettare la l’istituto verso la meta finale di un successivo matrimonio. Il Sole 24 Ore evidenzia che la scelta del futuro partner si intreccia a doppio filo a quella del partner assicurativo di MPS, Axa, il cui contratto scade tra tre anni e il cui scioglimento diventa una tappa fondamentale in vista dei futuri equilibri. Vediamo ora il quadro grafico e come operare secondo l’analisi tecnica.
Banca MPS: analisi tecnica e strategie operative
Il titolo MPS rimane all’interno di una fase ribassista in atto da metà maggio in area 5,36 euro. Nella seduta odierna i prezzi hanno proseguito al rialzo e sembrano voler superare la linea di tendenza ascendente che collega i massimi segnati il 17 e il 28 maggio, ora transitante a 4,70 euro.
Guardando la stagionalità, analizzata con la piattaforma Forecaster, gli archi temporali selezionati vedono una potenziale fase positiva fino a fine mese, seguita da una nuova fase di debolezza/lateralità che potrebbe estendersi fino a metà settembre.
Segnali di forza in area 4,70 euro potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long, che avrebbero come primo obiettivo il livello tondo a 5 euro. Superato questo ostacolo, i prezzi avrebbero ampio spazio di manovra, idealmente almeno fino alla resistenza a 5,36 euro.
Il quadro tecnico muterebbe a favore dei venditori con la violazione del supporto a 4,17 euro, movimento che potrebbe dare il via a un’accelerazione del ribasso dapprima fino in area 3,94 euro e successivamente fino al supporto a 3,72 euro.
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