Banca IFIS corre a Piazza Affari dopo la presentazione del piano industriale per il triennio 2022-2024. Le azioni sono in rialzo del 5,30% nelle prime contrattazioni della Borsa milanese. Il piano è molto ambizioso perché prevede un utile netto che passa da 102 milioni di euro del 2021 a 164 milioni nel 2024, con un ROE del 9%. I ricavi sono attesi in aumento da 603 milioni di quest'anno a 689 milioni di fine piano, mentre i costi operativi nello stesso periodo passeranno da 348 a 372 milioni.
Dal punto di vista finanziario e patrimoniale si ha un notevole miglioramento, con il Net NPE Ratio che dal 3,8% scivola verso il 2,9% e il CET1 Ratio che è visto superiore al 14% per tutta la durata del programma. Questo consentirà di sostenere una politica aggressiva dei dividenti, che ammonteranno a 200 milioni di euro, con un payout del 50%.
Banca IFIS: i 4 pilastri del piano industriale
Il piano industriale di Banca IFIS si fonda essenzialmente su 4 grandi pilastri. Il primo riguarda la digitalizzazione. La banca stima di effettuare nuovi investimenti in tecnologia e innovazione per 76 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 42 milioni del piano 2019-2021.
Il denaro impiegato consentirà una maggiore acquisizione dei clienti attraverso i canali digitali, con una crescita di oltre il 40% rispetto al 25% attuale. Inoltre le erogazioni del credito verrebbero velocizzate, con oltre il 90% completate nel giro di 3 giorni e un tempo medio di risposta che si ridurrebbe da 12 giorni a 24 ore. Infine un passo importante si farebbe nella gestione dei crediti deteriorati, grazie all'utilizzo della robotica e di moderni strumenti analitici per velocizzare i processi di recupero.
Il secondo pilastro concerne il modello "Bank as a platform", dove l'istituto finanziario mira ad avviare partnership strategiche con lo scopo di sfruttare le opportunità che il mercato presenta nel campo della distribuzione dei prodotti e della gestione degli Non Performing Loan. Quest'anno Banca IFIS ha già stretto un'intesa con Banca Generali in relazione ad alcuni prodotti bancari distribuiti nel territorio, ma l'obiettivo è di ampliare gli accordi in essere su diversi segmenti ancora non esplorati come il leasing digitale e il noleggio a privati.
Riguardo gli NPL, verranno valutati accordi di forward flow allo scopo di garantire la stabilità degli acquisti, la condivisione con co-investitori e partnership con servicer specializzati nel segmento no-core, in modo da ottimizzare il recupero del credito e contenere i costi fissi.
Il terzo pilastro fa riferimento all'efficienza. In sostanza, la crescita verrà sostenuta attraverso una gestione rigorosa dei costi, l'automazione e la gestione dei finanziamenti per gli investimenti aziendali. Nel periodo operativo saranno incrementate le risorse nell'innovazione tecnologica dell'80% in confronto a quanto programmato nel precedente piano, con costi operativi in aumento del 2% annuo a fronte di ricavi che dovrebbero crescere del 5%.
Il quarto pilastro si basa sulla sostenibilità. In pratica verranno effettuati interventi per trasformare il core business in ottica Enviromental Social and Governance, con la costituzione di un Social Impact Lab che ha lo scopo di promuovere progetti aventi un alto impatto sociale.
Finora Banca IFIS ha messo in piedi diverse iniziative in questa direzione. Ad esempio è la prima challenger bank italiana aderente al Net-Zero Banking Alliance e ha avviato un progetto indirizzato alle piccole e medie imprese per agevolarle nella transizione verde. Inoltre ha sviluppato un modello di recupero etico e sostenibile per gli NPL, oltre a essere il primo istituto certificato dal Winning Women Institute per la parità di genere.