Il deludente dato proveniente dall'occupazione USA, che da una parte rafforza un taglio dei tassi di interesse dalla FED ma dall'altra aumenta le preoccupazioni di un deciso rallentamento dell'economia statunitense, ha impattato negativamente sui mercati azionari europei che hanno chiuso l'ultima seduta dell'ottava in deciso ribasso.
In questo contesto il FTSE Mib, con volumi in leggero aumento rispetto a 24 ore fa (3,03 mld vs 2,95 mld), ha terminato le contrattazioni in ribasso dello 0,91% in area 41.607,81 punti. Il movimento odierno indebolisce nel breve periodo l'indice italiano che, in caso di discesa sotto i 41.500 punti, potrebbe proseguire la tendenza ribassista in direzione dei 41.300-41.200 punti e successivamente verso la soglia dei 41 mila punti.
Andando a Wall Street, tra le azioni che si stanno mettendo in luce in queste ore con Ermenegildo Zegna, che sfrutta i buoni dati semestrali comunicati dal gruppo del lusso italiano. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
Zegna: utile semestrale in aumento del 53%
Nelle scorse ore Ermenegildo Zegna, gruppo italiano presente nel settore dell'abbigliamento maschile, ha comunicato i dati dei primi sei mesi del 2025 che si sono chiusi con un utile netto in crescita del 53% a 47,9 milioni di euro. Su questi numeri un impatto importante è arrivato dal canale Direct to consumer, che ha visto una crescita del 6%. In calo del 15% è risultato l'Ebit rettificato che si è attestato a 68,7 milioni di euro, mentre i ricavi sono scesi del 3,4% a 927,7 milioni di euro.
Per quanto riguarda l'utile lordo è stato pari a 626 milioni di euro, con un margine in crescita di 110 punti base al 67,5%. Alla fine dei primi 6 mesi del 2025 il Free Cash Flow passa da -6,6 milioni di euro a -23,1 milioni di euro, con un indebitamento che si attesta sugli stessi livelli di fine 2024 a 92,1 milioni di euro.
Andando a vedere i vari marchi, quello Zegna ha visto un Ebit rettificato a 94 milioni di euro, con un margine che passa dal 12,8% a 14,3%. Segnali negativi arrivano da Thom Brown e Tom Ford Fashion. Il primo ha visto un Ebit a 4,5 milioni di euro, con un margine in forte calo al 3,5% rispetto al 12,1% dello stesso periodo del 2024. Il secondo ha registrato un Ebit negativo di 19,4 milioni di euro, rispetto ai -11,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2024.
A margine della presentazione dei dati, il presidente e amministratore delegato del Gruppo, Ermenegildo Zegna, ha confermato gli obiettivi dell'azienda grazie alla forza della propria filiera e all'autenticità dei propri brand. Nello specifico nel 2025 è prevista una crescita dei ricavi a cifra singola e un margine tra il 13-14%.
Azioni Zegna: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno muovendo le azioni Zegna a Wall Street. Con volumi in aumento rispetto alle passate giornate, è una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Zegna che, con un rialzo di quasi il 3%, si porta in direzione dei 9 dollari.
Il movimento odierno che rafforza il trend rialzista partito dai minimi di agosto 2025, dovrebbe ora spingere i corsi in direzione dei 9,25-9,30 dollari e successivamente verso i massimi degli ultimi 8 mesi posti sui 9,50 dollari.
Oltre questi livelli il titolo andrebbe a mettere sotto pressione i top annuali situati sui 9,65-9,67 dollari. Nel caso in cui le azioni dovessero lasciarsi alle spalle queste aree, si avrebbe un miglioramento del quadro grafico, con prossimi target sui 10 dollari, che rappresentano i top degli ultimi 12 mesi.
Al contrario una mancata conferma sopra i 9 dollari, dovrebbe spingere il titolo a chiudere il gap-up lasciato aperto in queste ore in area 8,72 dollari. Una discesa dei corsi sotto questi livelli dovrebbe innescare una fase correttiva verso gli 8,22 dollari, dove troviamo la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di agosto, e a seguire i 7,95 dollari, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend.
La perdita di questi sostegni aumenterebbe le possibilità per andare a rivedere i minimi degli ultimi 4 mesi in area 7,65-7,60 dollari. Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere violati, si avrebbe un pericoloso indebolimento del quadro grafico, con prossimi obiettivi la soglia dei 7 dollari
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