Il nervosismo di Wall Street nella serata di ieri impatta sui futures del Vecchio Continente che, impostati in parità, anticipano un inizio di seduta poco mosso sui principali mercati azionari europei, il cui focus rimane sempre rivolto alle prossime decisioni che verranno prese dalle Banche centrali in tema di tassi di interesse. In questo contesto il FTSE Mib ha aperto le contrattazioni a 33.827,97 punti (+0,12%) confermando sempre il suo trend primario al rialzo che dovrebbe spingere i corsi in direzione dei prossimi obiettivi situati sulla soglia dei 34.000 punti. Al contrario sarà solo con una discesa delle quotazioni sotto i 32.000 punti che si avrebbe un primo segnale di debolezza, con un veloce obiettivo sui 31.750-31.650 punti e successivamente i 31.500 punti.
Tra le storie interessanti da seguire nella giornata odierna a Piazza Affari troviamo Webuild, che nella notte ha comunicato i dati del 2023. Andiamo a leggerli nello specifico.
Webuild: superata la guidance del 2023
Nella serata di ieri Webuild, leader globale nella progettazione e realizzazione di grandi infrastrutture complesse, ha comunicato i dati dell'anno passato che sono stati contrassegnati da numeri record, superiori alla guidance comunicata al mercato. Nello specifico il gruppo chiude il 2023 con i ricavi che si attestano a 10 miliardi, in crescita del 22% rispetto agli 8,16 miliardi dell’esercizio precedente ed un utile netto che raddoppia a 236 milioni, rispetto i 118 milioni del 2022. In questo contesto l'Ebitda cresce del 43% a 819 milioni di euro, con un margine che passa dal 7% all'8,2%, mentre l'Ebit vede un aumento del 48% a 475 milioni di euro, con un margine che si attesta al 4,8% rispetto al 3,9% del 2022.
Nel corso dell'anno passato i nuovi ordini fanno segnare nuovi record, superando i 22 miliardi di euro di cui la metà proveniente dall'estero. Nel totale il portafoglio ordini si porta sui 64 miliardi di euro, coprendo interamente il business plan in corso e garantendo una visibilità per i prossimi 6 anni. Dal punto di vista geografico il portafoglio risulta prevalentemente distribuito tra Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti, Medio Oriente ed Australia, principalmente in segmenti legati alla mobilità sostenibile quali l’alta velocità, il settore ferroviario e il settore stradale. Nel corso dell'anno passato migliora anche la PFN che passa dai 265 milioni di euro del 2022 agli attuali 1,431 miliardi di euro, con un debito lordo a 2,61 miliardi con una decisa riduzione della leva finanziaria a 3,2x.
Da sottolineare che nel corso del 2023 Webuild ha superato il target atteso di riduzione del tasso di intensità delle emissioni di gas serra, in calo del 67% rispetto alla baseline del 2017, rispetto al target al 2025 del -50%. Inoltre, gli investimenti aggiuntivi in progetti innovativi ad alto potenziale da realizzare entro il 2023 sono raddoppiati rispetto alle aspettative, superando quota 57 milioni di euro, oltre i 30 milioni di euro che erano stati previsti. Grazie a questi numeri il Cda ha proposto un dividendo di 0,071 euro, in crescita del 25% rispetto a quello del 2022. Infine nel corso della presentazione dei dati il Gruppo ha sottolineato di anticipare all'anno in corso i ricavi che erano attesi nel 2025 e che dovrebbero attestarsi sugli 11 miliardi di euro, con un'Ebitda che dovrebbe superare i 900 milioni di euro.
Azioni Webuild: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sull'azione nel breve e medio periodo. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile quella di ieri è stata una nuova seduta positiva per il titolo Webuild, l'undicesima nelle ultime tredici, con i prezzi che si avvicinano ai massimi degli ultimi 6 anni posti in area 2,50 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree resistenziali non solo andrebbe a rafforzare il quadro grafico ma aprirebbe le porte per ulteriori apprezzamenti in direzione dei 2,65 euro e successivamente verso i 2,80 euro, ex supporti del 2017 rotti al ribasso nel febbraio del 2018. In questo contesto rialzista eventuali prese di beneficio fin verso i 2,15 euro, ex top dello scorso anno e livelli dove transita l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle buy opportunity.
Al contrario la perdita di quest'ultimi supporti dovrebbero aprire le porte a vendite più decise con un primo obiettivo sui 2,03 euro, ex top dello scorso mese di gennaio, ed in seguito gli 1,90 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di ottobre. Nel caso in cui dovessimo assistere ad una violazione di quest'ultimi livelli, si avrebbe una continuazione delle vendite che potrebbero accompagnare le quotazioni in direzione dei minimi del 2024 posti nei pressi degli 1,90 euro, dove troviamo anche la media mobile di lungo periodo.
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