È stata una nuova giornata all'insegna della debolezza per i mercati azionari del Vecchio Continente che, con volumi in aumento rispetto alle ultime sedute, hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso. In questo contesto il FTSE Mib ha terminato la seconda giornata dell'ottava sotto l'importante soglia supportiva dei 34.000 punti. Dal punto di vista operativo il mancato recupero di questi livelli dovrebbe far proseguire le vendite prima in direzione dei 33.750-33.700 punti e a seguire i 33.500 punti. Al contrario solo con un ritorno dei prezzi sopra i 34.000 punti, che si avrebbe il ritorno degli acquisti con un primo obiettivo i 34.300 punti ed in seguito i 34.500-34.550 punti.
Tra i titoli da monitorare nella giornata odierna ci spostiamo Oltreoceano con U.S.Steel, dopo le dichiarazioni arrivate da Kamala Harris sulla società. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
U.S. Steel: no di Harris alla vendita del Gruppo
Nelle scorse ore durante una visita a Pittsburgh per il Labor Day, Kamala Harris, candita presidenziale per il partito democratico, ha sottolineato la sua opposizione alla proposta di acquisto del produttore siderurgico a stelle e strisce da parte di Nippon Steel che dovrebbe di conseguenza rimanere di proprietà e gestione americana. Ricordiamo che nei mesi passati non solo il Presidente Biden aveva mostrato la sua disapprovazione all'offerta da oltre 14 miliardi di dollari avanzata dal Gruppo metallurgico giapponese, ma anche il sindacato United Steelworers si era opposto, sottolineando come l'azienda nipponica non avesse offerto garanzie riguardo al continuo funzionamento degli stabilimenti sindacalizzati e al rispetto dei contratti esistenti.
Da parte sua Nippon Steel si è impegnata a rispettare il contratto sindacale, in vigore fino al 2026, e ha promesso di non attuare licenziamenti durante il periodo contrattuale attuale. Inoltre ha promesso investimenti significativi negli impianti obsoleti di U.S. Steel localizzati a Gary, Indiana e vicino a Pittsburgh. La scorsa settimana, l'azienda ha quasi raddoppiato i suoi impegni di investimento per gli impianti più vecchi di U.S. Steel a 2,7 miliardi di dollari, una mossa che è stata letta di alleggerimento nei confronti delle preoccupazioni presenti tra i lavoratori e i leader locali riguardo a potenziali chiusure di stabilimenti.
Ricordiamo che U.S. Steel ha già ridotto nel corso dei mesi passati la sua forza lavoro di migliaia di unità, mettendo di conseguenza a dura prova il suo rapporto con il sindacato.
Azioni U.S. Steel: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta muovendo l'azione a Wall Street. Dopo aver terminato la giornata di ieri in ribasso dell'1,7% sotto la soglia dei 38 dollari, l'apertura odierna è ancora all'insegna delle vendite con i prezzi che scambiano in area 36,60 dollari. Dal punto di vista operativo una conferma delle quotazioni sotto i 37 dollari, minimi degli ultimi due mesi, dovrebbe far proseguire la fase correttiva innescatasi lo scorso 15 agosto, verso i minimi dell'anno in corso situati nei pressi della soglia dei 35 dollari. Nel caso in cui anche tali supporti dovessero essere violati, si avrebbe un deciso deterioramento del quadro grafico con possibili estensioni delle vendite fin verso i 33,7 dollari.
Al contrario solo con il superamento dei 39 dollari, massimi delle ultime due ottave, l'azione potrebbe aprire le porte ad un rimbalzo dei prezzi con un primo obiettivo i 41 dollari, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, ed in seguito i 42,5 dollari, nei cui pressi transita l'indicatore daily del Supertrend. Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree resistenziali, top degli ultimi 5 mesi, andrebbe a rafforzare il quadro grafico con possibili estensioni de guadagni verso i 45 dollari e successivamente i 47,5-48 dollari.
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