Dopo un'apertura all'insegna degli acquisti, i principali mercati azionari europei si sono indeboliti nonostante gli ottimi dati trimestrali comunicati da Nvidia. Nei giorni del simposio di Jackson Hole e in attesa del discorso di domani di pomeriggio di Jerome Powell nel quale il presidente della Fed potrebbe chiarire le prossime mosse di politica monetaria, gli indici del Vecchio Continente hanno chiuso in territorio negativo.
A Piazza Affari il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni nei pressi dei 28.100 punti. Nel breve periodo fondamentale sarà per le quotazioni portarsi oltre i 28.300 punti, sopra i quali si andrebbero a mettere sotto pressione le forti resistenze situate sui 28.550-28.650 punti. Al contrario un ritorno dei corsi sotto i 28.000 punti tornerebbe ad indebolire il nostro indice, aprendo di conseguenza la strada per un ritorno sui minimi dello scorso mese di luglio situati sui 27.500 punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna sono indati incontro ad una decisa correzione troviamo Unicredit, anche in scia ad alcune notizie provenienti dalla sua controllata tedesca. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Unicredit: Hvb taglia esposizione in Germania
La crisi immobiliare presente in Germania ha spinto negli ultimi mesi Unicredit a tagliare la sua esposizione nel settore di quasi mezzo miliardo di euro, tramite la sua controllata tedesca HypoVereinsbank. La conferma è presente all'interno della semestrale pubblicata dalla banca italiana, in cui viene specificata come l'esposizione sia diminuita di 557 milioni di euro rispetto al dicembre dello scorso anno. In questo contesto sia la perdita attesa che la densità del rischio sono aumentate di 2 milioni di euro e di un punto base. Nello specifico il significativo aumento dei tassi di interesse ma anche l'incremento dei costi di costruzione, ha fatto sì che nel Paese i prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni sia sceso di oltre il 50% rispetto all'anno precedente.
Hvb è una delle principali banche finanziatrici nel settore immobiliare tedesco e negli anni passati aveva scommesso su di esso, aumentando la sua esposizione dai 27,3 miliardi di euro del 2020 ai 33,5 miliardi di euro di fine 2022, grazie ad un'aumento sia della domanda che dei prezzi. Tra le operazioni più importanti messe in campo dalla controllata di Unicredit segnaliamo quella su Vonovia, società leader tra le compagnie private immobilari europee, nell'emissione di titoli fino ad oltre un miliardo di euro.
Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere come si è comportata l'azione Unicredit nella seduta odierna. Con volumi più che doppi rispetto alla media giornaliera mensile, è stata una giornata in deciso ribasso per il titolo Unicredit con i prezzi che, chiudendo le contrattazioni sotto l'area dei 21,50 euro, si avvicinano ai primi importanti supporti situati sui 21,25 euro. Nel breve periodo fondamentale sarà la tenuta di questi livelli, non solo perchè rappresentano i minimi delle ultime settimane ma in particolar modo perchè su questi livelli troviamo la trendline rialzista che parte dai minimi dello scorso mese di marzo e congiunge quelli di maggio. Dal punto di vista operativo la perdita di tali sostegni farebbe proseguire le prese di beneficio prima in direzione dei 20,65 euro e successivamente verso gli ex massimi del 2023 posti sulla soglia dei 20 euro. Nel caso in cui anche questi supporti dovessero cedere il passo alle vendite, si assisterebbe ad una prosecuzione delle vendite fin verso i 18 euro.
Al contrario la tenuta dei 21,25 euro dovrebbe riportare gli acquisti sull'azione con primi obiettivi rialzisti situati sulla soglia dei 22 euro. L'eventuale superamento di questi livelli farebbe proseguire il recupero prima verso i 22,50 euro ed in seguito in direzione dei massimi di periodo in area 23,10-23,15 euro, dove transita l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui si verificasse questa view, si assisterebbe ad un rafforzamento del trend primario, il quale aprirebbe le porte ad uleriori allunghi in direzione dei 24 euro.
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