Dopo il rally che ha contrassegnato la passata settimana, i futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela sui principali mercati azionari europei, il cui focus rimane rivolto sia alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente che alle trimestrali provenienti da Europa ed Usa.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni dei 28.700 punti, sopra i quali si dovrebbe avere una continuazione degli acquisti prima verso la soglia psicologica dei 29.000 punti ed in seguito verso i 29.250-29.300 punti. Al contrario una discesa dei corsi sotto i 28.000 punti, tornerebbe ad indebolire leggermente l'impostazione del nostro mercato con possibili nuove discese in direzione dei 27.750-27.700 punti e successivamente i 27.500 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Tim, dopo le importanti novità arrivate nella serata di ieri in merito alla Rete. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Tim: approvata offerta di Kkr per la Rete
Nella serata di ieri il Consiglio di Amministrazione di Tim, ha approvato l'offerta vincolante presentata lo scorso 16 ottobre da Kkr per quanto riguarda la Rete della società, inclusa FiberCop. Allo stesso tempo è stata respinta l'altra offerta che riguardava Sparkle. Nello specifico si procederà alla sottoscrizione di un transaction agreement che disciplina il conferimento da parte di Tim di un ramo d'azienda, costituito da attività relative alla rete primaria, all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella controllata Telenergia, in FiberCop, società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame. In seguito Optics Bidco, veicolo controllato dal fondo statunitense, andrà ad acquisterà l’intera partecipazione detenuta da Tim in FiberCop. Ricordiamo che l'offerta di Kkr andrà a valorizzare Netco, su cui è esclusa Sparkle, 18,8 miliardi di euro ed il cui valore potrebbe aumentare al verificarsi di determinate condizioni fino a 22 miliardi di euro.
L'operazione, il cui closing dovrebbe avvenire entro l'estate del prossimo anno, consentirà a Tim di ridurre il proprio indebitamento finanziario di circa 14 miliardi di euro con un risultato migliorativo rispetto alle previsioni presentate in occasione del Capital Market Day del 7 luglio 2022. Al perfezionamento dell'operazione la società guidata da Pietro Labriola beneficerà di una struttura di capitale solida con un rapporto fra debito netto ed Ebitda inferiore a 2 volte. Da sottolineare infine che la decisione di ieri non ha trovato d'accordo sia il primo azionista francese Vivendi, che promette battaglia in quanto la decisione di vendita è arrivata senza il voto di un'Assemblea, che il fondo Merlyn ritenendola non in linea con il piano di delayering della Società, come presentato agli investitori nel Capital Market Day.
Azioni Tim: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sull'azione per le prossime sedute. E' stata una settimana quella passata all'insegna degli acquisti per il titolo Tim che, con un guadagno di oltre il 7,65%, ha chiuso le contrattazioni nei pressi degli 0,26 euro. Nel breve periodo una conferma oltre questi livelli, dove verrebbe lasciato alle spalle l'indicatore daily del Supertrend, dovrebbe far proseguire il recupero prima verso gli 0,27 euro e successivamente in direzione degli 0,278 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo. Dal punto di vista operativo una conferma oltre quest'ultimi livelli, andrebbe a migliorare la struttura grafica con possibili ulteriori apprezzamenti verso gli 0,285 euro ed in seguito in direzione della soglia psicologica degli 0,3 euro.
Al contrario il mancato superamento degli 0,26 euro dovrebbe aprire le porte a nuove vendite con primi obiettivi ribassisti gli 0,255 euro ed in seguito gli 0,25-0,245 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere ad una violazione di tali supporti si avrebbe una continuazione delle vendite che avrebbero come primo target i minimi della scorsa ottava in area 0,237 euro e successivamente gli 0,225 euro. Se anche questi sostegni dovessero essere violati al ribasso, vedremmo aumentare le chance di un ritorno dell'azione verso i minimi del dicembre dello scorso anno posti sulla soglia degli 0,2 euro.
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