La negatività portata sul mercato dall'annuncio dei dazi auto e i dati macro sull'inflazione americana hanno nuovamente appesantito i listini azionari globali. Alle vendite non si sono sottratte nemmeno le Borse del Vecchio Continente, con il DAX che ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,75% e il CAC 40 dello 0,8%.
In questo contesto, il FTSE Mib ha terminato l'ultima seduta della settimana in discesa dello 0,85% in area 38.800 punti. Dal punto di vista operativo il ritorno delle quotazioni sotto i 39 mila punti, dovrebbe far proseguire le prese di beneficio dell'indice italiano verso i 38.500 punti e successivamente in direzione dei 38.300-38.250 punti.
Tra i titoli che a Piazza Affari hanno visto una volatilità in aumento troviamo TIM, dopo le ultime indiscrezioni di stampa riguardanti la quota in mano a Vivendi. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
TIM: Poste potrebbe salire fino al 25% del capitale?
Non si arrestano le indiscrezioni di stampa sul gruppo telefonico italiano, con Poste Italiane che potrebbe salire fino al 25% del capitale della società guidata da Pietro Labriola. Per fare questo e diventare di conseguenza il primo azionista, Poste dovrebbe rilevare il 15% del capitale dai francesi di Vivendi che, dopo essere scesi la settimana passata sotto il 18,5%, rimarrebbero presenti con una piccola quota. Ricordiamo che Poste italiane lo scorso mese era subentrata a CDP avvicinandosi al 10% del capitale di TIM.
Nel caso in cui l'operazione dovesse andare in porto, il piano sarebbe in linea con quanto auspicato dal governo italiano. L'obiettivo di quest'ultimo non è solo quello di creare un campione nazionale nel settore delle telecomunicazioni, ma anche mantenere un asset strategico in mani italiane.
Inoltre l'eventuale accordo consentirebbe alla società guidata da Matteo De Fante di rimanere sotto la soglia che farebbe scattare un'offerta pubblica di acquisto, che invece gli azionisti vedrebbero di buon occhio. Per quanto riguarda invece il prezzo di vendita, Vivendi punta a ottenere un premio sulla valutazione, in quanto la vendita della sua quota permetterebbe a Poste Italiane di avere una posizione di controllo nella governance della società.
Azioni TIM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sono comportare le azioni TIM sulla Borsa italiana. Con volumi ancora una volta superiori alla media giornaliera mensile, è stata una seduta volatile è all'insegna della debolezza per il titolo TIM, che ha chiuso le contrattazioni in ribasso dello 0,6% a 0,3126 euro.
Con un trend di breve e medio termine impostato al rialzo, le attese sono per un ritorno sui massimi del 2025 in area 0,317 euro, sopra i quali si avrebbe un rafforzamento del trend in atto. In questo caso dovremmo aspettarci nuovi apprezzamenti in direzione dei top del 2023 posti nei pressi degli 0,325-0,326 euro.
Nel caso in cui il titolo avesse la forza di lasciarsi alle spalle questi livelli, aumenterebbero le possibilità di nuovi allunghi prima in direzione degli 0,35 euro e a seguire verso i massimi degli ultimi 3 anni in area 0,37 euro.
Al contrario la violazione dei minimi della scorsa ottava situati a 0,284-0,2835 euro, dove troviamo anche l'indicatore giornaliero del Supertrend, dovrebbe riattivare le prese di beneficio prima in direzione degli 0,278-0,275 euro, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, e successivamente gli 0,267 euro, minimi delle ultime 3 ottave.
Nel caso in cui dovessimo assistere perdita di tali supporti, si avrebbe un indebolimento del quadro grafico con prossimi target i minimi del mese in corso in area 0,254 euro, e successivamente gli 0,24 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi tre mesi.
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