DeepSeek potrebbe aver lasciato un segno profondo nelle azioni Nvidia. Da quando la startup cinese ha rilasciato il suo modello di intelligenza artificiale low cost che utilizza una quantità inferiore, e meno performante, di chip del gigante americano, il mercato, rispetto al passato, tende ad acquistare meno il titolo dopo ogni ritracciamento.
La bomba DeepSeek di lunedì 27 gennaio ha provocato un crollo giornaliero del titolo del numero uno mondiale dei processori di oltre il 17%. Ciò ha significato la cancellazione di 589 miliardi di dollari di capitalizzazione. Si tratta di numeri che nessuna società, in una sola seduta, aveva mai registrato nella storia di Wall Street.
Da allora il titolo Nvidia ha recuperato un po' di terreno, ma è ancora ampiamente in perdita. L'aspetto più preoccupante è che le azioni faticano a riprendersi nonostante i principali clienti del colosso di Santa Clara - Amazon, Alphabet, Meta Platforms e Microsoft - abbiano confermato per il 2025 giganteschi piani di spesa AI (Artificial Intelligence).
Gli investitori insomma sono diventati più cauti. Ma cosa sta guidando questa prudenza? In realtà, i timori che la spesa per l'intelligenza artificiale possa rallentare in futuro non stanno scomparendo. Nvidia ha bisogno degli enormi investimenti da parte delle Big Tech per poter mantenere la sua egemonia nella progettazione dei chip AI di fascia alta.
Se si fa strada il modello di DeepSeek e prende corpo l'idea che sia possibile fare a meno di semiconduttori così avanzati per ottenere le stesse performance, per Nvidia potrebbero profilarsi tempi duri. "C'è questa preoccupazione di fondo su quando la festa finirà e penso che DeepSeek sia stato un campanello d'allarme che potrebbe arrivare più velocemente di quanto la gente pensi", ha detto Gene Munster, managing partner e cofondatore di Deepwater Asset Management.
Azioni Nvidia: la trimestrale riuscirà a scacciare le paure?
Il 26 febbraio Nvidia rilascerà i conti trimestrali e forse mai i nervi del mercato sono stati così tesi come questa volta. Negli ultimi due anni, quasi ogni presentazione dei risultati è stata un'occasione per comprare le azioni, in quanto puntualmente la società ha presentato conti ben oltre le più rosee aspettative. Questa volta sarà dura rimuovere tutti i dubbi che affollano la mente degli investitori. "Questa volta il rischio è maggiore", hanno affermato gli analisti di Morgan Stanley. "Resta da vedere se l'accelerazione dei ricavi riuscirà a mitigare le preoccupazioni. Pensiamo di sì, ma non ne siamo certi".
Le previsioni generali del consensus sono per una crescita delle entrate del 73%, il che segnerebbe un calo rispetto al +94% del trimestre precedente e soprattutto in confronto al +265% registrato nello stesso periodo dell'anno scorso. Il punto è proprio questo: il confronto con il passato è molto impegnativo, per quanto sia fisiologico un rallentamento dopo una crescita di quella portata.
"Se la trimestrale di Nvidia deluderà, le azioni saranno probabilmente sotto pressione fino al secondo semestre", ha detto Ivana Delevska, Chief investment officer di SPEAR Invest. A suo avviso, anche le preoccupazioni per i chip Blackwell stanno pesando sugli investitori. "La gente è già un po' nervosa riguardo a Blackwell. Il management ha espresso ottimismo ed annunciato che tutto va alla grande, ma per qualche motivo le persone non sono convinte che sia così", ha detto Delevska. "Questo è probabilmente il motivo per cui non vedremo le azioni rimbalzare prima della presentazione dei conti".
C'è però chi vede questa negatività attorno alle azioni Nvidia un'occasione per comprare. "Il sell-off di DeepSeek crea un'opportunità. E, a circa due settimane dai risultati, le azioni potrebbero certamente recuperare il terreno perduto", hanno asserito gli analisti di Evercore ISI.