Terzo trimestre consecutivo di crescita per l'utile netto di Banca MPS. Nel periodo aprile-giugno l'istituto toscano ha riportato un utile netto di 383 milioni di euro, in rialzo del 62,6% rispetto al primo trimestre 2023 e soprattutto sopra ai 217 milioni del consensus fornito dalla banca. Nei primi sei mesi dell'anno il risultato netto è stato così di 619 milioni di euro, 12 volte quanto fatto registrare nel 2022
MPS: i conti della trimestrale
I dati trimestrali diffusi questa mattina hanno confermato il periodo d'oro per l'intero comparto bancario e il turnover ormai completato da parte della banca più antica del mondo. Il rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE ha infatti permesso un netto miglioramento del margine di interesse. Nei primi 6 mesi del 2023 è risultato pari a 1,083 miliardi di euro, ossia il 64,4% in più dello stesso periodo del 2022. Dopo i primi tre mesi dell'anno brillanti su questo fronte, allora fu riportata una crescita anno su anno del 56,6%, anche l'ultimo trimestre ha confermato la solidità del trend: con 578,5 milioni di euro, negli ultimi tre mesi il margine di interesse di MPS è cresciuto del 14,6% rispetto ai 504,5 milioni del periodo gennaio-marzo.
In generale la trimestrale del Monte dei Paschi di Siena si può considerare solida. I ricavi netti nel secondo trimestre si sono attestati a 972,3 milioni di euro, portando così l'aggregato semestrale a 1,851 miliardi di euro (+19,2% a/a). I costi sono in calo e mostrano il proseguimento dell'efficienza operativa. Tra diminuzione delle spese generali e risparmi sulle spese del personale, nel primo semestre il Cost/Income si è attestato al 49%, ossia meglio dell'obiettivo del piano industriale al 2026. Per avere un'idea, 12 mesi prima il Cost/Income stava al 69%.
Anche dopo il rimborso di 11 miliardi di euro di TLTRO, la posizione di liquidità appare solida così come i ratio patrimoniali. Il CET1 Ratio è risultato in crescita di oltre novanta punti base rispetto al primo trimestre e ora si attesta al 15,9%. Oltre a portare MPS ai vertici del sistema bancario europeo per solidità patrimoniale, il dato assicura anche un buffer di oltre 500 punti base rispetto al requisito di TIER 1 Ratio. La copertura dei crediti deteriorati invece rappresenta una delle poche aree di lieve contrazione. Se a fine del primo trimestre si assestava al 50,2%, a fine giugno 2023 è risultata essere del 49,8%. Si tratta comunque di un miglioramento di 170 punti base rispetto ai valori di fine dicembre 2022.
Azioni MPS: il quadro tecnico
Andiamo adesso a vedere il quadro tecnico delle azioni di Banca MPS. Da un punto di vista delle quotazioni, il titolo della banca senese dalla seconda decade di marzo 2023 è inserito all'interno di un trend rialzista individuabile con la trendline tracciata con i low del 20 e 28 di marzo. Detto supporto dinamico ha confermato la sua solidità in occasione dei minimi del 26 maggio scorso.
Dal 12 luglio il quadro grafico ha fatto registrare un nuovo miglioramento con la vittoria delle resistenze statiche di area 2,35-2,40 euro. Il livello indicato ha sempre rappresentato un punto di volta, fungendo sia da resistenza che da supporto, da quando MPS ha completato il processo di ricapitalizzazione nel 2022.
L'insieme dei due elementi evidenziati porta così a confermare una view positiva e propositiva sul titolo. In tal senso, eventuali ritracciamenti in prossimità dei 2,345/2,35 euro, livello ove oltre a esservi i supporti statici precedentemente citati ora si ha anche il passaggio di quelli dinamici forniti dalla trendline che guida i corsi da marzo, possono essere presi in considerazione per sviluppare strategie rialziste. Long a 2,3485 euro avrebbero così un primo target a 2,6150 euro e un secondo a 2,8980, in corrispondenza dei massimi di febbraio 2023. Sotto i 2,22 euro invece scatterebbe lo stop.
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