Giornata campale quella di oggi per le sorti del Monte dei Paschi di Siena. Questa mattina l’AD Guido Bastianini e il Direttore finanziario Giuseppe Sica hanno presentato agli analisti i risultati di bilancio del 2020 varati ieri sera dal Cda della banca senese.
I conti relativi al 2020 hanno evidenziato perdite da oltre 1,6 miliardi di euro. Il gruppo bancario ha confermato la necessità di un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro se nel breve-medio periodo non dovesse concretizzarsi una “soluzione strutturale”, ovvero un progetto di acquisizione con UniCredit, da oggi sotto la guida del nuovo CEO Andrea Orcel. Vediamo tutti i dettagli.
Azioni MPS: conti economici 2020
Nell’esercizio appena concluso il MPS ha realizzato un margine di intermediazione primario pari a 2,72 miliardi di euro, in calo del 7,8% rispetto ai 2,95 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. Il margine di interesse è risultato pari a 1,29 miliardi di euro, in flessione del 14% rispetto al 2019, principalmente per le cessioni di crediti Unlikely to pay effettuata nel 2019 e per la conclusione a giugno 2019 della vendita della controllata BMP Belgio.
I conti del 4° trimestre 2020 sono risultati in calo rispetto al trimestre precedente (-6%), per il maggiore costo della raccolta di mercato a seguito delle emissioni effettuate a settembre e dicembre. Il risultato operativo netto stato negativo per 39,5 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 406,2 milioni di euro del 2019, in conseguenza al forte aumento del costo del credito clientela (da 582,7 milioni a 747,6 milioni di euro).
MPS ha terminato il 2020 con una perdita netta per 1,69 miliardi di euro, dopo accantonamenti al fondo rischi e oneri riconducibili principalmente a rischi legali e ai rischi connessi ad accordi contrattuali, pari a 984 milioni di euro. Nel solo quarto trimestre la perdita netta di MPS è stata pari a 149,6 milioni di euro.
Azioni MPS: aggregati patrimoniali 2020
Al 31 dicembre 2020 i finanziamenti verso la clientela dell’istituto senese si erano attestati a 82,6 miliardi di euro, in aumento di 2,5 miliardi rispetto al valore di inizio anno, ma in calo di 4,5 miliardi rispetto a fine settembre 2020.
Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 4 miliardi, in forte calo sia rispetto al dato del 30 settembre 2020 (11,4 miliardi) sia al 31 dicembre 2019 (11,9 miliardi), grazie al deconsolidamento delle posizioni del portafoglio “Hydra M”.
L’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del gruppo si era attestata a 2,2 miliardi, in forte calo sia rispetto al 30 settembre 2020 (-3,6 miliardi) che al 31 dicembre 2019 (-3,9 miliardi di euro). A fine 2020 rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti clientela netti risultava pari al 2,6%, in calo sia rispetto a settembre 2020 (pari a 6,6%) che rispetto a dicembre 2019 (pari a 7,6%).
Azioni MPS: ratio patrimoniali 2020
Al 31 dicembre 2020 il Common Equity Tier 1 Ratio (phase-in) si era attestato al 12,1% (rispetto al 14,7% di fine 2019) ed il Total Capital Ratio era risultato pari a 15,7%, che si confronta con il valore del 16,7% registrato a fine dicembre 2019. Il Common Equity Tier 1 Ratio (fully loaded) era sceso al 9,9%.
Sempre a fine dicembre 2020 il patrimonio netto di MPS e di pertinenza di terzi risultava pari a circa 5,8 miliardi di euro, in diminuzione di 2,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2019, per effetto del risultato di periodo negativo e dell’operazione “Hydra M”.
Al 31 dicembre 2020 le attività in titoli dell’istituto era pari a 21,6 miliardi di euro, in calo di 2,6 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019, per la diminuzione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (-1,7 miliardi) riferibili alla controllata MPS Capital Services e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-0,9 miliardi) riferibili, in particolare, alla capogruppo, a fronte di vendite e scadenze solo in parte compensate dagli acquisti.
Piano strategico 2021-2025
Il Monte dei Paschi di Siena ha segnalato che a seguito dei rilevanti accantonamenti sui rischi legali operati nell’esercizio, degli effetti dell’operazione Hydra, dello scenario macroeconomico penalizzato dalla pandemia e delle evoluzioni regolamentari, è emerso uno shortfall prospettico di capitale rispetto ai requisiti patrimoniali.
In questo contesto sono stati approvati dal Cda il piano strategico 2021-2025 e il capital plan che sono stati inviati a DG Comp e BCE per le valutazioni di competenza. Il piano strategico è stato predisposto avendo presenti gli impegni assunti dal Governo italiano nel 2017 con riferimento al piano di ristrutturazione 2017-2021, recentemente ribaditi in un DPCM del 16 ottobre 2020, il quale prevede di “avviare un processo di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero nel capitale sociale di MPS, da realizzare con modalità di mercato e anche attraverso operazioni finalizzate al consolidamento del sistema bancario”. L’istituto ha segnalato che al momento l’accesso alla data room è stato richiesto dal Fondo Apollo.
Ricapitalizzazione da 2,5 miliardi sconta incertezze via libera DG Comp
Il Monte dei Paschi di Siena ha ricordato che nel caso in cui la realizzazione di una soluzione strutturale non dovesse avvenire in un orizzonte di breve/medio termine, il capital plan prevede un rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi di euro che, se realizzato, è previsto avvenire a condizioni di mercato e con la partecipazione pro-quota dello Stato italiano, riguardo cui ha già confermato pieno sostegno. Il rafforzamento patrimoniale è soggetto all’approvazione degli azionisti. Resta aperto il dossier e l’ipotesi di fusione con UniCredit, sulla quale comunque pesa la dotazione MPS da 10 miliardi di possibili cause legali.