Nel giorno in cui la BCE, dopo 10 rialzi consecutivi, lascia fermi i tassi di interese ed il Pil Usa cresce nel terzo trimestre del 4,9%, i principali mercati azionari del Vecchio Continente chiudono la quarta seduta dell'ottava in generale territorio negativo. In questo contesto sorprende il FTSE Mib che, grazie all'acquisto presenti su alcune blue chip, termina le contrattazioni in territorio positivo e con i prezzi che tornano nei pressi dei 27.500 punti.
Dal punto di vista operativo sopra questi livelli sono possibili ulteriori recuperi prima verso i 27.715 punti, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto venerdì scorso, e a seguire la soglia dei 28.000 punti. Al contrario una discesa dei corsi sotto i 27.000 punti andebbe ad indebolire ulteriormente il quadro grafico di fondo, con nuovi obiettivi ribassisti posti sui 26.750-26.700 punti
Tra le storie interessanti da segnalare nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Mediobanca, con la banca che in tarda mattinata ha comunicato i dati del primo trimestre fiscale. Andiamo a leggerli nello specifico.
Mediobanca: nel primo trimestre ricavi a 860 milioni di euro
Nelle scorse ore Mediobanca ha comunicato i dati del primo trimestre fiscale che hanno battuto le attese degli analisti. Nello specifico il periodo luglio-settembre si chiude, grazie al forte contributo della divisione insurance, con un utile netto di 351 milioni di euro, in crescita del 34% rispetto allo stesso dello scorso anno, superiore al consensus posto sui 315 milioni di euro. Superiori alle attese anche i ricavi che si attestano a 863 milioni di euro, in crescita del 14% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, a fronte di un consensus situato a 840 milioni di euro. In questo contesto il margine di interesse sale del 25% a 496 milioni di euro a fronte di un calo del 14% delle commissioni. Nel periodo in corso Il CET1 ratio, con Danish Compromise, si attesta al 15,5% rispetto al 15,9% del trimestre precedente, confermando il buffer di oltre 700bps rispetto al requisito minimo SREP, nonostante gli impatti straordinari dell'anticipo della deduzione del piano di buy back e dell'introduzione dei modelli avanzati nel Consumer.
In questo contesto i risultati comunicati dalla banca rappresentano un solido avvio del nuovo Piano One Brand-One Culture, che vede ricavi a 3,8 miliardi di euro, un ROTE al 15% ed un EPS a 1,80 euro per azione entro giugno del 2026. In occasione della presentazione dei dati trimestrali l'istituto ha confermato l'outlook sul 2024, con i ricavi che beneficeranno sia di un salita del margine di interesse, grazie ai tassi che rimarrano su livelli alti, ma anche dai volumi e dalle commissioni che vedranno una raccolta netta ragguardevole. Inoltre dal mese in corso da ci sarà l'apporto positivo di Arma Partners. Da sottolineare che l'istituto di Piazzetta Cuccia, avvalendosi dell'opzione prevista dalla norma sui cosiddetti extraprofitti, proporrà in assemblea la costituzione di una riserva di utili non distribuibili pari a 210 milioni di euro, senza determinare impatti sul conto economico. Infine per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti è confermata in crescita a seguito di un payout ratio del 70%, cui si andrà a sommare l'esecuzione di un piano di riacquisto di azioni proprie per circa 200 milioni di euro, già autorizzato di ECB ed in attesa dell'autorizzazione della Assemblea degli azionisti del prossimo 28 ottobre.
Azioni Mediobanca: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella seduta odierna. E' stata una seduta volatile ed in leggero ribasso questa odierna per il titolo Mediobanca, con i prezzi che, confermando quel trend discendente innescatosi dai massimi dello scorso mese di settembre in area 12,60-12,65 euro, sono scesi sotto la soglia degi 11 euro. Dal punto di vista operativo la mancata tenuta di questi sostegni dovrebbe far proseguire le vendite prima verso i 10,75 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, ed in seguito in direzione degli ex massimi di febbraio 2023 posti in area 10,5-10,45 euro. Nel caso in cui tali livelli dovessero essere violati al ribasso, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico con possibili affondi fin verso la soglia dei 10 euro.
Al contrario solo con il superamento dei massimi di questa settimana situati in area 11,20 euro, che si potrebbero porre le basi per un recupero delle quotazioni in prima battuta verso gli 11,50 euro e successivamente in direzione degli 11,70 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui ci fosse un superamento di queste aree si andrebbe velocemente a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 17 ottobre in area 11,805 ero ed in seguito spingersi verso i 12,25-12,30 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle questi livelli, che aumenterebbero per l'azione le chance di tornare a rivedere i massimi annuali situati sui 12,65 euro.
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