La buona intonazione del settore bancario ha impattato positivamente sui mercati azionari del Vecchio Continente, che hanno chiuso le contrattazioni in generale rialzo. In questo contesto ed in attesa in serata dei dati annuali di Nvidia, il FTSE Mib ha terminato la terza seduta della settimana nei pressi dei 32.000 punti, che rappresentano i nuovi massimi degli ultimi 16 anni.
Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree resistenziali andrebbe a rafforzare la struttura grafica, aprendo la strada per nuovi allunghi prima verso i 32.250-32300 punti e a seguire in direzione dei 32.500 punti. Al contrario solo con una discesa dei corsi sotto i 31.600 punti che si avrebbero nuove prese di beneficio, con un primo obiettivo situato sui 31.330-31.250 punti e successivamente la soglia dei 31.000 punti.
Tra le storie che hanno caratterizzato la giornata odierna troviamo Iveco, che a Piazza Affari ha fatto segnare una delle migliori performance. Andiamo a scoprire i motivi degli acquisti.
Iveco: rally targato BofA e nuova commessa
Poco prima dell'apertura delle contrattazioni Bank of America ha promosso il titolo Iveco con un rating che passa dal precedente "neutral" a "buy" ed un target che si porta da 8,6 euro a 20 euro. La banca americana nel suo report ha posto l'attenzione nella possibilità per il Gruppo di raggiungere i suoi obiettivi di Ebit nell'anno in corso, con i margini che potrebbero spingersi fin verso il 7% nel 2026.
Inoltre in attesa del Capital Markets Day, in programma il prossimo 14 marzo, BofA ha rivisto al rialzo le stime sull'Ebit adjusted del gruppo di circa il 37-40% per il 2024 e 2025, includendo nei nuovi numeri la guidance offerta dalla società per l'anno in corso e i miglioramenti che si sono avuti sotto il profilo dell'efficienza operativa. Tutto questo grazie principalmente all'aumento dei margini nei mezzi pesanti e alla buona redditività nel segmento della difesa. E proprio in quest'ultimo segmento si potrebbe innescare la speculazione, in quanto Iveco Defence Vehicle, che produce veicoli per la difesa e la protezione civile, sarebbe finita nel mirino di Leonardo.
A rafforzare il sentiment odierno sull'azione anche la nuova commessa proveniente dalla Grecia. Nello specifico Iveco Bus, il marchio di autobus urbani, interurbani e turistici del Gruppo, si è aggiudicato una commessa per la fornitura di 100 URBANWAY CNG nel Paese ellenico da parte del Ministero greco delle Infrastrutture e dei Trasporti. Entro la fine dell'anno saranno consegnati un totale di 100 autobus URBANWAY CNG, alimentati a gas naturale compresso e compatibili con il biometano, per rinnovare la flotta esistente ad Atene. Nel dettaglio questi modelli da 18 metri soddisfano gli standard sulle emissioni Euro VI-e per i veicoli CNG, saranno dotati del motore Cursor 9 NP prodotto da FPT Industrial e potranno accogliere a bordo un totale di 144 passeggeri.
Iveco: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella seduta odierna a Piazza Affari. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Iveco che, mettendo da parte le vendite di ieri, chiude le contrattazioni nei pressi degli 11 euro. Nel breve periodo le attese sono per una continuazione degli acquisti che dovrebbero spingere i corsi versi i top di periodo situati in area 11,20 euro, oltre i quali si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico di fondo. In questo caso i prossimi obiettivi saranno posti sugli 11,5 euro e successivamente la soglia dei 12 euro. In questo contesto rialzista eventuali correzioni fin verso i 9,95-10 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 9 febbraio, verrebbero viste come delle possibili occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita di tali livelli, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, dovrebbe far partire una fase correttiva più profonda che avrebbe come primo target i 9,70 euro e successivamente i 9,30-9,25 euro, dove transita la media mobile a 50 giorni. Nel caso in cuici dovesse essere la violazione di questi sostegni, si aprirebbero le porte per ulteriori discese in direzione della soglia dei 9 euro ed in seguito verso gli 8,45-8,40 euro, dove verrebbe messa sotto pressione sia la media mobile di lungo periodo che la trendline ascendente cha parte dai minimi dello scorso mese di novembre.
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