Dopo un'apertura all'insegna della debolezza, i mercati azionari europei mettono in un angolo la crisi politica in Francia chiudendo in generale rialzo, con il Dax che segna il quarto record storico consecutivo chiudendo vicino ai 20.400 punti. In questo contesto festeggia anche il FTSE Mib che, grazie ai forti acquisti presenti sul settore bancario, termina la quarta seduta della settimana in rialzo dell'1,59% a 34.626,28 punti.
Dal punto di vista operativo una conferma delle quotazioni sopra i 34.550 punti dovrebbe favorire ulteriori allunghi prima verso i 34.750-34.800 punti e a seguire la soglia dei 35.000 punti. Al contrario segnali di nuova debolezza si avrebbero con il ritorno dei corsi sotto i primi supporti di breve situati sui 34.000 punti.
Tra i titoli che si sono messi in luce nella giornata odierna a Piazza Affari troviamo FinecoBank, con il Gruppo che nelle scorse ore ha comunicato i dati della raccolta nel mese di novembre. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
FinecoBank: a novembre raccolti 941 milioni di euro
Anche nello scorso mese di novembre è proseguito il buon andamento per quanto riguarda la raccolta netta di FinecoBank. Questa si è attestata a 941 milioni di euro, in rialzo del 228% rispetto allo stesso periodo del 2023, portando il totale del 2024 a 8,865 miliardi di euro che si confronta con i 7,57 miliardi di euro dell'anno passato. Nel dettaglio l'asset mix vede la componente gestita attestarsi a 387 milioni di euro, in deciso rialzo dai 214 milioni di dodici mesi prima, con la raccolta retail di FinecoBank Asset Management che si è spinta a 392 milioni, nonostante un deflusso di 92 milioni registrato dai prodotti assicurativi. Nel corso degli 11 mesi il totale è di 3 miliardi di euro.
Nello specifico le masse complessive di FAM si attestano a 36,6 miliardi, con una crescita del 29% per quanto riguarda la componente retail e del 12% di quella istituzionale. Per quanto riguarda la raccolta amministrata è stata positiva per 61 milioni, rispetto ai -313,4 milioni di euro dell'anno passato, mentre quella diretta si è attestata a 493 milioni di euro e si confronta con i 386 milioni del 2023.
In aumento nel corso del mese passato i ricavi del brokerage che sono stimati a 20 milioni, avvicinandosi in questo modo, con un aumento del 12%, ai 200 milioni di euro nel corso del 2024. In aumento è il patrimonio totale del gruppo che si attesta a 139,7 miliardi, rispetto ai 118,7 miliardi di novembre 2023. In particolare, le masse del Private Banking si attestano a 68,1 miliardi da 53,5 miliardi di un anno fa. Da segnalare infine che nel corso del mese passato i clienti sono aumentati del 28% a 14.574, registrando il secondo miglior mese di sempre della banca.
FinecoBank: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione a Piazza Affari nella seduta odierna. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo FinecoBank, la settima consecutiva, con i prezzi che chiudono in rialzo del 2,7% in area 16,22 euro. Dal punto di vista operativo il superamento dei 15,70 euro, massimi degli ultimi 5 mesi, ha aperto la strada ad una continuazione del trend ascendente che dovrebbe espandersi fin verso i massimi annuali posti nei pressi dei 16,90 euro.
Nel caso in cui questi ultimi livelli dovessero essere lasciati alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico con possibili allunghi prima in direzione dei 17,25 euro ed in seguito verso i top di sempre in area 17,50 euro. In questo contesto ascendente tutte le prese di beneficio fin verso la soglia dei 15 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.
Al contrario una discesa sotto i livelli appena menzionati dovrebbe aprire le porte ad una fase correttiva più marcata, con un primo obiettivo ribassista sui 14,65 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo. La perdita di questi sostegni dovrebbe far proseguire le vendite in direzione dei 14,30-14,20 euro e a seguire verso il bottom degli ultimi 6 mesi, toccati lo scorso 5 agosto, nei pressi dei 13,75 euro.
L'eventuale perdita di questi supporti andrebbe ad indebolire il quadro grafico del titolo, aprendo di conseguenza la porta a nuovi ribassi che potrebbero spingersi fin verso i 12,70 euro, con target intermedi sui 13,45-13,40 euro.
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