In forte calo alla Borsa di Milano, le
azioni Ferrari quotano al livello più basso da dicembre 2023. Con il rosso odierno di oltre 3,7 punti percentuali (-3,73% a 312,70 euro), il titolo della casa automobilistica ha
perso circa il 36% del suo valore dal massimo storico di 492,80 euro toccato lo scorso febbraio. Il sell-off di oggi si può spiegare con il
secondo declassamento consecutivo in pochi giorni da parte degli analisti.
L'ultimo in ordine temporale è stato quello della società di intermediazione finanziaria Oddo BHP, che ha abbassato il rating da "outperform" a "neutral", con target price passato da 430 a 340 euro per azione. Il broker prevede entro il 2028 un aumento più lento delle consegne - da 250 a 200 unità - della F80, la supercar progettata per una serie limitata (solo 799 esemplari).
"Pensiamo che questo cambiamento possa essere significativo poiché Ferrari gestisce tatticamente le consegne delle sue serie ultra esclusive per ottimizzare i suoi risultati", ha affermato l'analista di Oddo BHF, Anthony Dick, in una nota. Ora la società finanziaria ha tagliato anche le previsioni dell'Ebit per l'anno prossimo del 3,4%, collocandolo di 2,7 punti percentuali al di sotto del consensus.
Due giorni fa erano stati gli analisti di Morgan Stanley a declassare le azioni Ferrari da "overweight" a "equal weight", riducendo l'obiettivo di prezzo da 520 a 425 dollari. L'analista della banca Edouard Aubin ha scritto di apprezzare la decisione del management di limitare drasticamente la crescita dei volumi fino al 2030 perché in questo modo difende il prestigio del marchio. Tuttavia, precisa che ciò si tramuterà in una crescita modesta nel breve periodo, con i ricavi al di sotto di un aumento del 5% nei prossimi tre trimestri a causa delle spedizioni limitate della F80.
Azioni Ferrari: il sentiment degli investitori rimane negativo
I downgrade degli analisti hanno appesantito una situazione non entusiasmante per Ferrari quest'anno. Le azioni in Borsa hanno perso circa un quarto del loro valore per almeno tre motivi.
Innanzitutto, nel suo recente Capital Markets Day, l'azienda di Maranello ha tracciato obiettivi meno ambiziosi su ricavi e profitti di quanto gli investitori si aspettassero.
In secondo luogo, l'azienda ha fatto un passo indietro notevole sul fronte dell'impegno verso la produzione di auto elettriche. In pratica, ha annunciato che entro la fine del decennio i veicoli di lusso a batteria rappresenteranno solo il 20% della sua gamma, la metà di quanto indicato in precedenza. Questo annuncio ha deluso gli investitori, che si aspettavano una transizione più rapida verso l'elettrico per valorizzare l'azienda nel settore auto.
Terzo, il Cavallino ha detto che alcuni modelli negli Stati Uniti, mercato chiave per l'azienda, potrebbero subire una riduzione dei prezzi a causa dei dazi, con conseguente pressione sui margini.
Alla luce di tutto questo, gli investitori hanno preferito scaricare le azioni, in preda a un sentiment pessimista anche per le prospettive future della società.