ENI continua a rimanere sotto la lente di trader e investitori a Piazza Affari. Di recente il Cane a sei zampe e l'algerina Sonatrach hanno siglato una nuova intesa per accelerare lo sviluppo di progetti a gas e decarbonizzazione attraverso l'idrogeno verde.
I volumi di produzione di gas attesi dalle aree oggetto dell’accordo, pari a circa 3 miliardi di metri cubi all'anno, contribuiranno ad aumentare le capacità di export dell’Algeria verso l’Italia attraverso il gasdotto Transmed.
La firma del memorandum of understanding è avvenuta la scorsa settimana fra il Presidente di Sonatrach, Toufik Hakkar, e l'Amministratore Delegato di ENI, Claudio Descalzi. L’intesa prevede inoltre la valutazione tecnica ed economica di un progetto pilota di idrogeno verde a Bir Rebaa North, nel deserto algerino, che ha l'obiettivo di contribuire alla decarbonizzazione dell’impianto a gas BRN operato dalla JV Sonatrach-ENI.
Inoltre, la big cap di Piazza Affari prevede di investire almeno 2,5 miliardi di euro nel Regno Unito nei prossimi quattro anni, dal momento che il governo inglese chiede alle compagnie petrolifere e del gas di aumentare significativamente gli investimenti nel sistema energetico britannico o di affrontare una tassa inaspettata sui loro profitti in aumento.
Nello specifico, l'80% dell'investimento sarà destinato a progetti di cattura della C02 e all'energia rinnovabile, mentre il restante 20% verrà impiegato nella produzione di petrolio e gas. L'impegno del gruppo, il nono produttore di gas del Mare del Nord lo scorso anno, segue i piani di investimento dei rivali BP e Shell, che di recente hanno registrato profitti trimestrali eccezionali.
Shell ha detto che investirà da 20 a 25 miliardi di sterline nel prossimo decennio, mentre BP ha promesso di spendere 18 miliardi di sterline entro la fine del 2030. Il cancelliere britannico Rishi Sunak sta subendo crescenti pressioni da parte dei parlamentari affinché imponga una tassa inaspettata sui gruppi energetici per aiutare le famiglie alle prese con l'aumento delle bollette energetiche.
Ricordiamo inoltre che il piano strategico 2022-2025 del gruppo, presentato il 18 marzo 2022 mira a garantire ai propri clienti sicurezza energetica e riduzione delle emissioni; assicurare le forniture di gas ai mercati premium attraverso un portafoglio globale; accelerare il percorso verso le emissioni zero assolute nette scope 1, 2 e 3 con obiettivi di riduzione del 35% entro il 2030 e dell'80% entro il 2040 rispetto al 2018; destinare il 30% degli investimenti alle nuove energie entro il 2025 e 60% entro il 2030; sviluppare un business per la mobilità sostenibile che combini biocarburanti e stazioni di servizio.
Nel business upstream, la produzione è attesa in crescita media del 3% all’anno, con 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno nel 2022 che saliranno a circa 1,9 milioni nel 2025. La componente gas crescerà progressivamente sino al 60% al 2030 e oltre il 90% dopo il 2040 e nel contempo l’olio si ridurrà nel medio e lungo termine.
Dall'esplorazione sono attesi 2,2 miliardi di barili di nuove risorse nell’arco del piano, con un costo unitario di esplorazione inferiore a 1,5 dollari. L'upstream dovrebbe generare un free cash flow complessivo di 29 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i capex, si parte quest'anno con 4,9 miliardi di euro, per poi attestarsi su una media di 4,5 miliardi di euro. Rientra nel piano anche la cattura e stoccaggio della CO2, con un obiettivo di circa 10 milioni di tonnellate nel 2030.
Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W5W1 che ha come sottostante proprio ENI. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Piazza Affari.
Azioni ENI: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di ENI appare costruttivo a Piazza Affari se si osserva l’andamento dei prezzi sul grafico giornaliero. I corsi, con il rally messo a segno nelle ultime settimane, hanno nuovamente raggiunto la resistenza statica in area 14,40-14,50 euro, livello già testato ad aprile scorso.
Da inizio marzo l’andamento dei prezzi evidenzia una struttura triangolare la cui rottura al rialzo (che avverrebbe con un superamento dei 14,45 euro) potrebbe favorire un nuovo approdo in area 14,90-15 euro. Nel breve la rottura del supporto a 12,80 euro potrebbe dare ampio spazio di manovra ai venditori, con primo target collocabile a 12 euro e successivamente nei pressi dell’area di concentrazione di domanda a 11,50 euro.
Investire sulle azioni ENI con i Certificati
La situazione descritta sinora su ENI è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SH7W5W1. Questo prodotto è quotato dal 25 marzo 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 87,80 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 14 dicembre 2023 (circa 1 anno e 7 mesi) la quotazione di ENI sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 8,80 euro, circa il 62% del prezzo spot attuale del titolo.
Per questo motivo, eventuali ribassi di ENI non sarebbero un evento totalmente negativo, in quanto farebbero scendere il potenziale prezzo di acquisto del Certificato incrementando di conseguenza il rendimento potenziale a scadenza e lo spazio per un recupero più sostenuto delle quotazioni.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 91,05 euro (guadagno lordo potenziale del 9,82% in circa 1 anno e 7 mesi), mentre le azioni ENI veleggiano circa il 60% al di sopra della Barriera. Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di ENI siano inferiori a 8,80 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 88,311 euro per certificato. Questo, a seconda del prezzo in cui viene acquistato il certificato, potrebbe causare una perdita sul capitale investito.
DISCLAIMER
Il presente articolo è stato redatto dalla redazione di Investire.biz. Investire.biz ha stipulato un accordo con Societe Generale tale per cui, a fonte del pagamento di un corrispettivo, Investire.biz si impegna a selezionare, in modo del tutto autonomo e indipendente da Societe Generale, uno o più prodotti facenti parte della gamma di prodotti di Societe Generale negoziati su Borsa Italiana o EuroTLX, che siano legati al sottostante che è di volta in volta oggetto dell’analisi contenuta negli articoli predisposti da Investire.biz. Il presente articolo non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento. Per qualsiasi informazione sui prodotti oggetto dell’articolo, il lettore deve leggere attentamente il KID e la documentazione d’offerta e può rivolgersi al proprio intermediario di riferimento. Societe Generale e Investire.biz non assumono alcuna responsabilità per l'eventuale utilizzo che il lettore potrà fare dei contenuti dell’articolo. L’ultima versione del Documento contenente le Informazioni Chiave (KID) e la documentazione d’offerta del prodotto descritto nel presente articolo potranno essere visualizzati e scaricati rispettivamente dal sito http://kid.sgmarkets.com e http://prospectus.socgen.com. Tali documenti sono altresì disponibili sul sito http://prodotti.societegenerale.it nonché gratuitamente, su richiesta, presso gli uffici di Societe Generale, in via Olona, 2 a Milano.