I futures del Vecchio Continente impostati sotto la parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della debolezza sui principali mercati azionari dell'area euro, il cui focus rimane sempre rivolto alle prossime mosse delle banche centrali in tema di tassi di interesse. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 34.250 punti, mantenendo inalterate le chance di ulteriori allunghi fin verso i prossimi obiettivi situati sui 34.500 punti. Al contrario segnali di debolezza per il nostro mercato si avrebbero solo con il ritorno dei prezzi sotto i 33.000 punti e primi target posti nei pressi dei 32.500 punti.
Tra i titoli sotto i riflettori nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Enel, dopo che nella serata di ieri il Gruppo ha comunicato i dati del 2023. Andiamo a leggerli nello specifico.
Enel: nel 2023 utile netto in rialzo del 20,7%
Nella serata di ieri il Gruppo energetico italiano ha comunicato i dati dell'anno passato, che hanno raggiunto tutti i target che la società si era prefissata e che erano stati rivisti al rialzo nei mesi passati. Nello specifico, nel 2023 Enel ha visto i ricavi attestarsi a 95,565 miliardi di euro, in calo del 32% rispetto all'anno precedente. La variazione è da ricondurre principalmente ai minori prezzi medi di vendita in un contesto caratterizzato da una progressiva normalizzazione del settore energetico rispetto al 2022, nonché al differente perimetro di consolidamento.
Nell'anno passato l'Ebitda ordinario vede un aumento dell'11,6% a 21,97 miliardi di euro grazie al risultato positivo dei business integrati e delle attività di distribuzione, al netto delle variazioni di perimetro e delle operazioni di Stewardship rispetto al precedente esercizio. Per quanto riguarda l'utile netto è stato pari a 6,51 miliardi di euro, in aumento del 20,7% se confrontato con il 2022. L’aumento è riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e alla minore incidenza delle interessenze dei terzi, che hanno più che compensato l’incremento degli oneri finanziari netti dovuto all’evoluzione dei tassi di interesse di mercato rispetto al precedente esercizio, nonché il maggior onere fiscale da ricondurre al miglioramento dei risultati. In leggero calo dello 0,6% risulta il debito, che si attesta a 60,16 miliardi di euro, con un indebitamento finanziario netto/EBITDA ordinario pari a circa 2,7x, rispetto a 3,1x che si era avuto alla fine del 2022.
Nel corso dell'anno passato in calo dell'11,4% risultano gli Investimenti che si attestano 12,714 miliardi di euro, con una variazione riconducibile sia al differente perimetro di consolidamento rispetto al 2022 che alla focalizzazione degli investimenti sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile, principalmente in Europa. Infine per quanto riguarda il dividendo complessivo proposto per l’intero esercizio 2023 è pari a 0,43 euro per azione che risulta in crescita del 7,5% rispetto al dividendo complessivo di 0,40 euro che si era avuto nel 2022.
Azioni Enel: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio periodo. Con volumi in aumento rispetto alle sedute precedenti è stata una giornata all'insegna delle vendite quella di ieri per il titolo Enel, con i prezzi che, disegnando un engulfing ribassista, hanno chiuso in area 6,07 euro. Nel breve periodo fondamentale per l'azione sarà la tenuta dei primi supporti e minimi settimanali situati sulla soglia dei 6 euro, per evitare che i prezzi possano tornare a testare i minimi dell'anno in corso situati nei pressi dei 5,85 euro. Dal punto di vista operativo la violazione di tali supporti andrebbe a riattivare quel trend discendente innescatosi lo scorso mese di gennario, dai massimi degli ultimi 23 mesi in area 6,80-6,85 euro, e che avrebbe come primo obiettivo i 5,75 euro e a seguire il bottom dello scorso mese di ottobre posto sui 5,5 euro.
Al contrario il superamento dei massimi del mese in corso posizionati sui 6,25 euro farebbe proseguire il rimbalzo del titolo Enel prima verso i 6,35 euro ed in seguito i 6,50 euro. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, aumenterebbero le possibilita per i corsi di andare a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 22 gennaio in area 6,637 euro ed in seguito spingersi sui top di periodo in area 6,80-6,85 euro.
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