La correlazione inversa tra azioni e obbligazioni è tornata. A rimarcarlo è il gestore patrimoniale Pacific Investment Management Co., meglio conosciuto con l'acronimo PIMCO, secondo cui si tratta di un segnale che permette agli investitori di aumentare le allocazioni negli asset più rischiosi. Erin Browne ed Emmanuel Sharef, gestori di PIMCO, in uno studio hanno evidenziato che la relazione inversa è tornata per via del rallentamento della crescita dell'economia statunitense e del raffreddamento dell'inflazione.
Per diverso tempo i due asset hanno seguito lo stesso percorso, in particolare durante il periodo dell'elevata inflazione post-pandemica che ha colpito gran parte dei Paesi a livello mondiale. Questo ha messo pressione alla strategia di portafoglio 60/40 (60% azioni, 40% obbligazioni), che storicamente ha funzionato molto bene.
"La correlazione azioni/obbligazioni tende a diminuire e poi a diventare negativa con la moderazione dell'inflazione e della crescita del PIL, come nel caso degli Stati Uniti e di molte altre grandi economie oggi", hanno scritto gli esperti.
Azioni e obbligazioni complementari con taglio tassi
I gestori di PIMCO hanno scritto che le azioni e le obbligazioni "possono completarsi a vicenda nella costruzione del portafoglio, ed entrambi probabilmente beneficeranno delle nostre prospettive economiche di base per un atterraggio morbido in mezzo ai continui tagli dei tassi delle Banche centrali".
Il gigante della gestione dei portafogli obbligazionari ha osservato che, in tale scenario, le azioni statunitensi guadagnano durante il primo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, ma si riducono tre mesi dopo. L'analisi riporta anche che i rendimenti obbligazionari sono stati positivi, in vari contesti, quando la Fed stava allentando.
In questo quadro, "gli investitori possono aumentare e ampliare la loro allocazione agli asset rischiosi, alla ricerca di rendimenti potenzialmente più elevati con il potenziale di aggiungere poca o nessuna volatilità all'interno del portafoglio complessivo", ha affermato PIMCO.
Dove investire?
Quindi, come effettuare l'allocazione di portafoglio? Il gestore predilige una costruzione di un paniere con un
leggero sovrappeso delle azioni USA, con utili che non dipendono molto dalle importazioni, visto che il neo presidente eletto
Donald Trump dovrebbe implementare un aumento dei dazi. Il tycoon ha promesso tariffe generalizzate dal 10% al 20% per tutte le importazioni, che si elevano al 60%-100% per le merci importate dalla Cina. Nella scelta delle azioni, inoltre, andrebbero considerate quelle società che
traggono grande beneficio dai tagli fiscali promessi dal leader repubblicano, nonché da una regolamentazione più accomodante.
Sul fronte obbligazionario, PIMCO propende per titoli di alta qualità, con debito investment grade. Inoltre, "un'allocazione in obbligazioni indicizzate all'inflazione o altri asset reali potrebbe aiutare a proteggersi dai potenziali rischi di un aumento delle pressioni inflazionistiche derivanti dalla politica fiscale o dai dazi", hanno scritto nel report Browne e Sharef.