In attesa delle decisioni che verranno prese domani dalla FED in tema di tassi di interesse, i mercati azionari europei hanno chiuso le contrattazioni in generale rialzo.
Con un S&P 500 che al giro di boa guadagna lo 0,25%, il FTSE Mib ha terminato la seconda seduta della settimana in guadagno dello 0,33% a 43.574,50 punti. Con una struttura di fondo che prosegue a rafforzarsi, una conferma dei 43.500 punti dovrebbe favorire ulteriori apprezzamenti.
In questo caso i prossimi obiettivi sono posti sui 43.700-43.800 punti e successivamente la soglia dei 44 mila punti. Al contrario, segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei forti supporti situati sui 42 mila punti.
Tra i titoli che nella giornata odierna stanno registrando una performance positiva ci spostiamo a Wall Street con Critical Metals, dopo che l'azienda ha comunicato la costituzione di un importante joint venture. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Critical Metals: joint venture con FPCU
Nelle scorse ore Critical Metals, azienda mineraria americana, ha comunicato di aver sottoscritto un Term-Sheet per costituire una joint venture al 50% con la società statale rumena FPCU.
L'obiettivo è quello di costruire e gestire un impianto di lavorazione delle terre rare in Romania, provenienti dalla miniera statunitense di Tanbreez. Considerato uno dei più grandi giacimenti di terre rare al mondo, contiene oltre il 27% di elementi pesanti delle terre rare. Il sito offre inoltre un vantaggio chiave in termini di supply chain, grazie all'accesso diretto al Nord Atlantico.
La partnership mira a creare la prima catena di approvvigionamento europea nel campo delle terre rare, riducendo in questo modo la dipendenza dalla Cina, che attualmente domina oltre l'80% della lavorazione globale.
Nello specifico Critical Metals fornirà il 50% dei concentrati di terre rare del progetto Tanbreez alla joint venture in Romania per tutta la durata della miniera, a condizioni di mercato competitive concordate tra le parti, contribuendo a rifornire le industrie europee e i settori della difesa. Nello stabilimento rumeno verranno prodotti in particolar modo magneti per uso militare e aerospaziale.
L'accordo odierno porta l'impegno totale di Critical Metals a prelevare il 75% del concentrato di terre rare di Tanbreez, integrando i precedenti accordi raggiunti sia con UCORE che con ReAlloys. Sia Critical Metals che FPCU definiranno il quadro tecnico e commerciale della joint venture, inclusi i piani di progettazione e commercializzazione dell'impianto.
La società mineraria americana ha comunicato che i modelli di fattibilità e le tempistiche aggiornate sono previsti entro il primo trimestre del prossimo anno. Infine sia l'azienda statunitense che il governo rumeno faranno domanda anche per il pacchetto da 3,5 miliardi di euro, recentemente annunciato per la fornitura di terre rare all'UE.
Azioni Critical Metals: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire come stanno reagendo le azioni Critical Metals sulla Borsa statunitense. Con volumi in aumento rispetto alle precedenti giornate, è una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Critical Metals che, con un guadagno del 3%, si porta oltre la soglia dei 10 euro.
Con un'impostazione di lungo e medio periodo al ribasso, nel breve termine una conferma dei corsi sopra i 10 dollari, dove transita l'indicatore giornaliero del Supertrend, dovrebbe favorire una continuazione degli acquisti, prima in direzione dei 10,40-10,5 dollari e a seguire verso la soglia degli 11 dollari.
Nel caso in cui anche tali aree dovessero essere messe alle spalle, si dovrebbe assistere a una nuova accelerazione rialzista verso gli 11,5-11,6 dollari, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, e successivamente i 12 euro.
Al contrario un ritorno del titolo sotto i 10 euro, andrebbe a catalogare il movimento delle ultime giornate come un normale rimbalzo tecnico. In questo caso dovremmo aspettarci una nuova fase discendente prima in direzione dei 9,7 dollari e in seguito i 9,45 dollari.
La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire le vendite in direzione dei 9 dollari e successivamente gli 8,5-8,4 dollari. Fondamentale sarà la tenuta di questi ultimi sostegni per evitare nuovi ribassi prima verso gli 8 dollari e a seguire in direzione dei minimi degli ultimi 3 mesi situati sui 7 dollari.
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