Dopo l’Assemblea Straordinaria degli azionisti dello scorso 31 luglio che ha approvato la trasformazione in S.p.A dell’azienda,
Cattolica Assicurazioni ha fatto sapere di aver subito una perquisizione da parte della Guardia di Finanza su mandato della Procura della Repubblica di Verona e in relazione ad accertamenti ispettivi della CONSOB. La causa sarebbe imputabile alla presunta violazione dell’articolo 2636 del Codice Civile, che riguarda l’illecita influenza in Assemblea.
Le riunioni oggetto dell’indagine sarebbero quelle del 13 aprile 2019, 27 giugno e 31 luglio 2020.
La GdF ha notificato un'informativa di garanzia per il Presidente del CdA Paolo Bedoni, per il Direttore Generale Carlo Ferraresi e per il Segretario del CdA Alessandro Lai. Cattolica Assicurazioni assicura che le Assemblee sono state svolte in modo corretto e regolare, fornendo inoltre una piena collaborazione con l’autorità investigativa.
Le delibere dello scorso 31 luglio restano comunque valide,
aprendo la strada a Generali con il suo ingresso nel 24,4% del capitale della società. Secondo gli analisti di Equita SIM gli elementi appena menzionati e un’eventuale impugnativa sulla decisione dell’Assemblea relativa alla trasformazione in S.p.A.
possono creare incertezza sull’intervento di rafforzamento patrimoniale ad opera del Leone di Trieste. Il rating fornito dalla SIM è “hold” con un prezzo obiettivo di 4,5 euro (l’8,91% in meno rispetto alle quotazioni attuali). Intanto oggi crollano le azioni Cattolica in Borsa, che passano di mano a 4,94 euro (-3,8%).
Cattolica Assicurazioni: analisi tecnica e strategie operative
Dal grafico giornaliero delle azioni Cattolica si evidenzia come i corsi siano stati respinti dalla resistenza a 5,545 euro, lasciata in eredità dai massimi del 9 marzo 2020. Dopo il test dell’ostacolo, tra gli scorsi 22 e 23 luglio i prezzi hanno dato vita a un
pattern di Bearish Engulfing confermato già nella sessione del 24 luglio.
Il principale obiettivo della nuova gamba ribassista sembra essere localizzato verso l’intorno supportivo a 4,50 euro, zona di passaggio del sostegno espresso dai minimi del 27 marzo 2020 e della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi dell’1 e 23 giugno scorsi. Le pressioni dei venditori potrebbero poi spingere le quotazioni verso la
chiusura del gap up aperto dal 25 giugno 2020, che avverrebbe a 3,745 euro.
Un approdo a tale zona provocherebbe il cedimento dei supporti statici e dinamici menzionati prima,
aprendo la strada al raggiungimento dei minimi dello scorso giugno, a 3,303 euro. Operativamente si potrebbero valutare
strategie di natura short in caso di ritorno verso i 5 euro. Lo stop loss sarebbe localizzato a 5,5 euro, mentre l’obiettivo principale a 4,5 euro. Il target più ambizioso potrebbe essere individuato a 3,76 euro.