Alcune delle ultime operazioni di trading di Berkshire Hathaway - il conglomerato finanziario del leggendario
Warren Buffett - hanno lasciato stupefatti gli investitori: la società di investimento si è sbarazzata di una quota importante delle azioni
Apple e
Bank of America (BofA).
Per l'esattezza, nel secondo trimestre 2024 Berkshire ha venduto 390 milioni di azioni Apple, in aggiunta alla cessione di 115 milioni del primo trimestre. Questo ha significato una riduzione della quota del 13% nei primi tre mesi dell'anno e di un altro 49% nei secondi. Quanto a BofA, Buffett ha scaricato 19,2 milioni di azioni tra il 30 luglio e il 1° agosto, arrivando complessivamente a 90,4 milioni di azioni cedute dal 17 luglio.
Apple e BofA rappresentavano (e rappresentano ancora) tra le maggiori partecipazioni della società di Omaha, ma l'alleggerimento degli ultimi tempi fa riflettere. Berkshire non spiega i motivi che stanno dietro alle scelte di liberarsi delle azioni di una società, quindi in questo caso si possono fare solo delle ipotesi.
Gli analisti hanno attribuito questa decisione, tra l'altro, al rallentamento della crescita di Apple con il mercato degli smartphone in difficoltà e alla riduzione della redditività netta degli interessi di BofA con la prospettiva che la
Federal Reserve tagli i tassi quest'anno. Ciò si aggiunge alle incertezze di natura macroeconomica e geopolitica che andrebbero a impattare sulle aziende in portafoglio.
Tuttavia, suona strana la mossa di Buffett, perché il re del value investing è sempre stato un grande estimatore delle due società e scaricare le loro azioni va contro il suo credo che un investimento di valore vada tenuto fino a quando non cambia qualcosa a livello strutturale nella capacità di crescere e fare soldi di una società. Apple è ritenuta da Buffett un'azienda fantastica, che produce qualcosa (l'iPhone, ma non solo) intorno a cui le persone fanno girare tutta la loro vita. BofA invece è considerata una banca gestita in maniera eccezionale e Buffett ha sempre apprezzato le società guidate da un ottimo management.
Apple e BofA: vanno vendute le azioni?
Qualunque siano le ragioni che hanno spinto il 93enne miliardario a vendere in parte i due colossi di Wall Street, gli investitori si sono chiesti se a questo punto le azioni relative siano ancora da tenere in portafoglio o vadano liquidate. Secondo gli analisti di
Morningstar,
le azioni non devono essere vendute, perché la due società hanno costruito intorno a loro un
"fossato economico", per usare un termine caro a Warren Buffett. Per fossato economico si intende una situazione in cui un'azienda ha creato delle condizioni di forza relativa tali da respingere qualsiasi concorrenza.
Morningstar ritiene che Apple avrà una forte crescita dei ricavi nel 2025, poiché "gli utenti aggiorneranno i loro iPhone per sfruttare le funzionalità di intelligenza artificiale generativa dell'azienda, che richiedono l'hardware più recente e migliore". La società di ricerca, studi e analisi americana ha alzato il fair value delle azioni Apple da 170 a 185 dollari. Questo vuol dire che il titolo è ancora un po' sopravvalutato rispetto alle quotazioni attuali. Tuttavia, "pensiamo che Apple sia sicuramente un nome di alta qualità da acquistare se il prezzo scende abbastanza", hanno scritto gli analisti.
Per quanto riguarda BofA, a giudizio di Morningstar, la seconda banca americana "gode di una solida salute finanziaria" e le azioni in questo momento hanno una "valutazione equa". Pertanto, magari non sono per entrare adesso a mercato, ma non sono neppure una vendita se le si detiene.