La Worldwide Developers Conference di inizio giugno ha rappresentato uno spartiacque per Apple nel campo dell'intelligenza artificiale. Da quando a fine 2022 è esploso l'interesse per la nuova tecnologia con l'avvento di ChatGPT di OpenAI, il gigante dell'iPhone ha mostrato un notevole ritardo rispetto alle altre Big Tech ad adeguarsi al cambiamento in corso. Un ritardo inspiegabile secondo gli investitori, che infatti hanno penalizzato le azioni in Borsa.
Dopo la conferenza degli sviluppatori, il quadro è completamente cambiato. Apple ha fornito un chiaro percorso su come l'azienda intenda sfruttare le potenzialità dell'intelligenza artificiale presentando Apple Intelligence, il kit di funzionalità frutto della collaborazione siglata tra Cupertino e OpenAI.
Con questo accordo, il chatbot ChatGPT viene integrato nei dispositivi iPhone, iPad e Mac, nonché nell'assistente vocale Siri di Apple. Tutto ciò ha rianimato gli investitori che sono tornati a comprare con convinzione il titolo a Wall Street, portandolo a nuovi massimi storici.
Apple: l'incognita Cina
La società guidata da
Tim Cook ha riferito che Apple Intelligence sarà lanciata negli Stati Uniti a partire da questo autunno, per poi aggiungere ulteriori funzionalità nel prossimo anno. Nulla invece ha riferito in merito al lancio della piattaforma in Cina. Perché? Pechino rappresenta per Apple un'area troppo importante e per questo bisogna muoversi con i piedi di piombo.
Nell'ultimo anno la Big Tech americana ha perso quote di mercato nell'area, subendo l'ascesa di Huawei che, con il sostegno del governo, è riuscita a tenere testa dal punto di vista tecnologico al colosso californiano. Inoltre, le tensioni geopolitiche in atto tra USA e Cina non incoraggiano molto ad agire con nonchalance. Le autorità hanno vietato l'utilizzo dell'iPhone a livello governativo. Non si escludono strette più allargate.
La Cina potrebbe essere un problema sul versante dell'intelligenza artificiale per tre ragioni. La prima è che alcune funzionalità AI (Artificial Intelligence) eseguite sia sul telefono che sui server di Apple dovrebbero presumibilmente ottenere il consenso delle autorità di Pechino, stando alle regole cinesi.
La seconda consiste nel fatto che ChatGPT - utilizzato da Apple nei suoi dispositivi sulla base dell'accordo con OpenAI - è bandito in Cina. Questo implica che Apple dovrebbe trovare un partner nazionale equivalente, tipo Baidu o Alibaba. Infine, tutto il mondo Internet in Cina è sorvegliato speciale del governo. Pertanto, il legame con l'intelligenza artificiale è a rischio censura sui contenuti.
"È probabile che Apple dovrà costruire un modello di intelligenza artificiale sul dispositivo e un modello di intelligenza artificiale basato su cloud conforme alle normative locali, ha affermato Nicole Peng, analista di Canalys, società di analisi sulla tecnologia globale.
Della stessa opinione è Ben Wood, capo analista di CCS Insight, secondo cui "localizzare l'esperienza di Apple Intelligence sarà una grande sfida per Apple". A suo giudizio, "come per tutte le implementazioni tecnologiche, ci sono sfumature nel modo in cui il servizio viene fornito per rispettare le abitudini, le normative e i casi d'uso specifici in un particolare Paese".