L'inizio della nuova settimana non è delle migliori per Piazza Affari, che registra una delle peggiori performance nel Vecchio Continente, in scia alla risalita dello spread tra BTp e Bund arrivato sui massimi degli ultimi 16 mesi.
In questo contesto il FTSE Mib, proseguendo la fase correttiva partita nella seconda parte della scorsa ottava, guarda la soglia dei 26.000-25.900 punti, che ha sempre sostenuto le quotazioni negli ultimi mesi. Tra i titoli che cercano di limitare i danni troviamo Anima, su cui impattano i dati di inizio anno per quanto riguarda la raccolta netta. Vediamo i dettagli.
Azioni Anima: la raccolta netta di Gennaio
Il nuovo anno si inaugura all'insegna della positività per Anima Holding, che ha visto i flussi di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di Ramo I) positivi a gennaio per 209 milioni di euro. Di questi, 155 milioni di euro si trovano nei fondi aperti e alternativi, mentre gli altri 54 milioni di euro nelle gestioni individuali.
A fine mese, le masse gestite complessivamente dalla società sono salite a 202 miliardi di euro, in aumento di 8 miliardi di euro rispetto medesimo periodo del 2021. Di questi, 107,6 miliardi di euro sono nei fondi aperti e nelle gestioni individuali, mentre oltre 94 miliardi di euro nelle gestioni assicurative di ramo I.
"Dopo un 2021 record, che ha visto la società raccogliere 6,07 miliardidi euro, l'avvio del 2022 in termini di raccolta netta è decisamente promettente, con un dato positivo trainato dal segmento retail nonostante le turbolenze nei mercati delle ultime settimane e la scadenza, registrata nel mese, di alcuni mandati istituzionali per oltre 300 milioni di euro", è stato il commento da parte dell'Amministratore delegato di Anima Holding, Alessandro Melzi d'Eril.
Azioni Anima: analisi tecnica e strategie operative
Dopo aver toccato nel corso degli ultimi mesi i top annuali in area 4,80 euro, complice la debolezza di Piazza Affari, le azioni Anima Holding sono andate incontro a una fase correttiva che si è fermata nei pressi dei 4,25 euro.
Nel breve termine il rimbalzo partito da tale intorno avrebbe possibilità di prosecuzione solo con la rottura dei 4,57 euro, oltre i quali il titolo andrebbe a rimettere sotto pressione i massimi degli ultimi anni. Al contrario, segnali di rinnovata debolezza si avrebbero con discese sotto i 4,25 euro e primi target situati in area 4,05-4,10 euro, minimi degli ultimi 6 mesi.
Nel caso si realizzasse questa view, di fondamentale importanza sarebbe la tenuta di tali supporti, in modo tale da evitare un deterioramento del quadro grafico che a quel punto spingerebbe i corsi verso i minimi di luglio 2021, in zona 3,83-3,85 euro.