Seduta all’insegna della positività per le azioni
Banca Monte dei Paschi di Siena, che al momento della scrittura si attestano a 1,466 euro, in rialzo del 2,3% rispetto a ieri. A spingere le quotazioni dell’istituto di credito più antico del mondo è la notizia relativa al
via libera della BCE al piano di scissione e cessione dei crediti deteriorati.
L’operazione permetterà a MPS di
cedere 8,1 miliardi di non-performing loans e genererà un fabbisogno di capitale stimato a 700 milioni di euro. L’operazione di derisking è subordinata anche all’uscita del Tesoro italiano dal capitale attualmente prevista per il 2021, ma che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiesto di rinviare per rendere l’istituto senese un candidato appetibile a operazioni di fusione e acquisizione.
Scissione crediti deteriorati Banca MPS: le condizioni della BCE
L’autorizzazione dell’Eurotower alla scissione dei crediti deteriorati di Banca MPS è condizionata a una serie di eventi. Innanzitutto, l’istituto guidato da Guido Bastianini dovrà
emettere obbligazioni subordinate per almeno 250 milioni di euro, le quali dovranno essere ammissibili all’inclusione del patrimonio Tier2 per l’intero importo nominale. In alternativa, MPS dovrà fornire una
prova adeguata dell’impegno vincolante di un qualsiasi investitore di alto standing per sottoscrivere interamente ed entro il prossimo 31 dicembre il patrimonio base di classe 2.
Oltre a questo, è necessario un provvedimento legislativo che accantoni fondi pubblici al fine di sottoscrivere strumenti di capitale emessi a condizioni di mercato da qualsiasi società pubblica italiana. Non solo. La Banca Centrale Europea ha poi stabilito che si dovrà
permettere al MEF l'acquisto fino al 70% dell’importo degli strumenti di capitale diffusi dall’istituto senese per ripristinare il rispetto dei requisiti patrimoniali complessivi.
Il restante 30% dovrà essere sottoscritto da investitori privati: in tal senso, MPS dovrà mandare alla BCE almeno tre comfort letters di banche di investimento che confermino la ragionevole possibilità di far sottoscrivere ai privati l’importo degli strumenti aggiuntivi Tier1. L’ultima condizione è rappresentata dall’approvazione in Assemblea Straordinaria delle modifiche statutarie per rendere efficace la scissione.
Azioni Banca MPS: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le azioni Banca MPS hanno confermato la tenuta della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 21 maggio e 18 agosto 2019.
L’obiettivo dei compratori sembra ora localizzato in area 1,5075 euro, dove le quotazioni si troveranno a fare i conti con la resistenza orizzontale espressa dai top del 17 giugno 2020. Una violazione di tale area, se effettuata con sufficiente forza, permetterebbe ai corsi di spingersi verso la trendline di lungo periodo disegnata con i massimi del 14 maggio 2018 e del 19 febbraio 2020.
Al contrario una discesa al di sotto dei minimi della barra del 19 agosto 2020, pattern assimilabile a una Belt hold bullish, darebbe modo ai venditori di spingersi dapprima in zona 1,3326, per poi passare ad un nuovo test del coriaceo supporto statico a 1,0083 euro, lasciato in eredità dai lows del 4 giugno 2019. Operativamente si potrebbero
valutare strategie di matrice long da 1,5178 euro, con stop loss identificabile a 1,38 euro e obiettivo a 1,73 euro.