Per anni Amazon si è dovuta difendere dalla concorrenza di colossi come Walmart e Target nell'attività dell'e-commerce, che rappresenta il core business dell'azienda. Oggi invece la minaccia arriva dalla Cina, con le piattaforme di shopping Temu e Shein. I due marketplace offrono articoli che non vengono consegnati in tempi rapidi come fa Amazon, ma sono esposti a prezzi molto bassi. E i consumatori si accontentano di aspettare a ricevere il bene acquistato pur di pagarlo a sconto, specialmente in un periodo di alta inflazione come quello attuale che ha svuotato le tasche delle persone.
I clienti americani sono sempre più disposti a rivolgersi alle piattaforme di Temu e Shein per i loro acquisti, come dimostra l'impennata che dalla loro nascita hanno avuto le visite degli utenti. Secondo la società di analisi Comscore, Temu ha visto una crescita di 10 volte a circa 70,5 milioni delle visite uniche mensili dal lancio dei servizi in USA nel settembre 2022 a marzo di quest'anno. Mentre i i visitatori unici mensili di Shein negli Stati Uniti sono quasi raddoppiati a circa 41 milioni da agosto 2021 a marzo 2023.
Questi dati risaltano particolarmente se si considera che da settembre 2022 a marzo 2023 i visitatori unici mensili di Amazon sono diminuiti da 217,5 a 211 milioni. Tutto ciò impatta sulla quota di mercato di Amazon nel settore dello shopping online, che dal 2021 è ferma al 38% dopo molti anni in cui è cresciuta costantemente.
Amazon: perché non potrà essere come i competitor cinesi
Il motivo principale per cui Temu e Shein possono tenere i prezzi così bassi è che non dispongono di un grande inventario nei magazzini statunitensi; giocoforza sostengono molti meno costi di quelli affrontati da Amazon. Inoltre, molti prodotti vengono spediti direttamente dalla Cina sulla base degli ordini dei consumatori, piuttosto che averli in anticipo nei magazzini.
Tuttavia, ci sono degli aspetti controversi che alla lunga possono pesare. Nelle recensioni e nei forum online, alcuni clienti si lamentano del fatto che i prodotti ricevuti non sono di qualità o arrivano danneggiati. Questo li ha spinti a limitare i propri acquisti a beni che hanno meno probabilità di rompersi durante il trasporto.
Un altro aspetto riguarda il controllo normativo delle autorità statunitensi per verificare se Temu e Shein si riforniscono di cotone dalla regione cinese dello Xinjiang che, secondo le accuse americane, calpesterebbero alcuni diritti umani degli uiguri come ad esempio lo sfruttamento del lavoro forzato.
Al momento Amazon non ha comunque preso delle contromisure per contrastare l'ascesa dei concorrenti cinesi, sebbene i dirigenti stiano studiando delle soluzioni. Tuttavia, la scelta si preannuncia tutt'altro che facile, perché ci sarebbe un problema di credibilità aziendale che verrebbe minata nel momento in cui il colosso di Seattle facesse venir meno la caratteristica che l'ha contraddistinta negli anni rispetto alla concorrenza, ovvero la consegna rapida. E se vendere a prezzo più basso equivale ad abbassare la qualità del prodotto e del servizio, bisogna inseguire un equilibrio che potrebbe alla lunga danneggiare l'azienda.