ADR AstraZeneca: ecco tutto quello che c'è da sapere | Investire.biz

ADR AstraZeneca: ecco tutto quello che c'è da sapere

20 ago 2024 - 12:00

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Le ADR AstraZeneca sono quotate a Wall Street da oltre 25 anni. Vediamo tutte le caratteristiche delle ricevute della grande casa farmaceutica e l'andamento in Borsa

Il programma delle ADR AstraZeneca a Wall Street è stato istituito nel 1999 con la fusione tra Astra AB e Zeneca Plc. Le ADR, acronimo di American Depositary Receipt, sono titoli diversi dalle azioni. Infatti, si tratta di ricevute rappresentative di azioni con un rapporto che può essere 1:1 oppure con diverse proporzioni. L'emissione è effettuata da una banca depositaria, che acquista un blocco di azioni collocate dalla società.
 
Nel caso di AstraZeneca ogni ADR fa riferimento a 0,5 azioni, il che significa che ciascuna ricevuta ha un prezzo che tende alla metà di quello di ogni azione quotata alla Borsa di Londra. Se così non fosse, si attiverebbero i meccanismi di arbitraggio da parte degli investitori professionali che farebbero convergere le quotazioni. La banca depositaria delle ADR della casa farmaceutica britannica è la Deutsche Bank. Quest'ultima svolge una serie di funzioni, tra cui: emissione e annullamento di ADR; ruolo di agente di trasferimento per le ADR; gestione dei pagamenti dei dividendi o altri diritti per i titolari di ADR; elaborazione di operazioni societarie; coordinamento della procedura di delega per i titolari di ADR.
 
Le ricevute possono essere acquistate e vendute al Nasdaq come qualsiasi altro titolo. Qualora l'offerta sia insufficiente e in caso di premio/sconto tra le quotazioni delle azioni ordinarie e quelle delle ADR, Deutsche Bank può creare ricevute al ricevimento delle azioni ordinarie. Le ADR di AstraZeneca vengono scambiate anche in cross-book che abbinano gli azionisti ordinari che desiderano creare ADR con i titolari di ADR che desiderano annullare e ricevere azioni ordinarie e viceversa. 
 
Il processo di emissione e annullamento delle ADR è il seguente. L'investitore contatta il proprio broker e richiede l'acquisto delle ADR della società. Se non sono disponibili, le ricevute vengono emesse. Il broker, a sua volta, contatta il broker locale nel mercato nazionale, il quale acquista azioni ordinarie sullo stesso. Tali azioni sono depositate presso un depositario locale, che incarica la banca depositaria di emettere ADR. Quest'ultima consegna le ricevute in forma fisica o contabile attraverso DTC, Euroclear o Clearstream. Il broker a quel punto consegna i titoli all'investitore e accredita il conto.
 
Le ADR garantiscono in pratica gli stessi diritti delle azioni. Quindi il titolare riceverà da AstraZeneca i dividendi, esattamente come li riceverebbe se fosse proprietario delle azioni. Essendo che ogni ADR si riferisce a 0,5 azioni, anche il dividendo sarà la metà rispetto a quello percepito dalla detenzione delle azioni. Quindi, è come se si possedesse una parte delle azioni con 1 ADR AstraZeneca. Quella parte di azione in realtà è di proprietà di Deutsche Bank, la quale percepirebbe in teoria i dividendi. Tuttavia, per via di una sorta di rapporto fiduciario, la banca trasferisce le cedole ai titolari delle ADR. 
 
Le ricevute danno anche il diritto a esercitare il voto in assemblea. In verità, non lo si fa direttamente, ma sempre attraverso la banca depositaria che parteciperà alla riunione e voterà secondo le indicazioni ricevute dal proprietario delle ADR.
 
 

ADR AstraZeneca: ecco com'è stato l'andamento a Wall Street

AstraZeneca ha fatto il suo esordio al Nasdaq a maggio 1993, sei anni prima della fusione che ha dato vita ad AstraZeneca e al nuovo programma ADR. Il titolo ha esordito a un prezzo di apertura di 5,29 dollari, considerando però la rettifica per via di due split azionari: il primo l'8 aprile 1998 con un rapporto 3:1; il secondo il 27 luglio 2015 con un rapporto 2:1. A ottobre 2006, le ADR hanno raggiunto quota 33,24 dollari, ma la crisi finanziaria del 2008 ha spinto indietro le quotazioni fino a circa un dimezzamento. Da lì è partito un grande rally con poche flessioni.
 
AstraZeneca è stata una grande protagonista nel 2020 quando è arrivata la pandemia, in quanto è risultata tra le compagnie farmaceutiche a produrre un vaccino anti-Covid. Ciò ha contribuito a sostenere le quotazioni in Borsa, nonostante qualche sussulto derivante dalle notizie sugli effetti collaterali del vaccino dannosi per la salute dei pazienti. A inizio agosto 2024 le ADR viaggiavano nei pressi del massimo storico a 82 dollari, con una capitalizzazione della società nell'ordine dei 250 miliardi di dollari.
 

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