Hai perso il rialzo dell'oro? Ecco dove investire adesso | Investire.biz

Hai perso il rialzo dell'oro? Ecco dove investire adesso

12 nov 2025 - 15:58

12 nov 2025 - 16:15

L'oro ha superato i $4.000. Hai perso il rialzo? La de-dollarizzazione sta cambiando tutto. Scopri i prossimi asset destinati a crescere

Nelle ultime settimane, il mercato dell'oro ha catturato l'attenzione globale, infrangendo con forza la barriera psicologica dei 4.000 dollari l'oncia. È un rally impressionante che molti investitori potrebbero temere di aver perso. Tuttavia, questa impennata non è un evento isolato, ma il sintomo più evidente di un cambiamento macroeconomico che sta rimodellando le fondamenta della finanza globale: la de-dollarizzazione.

Se hai perso il rialzo dell'oro, non devi preoccuparti. Oggi analizzeremo quali sono gli asset finanziari alternativi che, spinti dallo stesso identico trend, hanno un potenziale di crescita analogo, se non superiore.

Per comprendere appieno la portata di ciò che sta accadendo, dobbiamo fare un salto indietro a febbraio 2022, in concomitanza con l'inizio del conflitto in Ucraina. Già allora, la nostra analisi di ciò che stava accadendo suggeriva una futura, massiccia rivalutazione dei beni rifugio.

 

La previsione fatta nel 2022: il dollaro come arma e la perdita di fiducia

All'epoca, l'ipotesi analizzata era la seguente: proviamo a immaginare di essere un grande investitore internazionale o un oligarca russo. Da un giorno all'altro, i fondi in dollari, accumulati legittimamente o meno, vengono bloccati. La nazione che emette la valuta di riserva mondiale, gli Stati Uniti, decide unilateralmente che quei dollari non possono più essere utilizzati.

Mentre l'Occidente applaudiva la mossa, le nazioni emergenti e le potenze globali come Cina, India e Pakistan osservavano con crescente preoccupazione. Questi Paesi, che detengono immense riserve in dollari americani (considerati fino a quel giorno un bene rifugio al pari dell'oro), hanno tratto una conclusione inevitabile: "se gli americani possono bloccare i dollari alla Russia oggi, domani potrebbero bloccarli a noi".

Questo evento ha agito da catalizzatore per un processo già in atto: la de-dollarizzazione. Il mondo ha iniziato a dividersi nettamente in due blocchi, Est e Ovest. Gli stati storicamente alleati o simpatizzanti con Russia e Cina (i BRICS) hanno capito di dover trovare un'alternativa al dollaro per i loro scambi commerciali e per le loro riserve. Se l'America usa la sua valuta come arma, il resto del mondo smetterà di comprarla.

 

Fonte: Yahoo FInance

 

L'evidenza: le Banche centrali comprano oro

Questa non è più una teoria, ma un fatto conclamato. Osservando i grafici degli acquisti di oro da parte delle Banche centrali, si nota come la scala stessa del grafico sia cambiata dopo il 2022. Gli acquisti sono esplosi.

Le mosse degli Stati Uniti, se da un lato hanno portato vantaggi (come la vendita di Gas Naturale Liquefatto all'Europa), dall'altro hanno causato una perdita di fiducia colossale nel dollaro e nel debito pubblico americano.

 

Fonte: macromicro.me

 

Un trend iniziato nel 2008

A voler essere precisi, il seme del dubbio non è stato piantato nel 2022, ma molto prima. Analizzando la percentuale di debito americano detenuto all'estero (linea rossa) e le riserve auree globali (linea blu), emerge un quadro chiaro.

Dagli anni '90 fino al 2008, il mantra era "comprare dollari". Erano il bene rifugio per eccellenza. Nel 2008, con la crisi dei mutui subprime, qualcosa si è incrinato. Il mondo ha capito che l'economia americana non è infallibile e che le decisioni della sua Banca centrale possono essere avventate.

Da quel momento, il trend si è invertito: la fiducia nel debito USA ha iniziato un lento declino, mentre le riserve auree hanno avviato un processo di costante ascesa. Il 2022 ha semplicemente trasformato questo lento trend in una valanga.

 

Fonte: macromicro.me

 

L'oro: un trend secolare da $10.000

Il rialzo dell'oro a $4.000 non è una bolla speculativa, ma il risultato diretto di questo calo di fiducia epocale. Già nel 2022, quando l'oro era a $1.982, come visto sopra, le analisi tecniche indicavano un target minimo di $3.000 l'oncia. Oggi quel target è stato ampiamente superato.

La perdita di fiducia è un processo lento da invertire. Ci vogliono decenni per costruire la fiducia e un attimo per perderla. Questo trend di de-dollarizzazione e ricerca di alternative è destinato a durare per i prossimi 10 o 20 anni.

Per questo motivo, l'oro rimane un asset interessante. Nonostante il rally, è plausibile aspettarsi che raggiunga i 10.000 dollari l'oncia nel prossimo decennio, man mano che gli istituti centrali e gli investitori continuano a sostituire i dollari con l'unica moneta che non può essere svalutata o congelata da un governo.

 

Bitcoin: l'oro dell'era digitale

Torniamo al 2022. Mentre l'oro era sui massimi, il Bitcoin (BTC) aveva ritracciato pesantemente, scambiando a circa $38.000. Già allora, la nostra tesi era che il Bitcoin è l'oro dell'era digitale: un bene rifugio superiore, capace di spostare ingenti quantità di denaro senza l'ingombro fisico del metallo.

Oggi ci troviamo in una situazione simile. L'oro è sui massimi storici, mentre Bitcoin, pur essendo cresciuto enormemente (oggi a $110.000 dai $38.000 del 2022), si trova su un livello di supporto estremamente interessante, coincidente con i massimi storici del 2025.

Perché Bitcoin è l'asset con il potenziale più alto?

  1. Protezione dalla confisca: Sia l'oro che Bitcoin non possono essere bloccati da un'entità centrale.

  2. Scarsità: Entrambi sono scarsi, ma la scarsità di Bitcoin (21 milioni di monete) è matematicamente certa.

  3. Portabilità: Bitcoin è infinitamente più facile da custodire e trasportare rispetto all'oro fisico.

Mentre le Banche centrali comprano oro da anni, sono ancora pochissimi gli stati che detengono Bitcoin nelle loro riserve (USA, Cina, El Salvador, Germania, ecc., e spesso si tratta di asset sequestrati, non acquistati strategicamente).

 

Fonte: Forecaster.biz

 

L'adozione statale è solo all'inizio

Il cambiamento sta partendo dal basso. In Svizzera, è in corso un'iniziativa popolare formale per modificare l'articolo 99 della Costituzione. L'articolo attuale impone alla Banca Nazionale di detenere riserve in oro; la proposta mira ad aggiungere semplicemente le parole "e in Bitcoin".

Negli Stati Uniti, le banche sono state autorizzate a detenere Bitcoin per i clienti e gli ETF hanno aperto le porte agli investitori istituzionali. Provate a immaginare cosa accadrebbe se tutti gli stati del mondo decidessero di allocare anche solo l'1% delle loro riserve in Bitcoin, come stanno facendo con l'oro. Il prezzo esploderebbe.

L'obiettivo per Bitcoin nei prossimi due anni si attesta tra i $150.000 e i $180.000, con una visione a lungo termine che potrebbe raggiungere i $300.000 e poi anche il milione. Anche Ethereum (ETH) segue una logica simile, con un forte potenziale di adozione istituzionale.

 

 

Il Franco Svizzero: il rifugio tradizionale che non tramonta

Oltre all'oro e al Bitcoin, esiste un altro bene rifugio straordinariamente solido: il franco svizzero (CHF).

Analizzando il cambio Euro/Franco Svizzero (EUR/CHF) negli ultimi 20 anni, il grafico mostra una tendenza inequivocabile: il franco si apprezza costantemente contro l'euro (il grafico scende). Questo perché la Svizzera gode di un'economia solida e di una valuta percepita come sicura.

Ma perché shortare EUR/CHF e non USD/CHF? La risposta è semplice: l'Europa è strutturalmente più debole degli Stati Uniti e più dipendente da essi. Se la fiducia negli USA vacilla, la fiducia nell'Europa, che ne è politicamente ed economicamente legata, crolla. È probabile che l'euro perda molto più valore rispetto al dollaro nei confronti del franco svizzero.

L'analisi tecnica attuale su EUR/CHF mostra un triangolo ribassista molto ben definito, suggerendo che, nonostante ci si trovi sui minimi storici per l'euro (massimi per il franco), la discesa possa continuare significativamente.

 

Fonte: Forecaster.biz

 

Dalla teoria alla pratica: un portafoglio "Macro"

Sulla base di queste analisi, è possibile costruire una strategia di trading e investimento di lungo respiro, un "portafoglio macro" basato sul trend secolare della perdita di fiducia negli Stati Uniti e nel dollaro.

La nostra operatività in questo caso si basa su una strategia di accumulo: si costruisce la posizione nel tempo, incrementandola nei momenti di debolezza (ribassi) e alleggerendola nei momenti di forza (rialzi), senza utilizzare stop loss tradizionali, data la natura di lungo termine dell'investimento.

 

Operazione 1: Long su Oro (XAU/USD)

L'oro è "tirato" nel breve termine. L'analisi (ad esempio tramite strumenti come il Projection del Forecaster) suggerisce un probabile ritracciamento, forse verso i $3.700, dopo un rialzo così verticale.

  • Azione: Abbiamo aperto una prima posizione Long (Buy) piccola (noi, questi non sono consigli finanziari), ad esempio 0,5 contratti (su un conto da €100.000 con leva 1:10, margine richiesto circa €1.839 per un controvalore di €18.000).

  • Strategia: Se il prezzo scende (come ci si aspetta), incrementeremo la posizione a prezzi migliori. Se continua a salire, si avrà comunque una posizione a mercato da gestire. L'obiettivo è accumulare per il target decennale di $10.000.

 

Operazione 2: Short su Euro / Franco Svizzero (EUR/CHF)

Qui si punta sulla debolezza strutturale dell'Eurozona rispetto alla solidità svizzera, amplificata dal trend di de-dollarizzazione.

  • Azione: Abbiamo aperto una posizione Short (Sell) su EUR/CHF, ad esempio su Trive 0,2 contratti (2 mini lotti, controvalore €20.000, margine richiesto circa €666).

  • Strategia: L'analisi tecnica del triangolo ribassista supporta l'ingresso. Anche in questo caso, l'obiettivo è costruire una posizione nel tempo, aspettandosi un apprezzamento continuo del franco.

 

Operazione 3: Long su Bitcoin (BTC/USD)

Il Bitcoin, come visto, rappresenta l'opportunità con il maggior potenziale di rialzo.

  • Azione: La strategia migliore per il Bitcoin, specialmente per gli investitori tradizionali, secondo noi è l'accumulo tramite ETF o strumenti a replica fisica.

  • Strategia: Si tratta dell'asset principale per questa tesi, da incrementare progressivamente, specialmente durante le fasi di storno o consolidamento come quella attuale, con l'obiettivo di detenere la posizione per diversi anni.

 

Conclusione: un nuovo ordine finanziario

La crisi del 2008 ha incrinato la fiducia nel dollaro; le sanzioni del 2022 l'hanno frantumata. Il rally dell'oro a $4.000 è solo il primo, fragoroso campanello d'allarme che annuncia un nuovo ordine finanziario.

Gli investitori che sapranno leggere questo cambiamento epocale non si limiteranno a comprare oro sui massimi, ma diversificheranno strategicamente verso gli asset che beneficeranno di questo trend secolare: l'oro fisico come ancora di stabilità, il Bitcoin come riserva di valore digitale del futuro e il franco svizzero come rifugio nell'incertezza valutaria europea.

 

 

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