La Svizzera sta pensando di punire i banchieri, troppo spesso intoccabili, esasperata da una serie di scandali che hanno coinvolto il colosso finanziario Credit Suisse. Le pesanti perdite della banca di investimento nel crollo di Archegos e la perdita di miliardi di investimenti dei clienti supportati dall'insolvente finanziaria britannica Greensill, hanno sdegnato le autorità e scatenato un dibattito tra i legislatori riguardo la possibilità di multare i colletti bianchi della finanza.
La più grande discussione pubblica su una riforma del sistema bancario dai tempi del 2008, punta a porre fine all'attuale regime lassista, nel quale non è possibile multare i colletti bianchi dell’alta finanza, per introdurre delle regole modulate su quelle della Gran Bretagna.
"I direttori di banca non si prendono responsabilità per le proprie azioni, perché non devono farlo. Non ci sono sanzioni reali per la cattiva amministrazione. Gli scandali che hanno visto coinvolta Credit Suisse, dal Mozambico a Greensill, sono un danno per la reputazione della Svizzera. Abbiamo proposto una riforma... che prevederebbe, in caso qualcosa vada storto, che il manager è responsabile", ha affermato Gerhard Andrey, parlamentare dei Verdi. Le proposte di Andrey saranno discusse dal parlamento svizzero nei prossimi giorni.
Casi Archegos e Greensill: le gocce che hanno fatto traboccare il vaso
Il dibattito si è sviluppato dopo che il colosso finanziario Credit Suisse ha perso oltre 5 miliardi di dollari nel collasso dell’hedge fund Archegos Capital Management, e si è trovata a dover far fronte ad una raffica di azioni legali per 10 miliardi di investimenti dei clienti connessi al caso Greensill.
Un portavoce della banca ha detto che il Cda ha fatto partire un'indagine per "riflettere sulle conseguenze più ampie" di questi eventi, aggiungendo che l’istituto ha apportato cambiamenti al vertice delle divisioni Investment Banking e Risk Control.
La serie di scandali ha adirato l’autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari svizzera (FINMA), che fatica ad inchiodare i banchieri alle loro responsabilità a causa della legge elvetica, che consente di sanzionare i dirigenti solo nel caso di diretta connessione in fatti illeciti e non anche nel caso di mancanze generiche nella gestione.
Un portavoce dell’Autority ha detto che la FINMA sarebbe felice di una discussione riguardo l'"ottimizzazione" di "questioni riguardo la responsabilità personale" aggiungendo che altri centri finanziari "vanno molto più a fondo della Svizzera", si legge su Reuters.
“Le regole svizzere autorizzano sanzioni solamente nel caso di una connessione diretta tra il manager e un atto illecito, e che non basta dimostrare che una persona aveva una posizione di comando”, ha aggiunto.
Malgrado oltre 15 miliardi in svalutazioni e penali a Credit Suisse, e i numerosi scandali, FINMA ha faticato a tenere la banca sotto controllo, e gli azionisti dissidenti non sono riusciti a rimuoverne il presidente, Urs Rohner, prima che si ritirasse lo scorso anno.
Credit Suisse: i precedenti
Credit Suisse oltre ad Archegos e Greensill ha avuto anche altri problemi, tra cui un caso di spionaggio che ha costretto all'addio dell'ex CEO. I banchieri del gruppo hanno dovuto rispondere di accuse in Gran Bretagna e negli USA, per dei prestiti concessi al Mozambico che hanno mandato il Paese in una crisi debitoria.
Le autorità USA hanno annunciato di stare svolgendo indagini sul ruolo di Credit Suisse in un caso di corruzione da 2 miliardi di dollari, originato da una serie di prestiti che la banca ha aiutato a mettere insieme e che hanno sostenuto lo sviluppo delle difese costiere del Mozambico.
La banca ha comunicato di stare cooperando nell'inchiesta. Commentando le recenti difficoltà, Credit Suisse ha reso noto di aver sospeso parte dei pagamenti agli impiegati coinvolti, inclusi alcuni membri del board, in modo da poter trattenere il denaro se necessario.
Monika Roth, un avvocato svizzero esperta in materia di compliance, ha detto che per gli azionisti della banca il costo di cercare giustizia perseguendo i dirigenti nelle corti svizzere per i loro fallimenti sarebbe proibitivo, e i supervisori dovrebbero poter trattenere la paga dei dirigenti.
L'Associazione bancaria svizzera ha detto che attualmente la supervisione è "ben bilanciata" e rigorosa e che ogni miglioramento deve comunque tenere in considerazione le peculiarità del sistema svizzero. Dominik Gross, dell'Alleanza svizzera delle associazioni per lo sviluppo, prevede che i parlamentari svizzeri saranno riluttanti ad operare dei cambiamenti.
"Esiste un sottinteso, secondo cui un forte centro finanziario è parte integrante della Svizzera quanto gli orologi e il cioccolato. Un'ampia fetta di popolazione ottiene profitti dal denaro che arriva".