Tra le misure lanciate dal Governo Italiano per rilanciare l’economia dopo lo tsunami causato dal Covid ve ne è una che sta attirando l’interesse di molte famiglie e imprese: si tratta dell’Ecobonus al 110%. Inserito all’interno del Decreto Rilancio e approvato lo scorso 16 luglio, questo bonus sarà sfruttabile fino al 2022.
Super Ecobonus al 110%: obiettivi e cosa prevede
Con questo bonus l’esecutivo si pone diversi obiettivi. Rimettere in moto l’economia garantendo lavoro a tutte quelle piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale del Paese, far ripartire con forza il settore delle costruzioni e dell’edilizia che proprio poco prima dello scoppio del Covid stava rialzando la testa dopo un decennio di estrema difficoltà, dare un’accelerata all’efficientamento energetico del Paese e non da ultimo consentire alle famiglie di ottimizzare nel lungo periodo le loro finanze personali.
Infrastrutture e efficientamento energetico sono peraltro due degli architravi su cui poggia il Next Generation UE e il Green Deal europeo. Con il Super Ecobonus l’Italia ha così voluto cavalcare una tendenza che dovrebbe caratterizzare del Vecchio Continente negli anni a venire. Non va infatti dimenticato che il settore delle costruzioni rappresenta il 9% del PIL europeo ma soprattutto che è un comparto che ha un effetto moltiplicatore di 3,5 volte gli investimenti, con ricadute positive tangibili sull’intera filiera e sull’indotto. Ogni euro investito permette di far aumentare il PIL di 3,5 euro.
Ma nel concreto, cosa si potrà fare con questo Super Ecobonus? Tra le possibilità offerte dal Governo vi è quella relativa all’isolamento termico degli edifici per i condomini, con cui si possono ottenere fino a 40mila euro negli immobili da due a otto abitazioni e 30mila euro per i condomini con più di 9 abitazioni. Per il cambio della caldaia i tetti sono di 20mila euro per i condomini da due a otto unità immobiliari e 15mila euro per quelli con più di nove unità abitative.
Per quanto concerne le case unifamiliari si potrà estendere il bonus alle seconde case ma non alle abitazioni di lusso. Il tetto di spesa sarà in tal caso pari a 50mila euro per la coibentazione e 30mila per il cambio della caldaia. Non si può però sfruttare il bonus su questo dispositivo sui condomini con impianto autonomo di riscaldamento, in quanto non viene considerato come un lavoro condominiale.
Non vi sono dubbi che l’intenzione dell’esecutivo sia quella di rilanciare l’economia italiana puntando su tutte quelle aziende coinvolte nei lavori di ristrutturazione menzionati. Prima di iniziare i lavori va però sottolineato un aspetto importante: le modifiche dovranno apportare un miglioramento di due classi energetiche alle abitazioni.
Questo si inserisce sempre all’interno del quadro europeo, con la Commissione UE che ha proprio nel miglioramento della classe energetica degli immobili una degli obiettivi principali per supportare il percorso di decarbonizzazione degli edifici esistenti. In questa direzione, la Commissione ha annunciato la volontà di pubblicare in autunno una comunicazione strategica ed un piano di azione con misure concrete per attuare una riqualificazione degli immobili più veloce ed efficace.
Super Ecobonus al 110%: risparmi strutturali dei costi in bolletta
I forti incentivi previsti per le caldaie non stupiscono dunque. Nell’Unione Europea sono installate all’incirca 126 milioni di caldaie, di cui circa il 60% risultano inefficienti secondo i dati HARP elaborati da Assotermica. Mettere mano a questi dispositivi permetterebbe dunque di portare notevoli vantaggi, all’ambiente, alle imprese e alle famiglie.
“È evidente che il cambio della vecchia caldaia con una moderna può portare grandi benefici sia per il singolo che per la collettività in termini di riduzione del fabbisogno energetico del nostro Paese e di riduzione delle emissioni”, ha sottolineato Federico de’ Stefani, Presidente e AD di SIT oltre che membro del Board dell’European Heating Industry, ricordando come “gli stessi edifici producono il 36% delle emissioni di gas serra”.
Ma perché intervenire sulle caldaie rappresenterebbe un vantaggio di lungo termine per le finanze personali delle famiglie? Per i risparmi strutturali che avrebbero sul fronte delle bollette. Emblematico in tal senso un esempio concreto portato proprio da de’ Stefani.
Prendiamo un appartamento di 100mq a Milano in classe G. Se volessimo riqualificare il vecchio impianto con caldaia convenzionale con un apparecchio ibrido, il risparmio finale di energia ottenuto sarebbe di circa il 50%. Soprattutto il costo della bolletta si abbasserebbe di quasi il 40%, senza considerare la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto in quantità superiori all’80%.
La cosa particolarmente interessante per le tasche delle famiglie è che grazie al Super Ecobonus questi risparmi si potrebbero avere non solo senza spendere nulla ma pure guadagnare il 10% sul costo sostenuto per la ristrutturazione energetica effettuata se dovessero scegliere l’abbattimento in 5 anni. Insomma, che la si voglia vedere dal punto di vista delle imprese o da quello delle famiglie, questo Super Ecobonus al 110% sembra avere tutte le carte in regola per salvaguardare l’ambiente e le tasche delle famiglie.