- Rimbalzo tecnico delle borse dopo giorni di agonia, vola Apple grazie a numeri da record nella trimestrale;
- Si risveglia il petrolio, mentre l'oro e il franco svizzero perdono terreno in virtù di una momentanea ritrovata propensione al rischio degli operatori;
- La Fed in serata annuncia le linee di politica monetaria, gli analisti non si aspettano grosse novità sui tassi ma presteranno attenzione alle parole di Powell riguardo l'attualità.
Il coronavirus rallenta la sua diffusione e le borse reagiscono
Seduta molto positiva per i mercati europei e americani nella giornata di ieri, seguiti nella notte da quelli asiatici che reagiscono alle pesanti perdite di questi giorni. L'unica nota stonata arriva da Hong Kong dove l'indice Hang Seng crolla del 2,5% essendo che nei due giorni precedenti la borsa era rimasta chiusa per festività. La brusca contrazione dei consumi durante il capodanno cinese hanno spinto il governo di Hong Kong a varare una serie di provvedimenti volti a limitare i collegamenti con la Cina continentale con l'obiettivo di limitare la diffusione del virus che al momento registra 132 vittime e quasi 6.000 infettati, superando quelli della Sars del 2002-2003, quanto a numero di contagi. C'è da dire però che tra lunedì e martedì vi è stato un lieve rallentamento dell'epidemia, cosa che porta a ben sperare in prospettiva, nel frattempo però si rilevano 3 casi in Germania, tutti impiegati nell'azienda di Starnberg dove lavora il primo contagiato della malattia che aveva avuto un contatto con una collega arrivata dalla Cina.
A Wall Street esplode in positivo Apple con un +2,8% a cui si aggiunge un +1,5% nel dopoborsa grazie ad una trimestrale entusiasmante. L'effetto Apple trascina tutto il settore tecnologico che chiude in positivo dell'1,9% mentre Goldman Sachs (+1,8%) fa lo stesso con quello finanziario che avanza dell'1,2%.
Reazione del petrolio e beni rifugio che perdono quota
Il rialzo delle borse interrompe anche la discesa del petrolio che nella seduta di ieri guadagna circa l'1% e, come si evince dal settimanale sul Wti, ci potrebbe essere una ripartenza a livello tecnico dalla curva bassa delle bande di bollinger.
Perdono terreno i beni rifugio con l'oro che viene ricacciato abbondantemente sotto la soglia psicologica di 1.600 dollari l'oncia e il franco svizzero che, nel valutario, si indebolisce perdendo circa 70 pips rispetto all'euro. Il cross eur.chf va seguito con attenzione perché siamo molto vicini ad una zona delicata dove a livello tecnico vi è una base supportiva molto forte ma presumibilmente si trova anche la vigilanza stretta da parte della Swiss National Bank (SNB) che farebbe di tutto per evitare un ulteriore apprezzamento del franco sospinto dalle inquietudini del mercato.
Stasera scende in campo la Fed
Attesa in serata per la consueta riunione mensile del Fomc che si concluderà con la solita conferenza stampa di Powell. Non ci dovrebbero essere novità in tema di tassi ma l'attenzione degli investitori sarà concentrata su quello che dirà il numero uno della Fed in tema di politica monetaria alla luce del ritrovato clima di entusiasmo dei mercati da un lato per via della chiusura della fase uno del trattato Usa-Cina sui dazi e delle preoccupazioni da un altro lato per effetto delle ripercussioni che il coronavirus può avere sull'economia americana quantomeno nel breve termine. Il governatore della Fed non dovrebbe annunciare un cambio di marcia riguardo l'allentamento della politica monetaria avendo già reso noto che l'inflazione negli Usa non è per il momento un problema di cui preoccuparsene e che non ci sono segnali di surriscaldamento dell'economia. In sostanza, quindi, l'istituto centrale accompagnerebbe l'andamento di crescita intervenendo laddove si dovessero creare le condizioni per farlo come già fatto nel mercato interbancario di breve per riequilibrare le dinamiche sui tassi e colmare le sacche vuote di liquidità generate dallo squilibrio tra la domanda e l'offerta.