Oggi inizia l'ultima settimana del primo semestre 2024 e si potrebbe cominciare a fare qualche bilancio in vista dell'
outlook per la seconda parte dell'anno, Gli indici azionari hanno intrapreso un rally importante sulle aspettative che le Banche centrali taglino i
tassi di interesse. Tra le principali, si sono già mosse la
Banca Centrale Europea e la Swiss National Bank, mentre la Bank of England aspetterà le elezioni britanniche del 4 luglio per fare la prima mossa. Più complicato è il caso della Federal Reserve, che non dovrebbe agire prima di novembre a causa di un'
inflazione più ostica del previsto.
Proprio il carovita è un altro punto cruciale che ha condizionato questa prima parte del 2024. In Gran Bretagna ha raggiunto l'obiettivo della BoE del 2% e in Europa è a un passo dal target. Il raffreddamento dell'inflazione è essenziale affinché le Banche centrali svoltino la loro politica monetaria in senso accomodante. Giocoforza gli investitori drizzano le antenne sui dati relativi all'indice dei prezzi al consumo, in particolare quello core (cioè depurato dagli elementi più volatili come cibo ed energia), il preferito dalle autorità centrali.
Oltre al rallentamento del costo della vita, la serie di aumenti dei tassi di interesse partita nella primavera del 2022 ha inevitabilmente colpito anche la crescita.
Il dollaro USA nel frattempo ha guadagnato terreno, rafforzandosi sull'euro soprattutto a causa delle tensioni geopolitiche, che portano gli investitori a preferire un asset considerato bene rifugio come il biglietto verde, e delle tensioni politiche in Europa dopo l'esito delle ultime elezioni europee che ha visto la disfatta dei partiti di governo in Francia e Germania.
Outlook 2024: la posizione delle banche
Come sarà quindi l'outlook 2024 alla luce di quanto accaduto nel primo semestre? Di seguito vediamo la previsione delle più grandi banche d'affari in merito ai parametri sopra descritti.
S&P 500
- JP Morgan Chase - 4.200;
- Citigroup - 5.600;
- Bank of America - 5.400;
- Goldman Sachs - 5.600;
- Morgan Stanley - 5.400 (per giugno 2025):
- Wells Fargo - 5.100/5.300;
- HSBC - 5.400;
- Barclays - 5.300;
- Deutsche Bank - 5.500.
EUR/USD
- JP Morgan Chase - 1,13;
- Citigroup - 1,02;
- Bank of America - 1,12;
- Goldman Sachs - 1,12;
- Morgan Stanley - 1;
- Wells Fargo - 1,06/1,10;
- HSBC - 1,05;
- Barclays - 1,09;
- Deutsche Bank - 1,07.
Inflazione USA
- JP Morgan Chase - 2,50%;
- Citigroup - 2%;
- Bank of America - 3,50%;
- Goldman Sachs - 2,50%;
- Morgan Stanley - 2,10%;
- Wells Fargo - 3%;
- HSBC - 3,4%;
- Barclays - 2,70%;
- Deutsche Bank - 3,10%.
PIL
|
GLOBALE
|
USA
|
CINA
|
ZONA EURO
|
Regno Unito
|
INDIA
|
JP Morgan Chase |
2,6% |
2,2% |
5,2% |
0,8% |
0,9% |
6,5% |
Citigroup
|
1,9%
|
1,0%
|
4,6%
|
-0,2%
|
0,1%
|
6,3%
|
Bank of America
|
3,0%
|
2,5%
|
5,0%
|
0,6%
|
0,7%
|
5,8%
|
Goldman Sachs
|
2,7%
|
2,2%
|
5,0%
|
0,8%
|
0,9%
|
6,6%
|
Morgan Stanley
|
2,8%
|
1,9%
|
4,2%
|
0,5%
|
-0,1%
|
6,4%
|
HSBC
|
2,6%
|
2,3%
|
4,9%
|
0,5%
|
0,4%
|
6,3%
|
Barclays
|
2,6%
|
1,2%
|
4,4%
|
0,3%
|
0,1%
|
6,2%
|
Deutsche Bank
|
3,2%
|
2,4%
|
5,2%
|
0,9%
|
0,8%
|
7,0%
|