Legge bilancio 2023: tutto quello che c’è da sapere | Investire.biz

Legge bilancio 2023: tutto quello che c’è da sapere

26 nov 2022 - 15:00

05 dic 2022 - 15:57

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Flat tax, contante, pensioni, caro energia, lavoro, scuola e Reddito di cittadinanza. Facciamo chiarezza sulle misure destinate all’esercizio finanziario 2023

Lunedì il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio.

I provvedimenti, trasmessi al Parlamento e alle autorità europee, prendono come riferimento il quadro programmatico definito nell’integrazione alla Nadef 2022 e quantificano l’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra in 35 miliardi di euro.

Il testo è stato spedito a Bruxelles e la legge dovrà essere approvata in via definitiva da Camera e Senato entro il 31 dicembre 2022. Vediamo tutti i punti chiave della legge di bilancio 2023.

 

Legge bilancio 2023: tutte le novità

Incremento della flat tax per gli autonomi, finanziamenti alla sanità, incentivi per chi non va in pensione anticipata, fondo per la sovranità alimentare e abolizione del Reddito di cittadinanza dal 2024. Sono alcune delle misure contenute nella bozza della prima manovra varata dal governo Meloni: 136 articoli, strutturati in 15 capitoli e 70 pagine. Ecco le più importanti.

 

Flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite IVA

Si estende la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite IVA e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti, oltre a intervenire con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica a causa delle conseguenze della pandemia di Covid-19 e dal forte rialzo dei costi dell’energia.

 

Pensioni, arriva quota 103

Viene avviato un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Per chi decide di restare a lavoro decontribuzione del 10%. Opzione donna viene prorogata per il 2023 con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 per gli altri casi. È confermata anche APE sociale (anticipo della pensione) per i lavori usuranti.

 

Dal 2024 stop al Reddito di cittadinanza

Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito di cittadinanza nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili, ed è inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale dove, in mancanza, decade il beneficio del reddito, mentre si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Il Reddito di cittadinanza sarà abolito dal primo gennaio 2024.

 

Limiti contante a 5.000 euro

Dal 1° gennaio 2023 il limite contanti passa da 2.000 a 5.000 euro (per l’esattezza pari a 4.999,99 euro). Ad oggi, la soglia da non superare è di 1.999,99 euro e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022. Il nuovo limite sui contanti fissato a 5.000 euro vale per il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato per qualsiasi motivo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche. Inoltre, riguarda non soltanto i pagamenti tra privati per l’acquisto di beni e servizi, ma anche prestiti tra parenti.

 

Oltre 20 miliardi contro il caro energia

Sono oltre venti i miliardi di euro destinati ad agevolazioni contro il caro-bollette. Il governo conferma l’azzeramento degli oneri di sistema. Confermato il bonus, una tantum, per i redditi bassi, calcolato su un ISEE che sale da 12.000 a 15.000 euro per pagare le bollette. Rateizzazione prorogata fino a 36 mesi per chi ha difficoltà con i pagamenti. Si dimezza lo sconto sui carburanti che dagli attuali 30,5 centesimi passa a 18,3 centesimi di euro. Sale dal 25% al 35% la tassa sugli extra-profitti delle società energetiche. Viene decurtata al 5% l’IVA sul gas.

 

Sanità: 650 milioni di euro per i vaccini Covid

Saranno due i miliardi in più nel 2023 e altrettanti nel 2024 per finanziare la sanità. Tra questi, 1,4 miliardi saranno destinati a fare fronte ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. Il governo ha previsto inoltre uno stanziamento di 650 milioni, nel 2023, da destinare all’acquisto dei vaccini e dei farmaci anti Covid.

 

Tregua fiscale e stralcio cartelle fino a 1.000 euro

Viene confermato lo stralcio fino a 1.000 euro (comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni) di tutte le cartelle esattoriali emesse tra il 2010 e il 2015, a partire dall’entra in vigore della legge di bilancio. Sono previste dieci diverse modalità di regolarizzazione della propria posizione col fisco: 1) la definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni; 2) la regolarizzazione di irregolarità formali; 3) il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie; 4) la definizione agevolata dei procedimenti di accertamento; 5-6) la definizione agevolata e conciliazione agevolata delle controversie tributarie; 7) la rinuncia ai giudizi in cassazione; 8) rate non pagate; 9) stralcio cartelle sotto 1000 euro; 10) definizione dei ruoli affidati alla riscossione dal 2000 al giugno 2022.

 

Taglio del cuneo fiscale e agevolazioni alle assunzioni

Per quanto riguarda il taglio di due punti del cuneo fiscale, questo durerà per tutto il 2023 e salirà invece al 3% per chi percepisce uno stipendio (di 13 mensilità) non superiore a 1.538 euro, maggiorato nel mese di dicembre, dalla rata della tredicesima. La bozza della manovra stabilisce inoltre che questa decisione non avrà conseguenze sui conti della pensione. Via libera poi ad agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare per le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza

 

Criptovalute: imposta sostitutiva al 14%

Sulle attività di criptovaluta il governo ha deciso di applicare l’imposta sostitutiva al 14% che può essere rateizzata fino a un massimo di tre rate annuali di pari importo dal 30 giugno 2023. Su quelle successive alla prima, gli interessi saranno del 3%. Si tratterebbe di una novità poiché finora l’Agenzia delle Entrate equiparava le valute virtuali a quelle estere, applicando le conversioni all’imposta del 26%. Non costituiscono invece redditi da capitale, plusvalenze e altri proventi realizzati con criptovalute complessivamente inferiori a 2.000 euro nel periodo d’imposta.

 

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