La volatilità implicita dei mercati finanziari è aumentata negli ultimi tempi, trasmettendo incertezza agli operatori. Sono troppe le situazioni ancora da definire per poter prendere una decisione netta sugli asset da inserire in portafoglio. Giocoforza, gli investitori al momento si sentono disorientati.
La prossima settimana scatteranno dazi generalizzati reciproci da parte degli Stati Uniti esponendo l'economia statunitense al rischio recessione tanto paventato dal mercato. Quindi, molti aspettano i prossimi dati macroeconomici per vedere a che punto è la situazione americana sul fronte della crescita e dell'occupazione. Nel frattempo, l'inflazione si sta facendo strada e lo scenario peggiore che si potrebbe verificare negli USA è quello della stagflazione (recessione e alta inflazione insieme).
Le tensioni internazionali sono ancora molto vive: l'Europa si sta riarmando perché teme un minore appoggio futuro degli Stati Uniti mentre per i conflitti in Ucraina e Medio Oriente la risoluzione è ancora lontana.
In un contesto di tale portata, gli investitori preferiscono beni rifugio come l'oro, che ha sfondato la soglia psicologica di 3.000 dollari l'oncia, e i titoli di Stato americani, il cui rendimento a 10 anni si tiene lontano dalla zona critica del 5%.
Le azioni europee e cinesi quest'anno sono preferite rispetto a quelle americane, che ultimamente alternano poderosi rimbalzi a nuove ricadute.
Sul fronte delle materie prime, da registrare il rally del rame, che a Londra ha superato di slancio quota 10.000 dollari a tonnellata sulla prospettiva di una ripresa dell'economia cinese. Il petrolio mostra una certa debolezza a causa dell'aspettativa di aumento dell'offerta dell'
OPEC+. Per quel che concerne le valute, il dollaro USA fatica a riprendersi dopo i cali di quest'anno dettati dalle attese di una recessione statunitense che costringerebbe la
Federal Reserve ad accelerare i tagli dei tassi di interesse.
Investimenti: come comportarsi?
Per barcamenarsi in un terreno alquanto minato, gli analisti di Goldman Sachs questa settimana hanno diffuso una sorta di guida agli investimenti. Il presupposto della banca americana è quello di un approccio equilibrato nella gestione di portafoglio, puntando sulla diversificazione tra le varie attività, in un ambiente caratterizzato da alta volatilità.
Entrando nel dettaglio, Goldman Sachs raccomanda di sovrappesare le azioni e le obbligazioni, rimanere neutrali sulle materie prime e sulla liquidità, e sottopesare il credito.
Tutto ciò però effettuando strategie di copertura, come ad esempio l'acquisto di opzioni put sul petrolio che proteggono dal rischio di discesa dei prezzi. Inoltre, la banca suggerisce di
puntare contro il cambio EUR/CHF per coprirsi dal rallentamento della crescita europea e dall'aumento delle tensioni geopolitiche.
Nell'ottica delle strategie di hedging sui mercati valutari, gli analisti osservano anche come il dollaro USA sia diventato più sensibile ai differenziali dei tassi di interesse mentre lo yen e il dollaro australiano stanno mostrando maggiore correlazione con le aspettative di crescita globale.