Il primo scorcio del 2024 delle Borse europee è stato caratterizzato dall'incertezza. L'indice Stoxx 600 viaggia poco sotto la pari, con gli investitori che rimangono in attesa di vedere quale direzione prendere. Il contesto effettivamente si presta a molte variabili che al momento non è facile definire con chiarezza.
A dicembre in Europa è tornata a ruggire l'inflazione, che si è riportata al 2,9% dal 2,4% di novembre. Tuttavia, il dato va interpretato, perché bisogna tener conto del venir meno del supporto alle spese energetiche e alimentari dei governi dell'Eurozona, il che ha fatto risalire i prezzi. Infatti, se si considera l'inflazione core, ossia depurata dalle componenti di cibo ed energia, la traiettoria di diminuzione del carovita rimane intatta.
Gli investitori sono preoccupati forse più per il quadro geopolitico che tende a deprimersi, dopo gli ultimi fatti sul fronte bellico in Medio Oriente. La guerra tra Hamas e Israele minaccia di allungarsi ben oltre le aspettative, ma l'aspetto più inquietante è che ora rischia di allargarsi coinvolgendo Paesi come l'Iran. Si teme, insomma, che in Europa si possa riaffacciare una crisi energetica sulla falsariga di quella che si è vista nel 2022 dopo lo scoppio della guerra Russia-Ucraina.
Il mercato non sa neanche
cosa farà realmente la Banca Centrale Europea sul versante dei tassi di interesse. La regione rischia seriamente una recessione, ma l'Eurotower continua a rintuzzare con il mantra dei tassi alti a lungo fino a quando l'inflazione non sarà stabilmente sotto controllo, spegnendo in questo modo le speranze di un rapido taglio del costo del denaro.
Eurozona: i fattori chiave per economia e mercati nel 2024
Una cosa sembra essere certa: nel 2024 l'economia e i mercati viaggeranno sullo stesso piano. C'è solo da stabilire cosa potrà realmente influenzarli. Secondo gli economisti di Deutsche Bank, saranno 3 i fattori chiave da tenere in considerazione.
Il primo riguarda la trasmissione della politica monetaria attraverso le banche nazionali. A giudizio del capo economista della banca tedesca Mark Wall, tale trasmissione "sta iniziando a raggiungere il picco sebbene vi siano altri fattori che aggiungono incertezza a tale valutazione".
Il secondo fattore allude al mercato del lavoro. "Il fatto che l'accaparramento di posti di lavoro sia forte o debole determinerà probabilmente se il mercato del lavoro avrà maggiori probabilità di essere un freno alla crescita o una spinta all'inflazione: pensiamo che il primo sia più del secondo", ha detto Wall.
Il terzo fattore si riferisce alla competitività. L'esperto osserva come questa sia scivolata ai minimi storici, anche se i prezzi del gas abbiano attenuato gran parte dello shock derivante dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. "Questo rivela un problema di sostenibilità complesso e di ampia portata", ha concluso Wall, aggiungendo anche che le elezioni del 2024 determineranno la risposta della politica a questa situazione.