L’avvio in grande stile delle politiche monetarie restrittive rappresenta l’evento che ha caratterizzato, e pesantemente influenzato, il 2022 dei mercati finanziari. A fronte di alcuni elementi che sono destinati a farci compagnia ancora per diversi mesi, basti pensare all’inflazione o alle tensioni geopolitiche, altri fattori sono destinati a cambiare.
Vediamo quali sono, per Yoram Lustig e Michael Walsh, rispettivamente Head of Multi Asset Solutions, EMEA & LatAm, e Multi Asset Solutions Strategist di T. Rowe Price, i cinque temi di investimento che finiranno per caratterizzare i prossimi 12 mesi.
Inflazione in direzione 2%
Anche se ancora su livelli decisamente elevati, i tassi di inflazione delle maggiori economie sembrerebbero orientati verso livelli più in linea con le serie storiche.
“Si prevede -si legge nello studio- che l'inflazione negli Stati Uniti e in Europa diminuirà nel 2023 a causa dell'allentamento delle pressioni sul lato dell'offerta (ad esempio, il risanamento delle catene di approvvigionamento, il calo dei prezzi dell'energia e delle materie prime) e sul lato della domanda (ad esempio, la normalizzazione della domanda repressa post-pandemia), degli effetti di base (i prezzi saranno confrontati con i prezzi gia' elevati di un anno fa) e, infine, dell'impatto della politica monetaria più restrittiva”.
Ad ostacolare la discesa dei prezzi ci si potrebbe mettere la Cina, il cui motore è tornato a girare a pieni giri una volta eliminate le restrizioni pandemiche. Attenzione anche al mercato del lavoro che, confermatosi solido (in special modo negli Stati Uniti), potrebbe rappresentare un elemento in grado di rendere più difficile la fase di disinflazione.
Politica monetaria, più restrittiva più a lungo
Tassi di inflazione, soprattutto per quello che riguarda la componente “core” (quella calcolata al netto delle variazioni dei prezzi dei prodotti energetici ed alimentari), che dovessero ribadirsi a livelli elevati potrebbero spingere le Banche centrali a confermarsi aggressive.
Se i fallimenti bancari negli Stati Uniti, e le tensioni che hanno attraversato il settore in Europa, hanno di fatto irrigidito le condizioni monetarie e quindi svolto parte del lavoro a carico delle autorità monetarie, la tenuta del settore bancario, meglio attrezzato rispetto a qualche anno fa, consente nuove strette sui tassi.
“Gli investitori devono adattarsi alla nuova realtà in cui i policymaker si concentrano sulla lotta all'inflazione e non sul rasserenamento dei mercati”.
Recessione: schivata o ritardata?
Nell'ultima parte di 2022 era diffusa l’opinione che la prima parte dell’anno corrente sarebbe stata caratterizzata da un deciso peggioramento delle condizioni macroeconomiche. Finora, complice anche il ritardo con cui le politiche monetarie producono effetti, di questo deterioramento non si sono avuti grandi segnali ma è ancora presto per cantare vittoria.
“Sebbene l'economia globale abbia iniziato il 2023 in condizioni ragionevoli, è raro che si riesca a vincere la lotta all'inflazione senza innescare una recessione”, evidenziano gli esperti di T. Rowe Price.
Incertezza: un mondo in rivoluzione
Un periodo di grandi cambiamenti fa nascere opportunità ma porta inevitabilmente con sè anche grande incertezza: i nuovi scenari fanno fatica a delinearsi chiaramente provocando volatilità.
“In questo momento, sembra che il mondo sia attraversato da eventi ancora più inquietanti del solito, come la guerra in Ucraina, la riapertura della Cina, il tetto del debito degli Stati Uniti, l'ulteriore escalation delle tensioni tra Cina e Stati Uniti. Queste sono le incognite note, mentre le incognite sconosciute potrebbero portare nuovi cigni neri”.
Opportunità: come beneficiare della nuova normalità
Come abbiamo visto, le fasi di transizione possono essere dolorose ma, allo stesso tempo creare opportunità. “Dopo un brutale 2022, le valutazioni sono ora più ragionevoli e sebbene abbiano un impatto diretto sui rendimenti a lungo termine e non a breve termine, valutazioni più basse oggi significano rendimenti attesi più elevati in futuro”.
“Alcuni rischi esistenziali, come le guerre, i cambiamenti climatici e le trasformazioni sociali, creano incertezza. Tuttavia, essi comportano anche opportunità per gli investitori in grado di cogliere il cambiamento e di trarre vantaggio dalle sue perturbazioni”.