La Federal Reserve si prepara al tapering. Ieri sera la Banca centrale americana ha rilasciato i verbali della riunione del 27-28 luglio e la gran parte dei funzionari è orientata a ridurre il piano di acquisti da 120 miliardi al mese in uno dei 3 restanti incontri del 2021. Dal rapporto si legge che la prevalenza dei partecipanti ritiene opportuno "ridurre il ritmo degli acquisti a condizione che l'economia continui a evolversi come previsto".
La reazione dei mercati è stata negativa con gli indici americani che hanno chiuso la seduta di Wall Street facendo registrare perdite intorno all'1%. Anche le Borse asiatiche hanno preso male la possibile stretta monetaria della Fed, mentre in Europa le prime contrattazioni della giornata rilevano perdite in ordine sparso oltre l'1%.
Fed: perché avverrà il tapering
Il motivo che sta alla base della decisione dei falchi dell'istituto centrale di voler accelerare con il tapering sta nelle previsioni dell'inflazione. Molti si aspettavano che il fenomeno fosse temporaneo, però l'aumento dei prezzi si è rivelato più forte e ampio di quanto si potesse immaginare. L'indicatore utilizzato dalla Fed, che esclude i beni alimentari e i prodotti energetici volatili, è cresciuto del 3,5%, ovverosia al massimo degli ultimi 30 anni. Questo è un aspetto che non potrà essere sottovalutato.
L'obiettivo dell'istituto centrale è stato finora quello di raggiungere un tasso di inflazione media del 2%, ma allo stesso tempo di ottenere la piena occupazione. Per fare questo l'ente guidato da Jerome Powell ha tagliato il costo del denaro a zero l'anno scorso e ha iniziato un piano di acquisti di 80 miliardi di dollari al mese di Treasury Bond e 40 miliardi di titoli ipotecari. Secondo quanto riportato dai verbali il target è stato raggiunto, sebbene vi sono ancora alcuni funzionari che affermano che il mercato del lavoro non abbia ancora effettuato i progressi necessari.
Fed: quando e come sarà tapering
Sui tempi in cui la Fed comincerà a ridimensionare il piano di acquisto degli asset pubblici e privati non c'è accordo unanime. Alcuni funzionari sono favorevoli a una stretta prima di fine anno in modo da preparare la Banca Centrale all'aumento dei tassi il prossimo anno qualora l'economia statunitense si dovesse rafforzare. Altri vorrebbero aspettare l'inizio del 2022 per verificare se nel frattempo l'occupazione risente ancora degli effetti della pandemia.
La prossima riunione della Fed del 21-22 settembre sarà di estrema importanza, perché darà probabilmente delle indicazioni più precise, almeno sulla proposta da parte di quelli che vorrebbero la riduzione degli acquisti già poco dopo il meeting. Tale passo sarebbe decisivo, per questa ragione, vista la divergenza di posizioni, è più probabile che il tapering sopraggiunga dopo l'appuntamento del 2-3 novembre. Alcuni spunti potrebbero essere colti nei prossimi giorni con il Simposio di Jackson Hole, dove Jerome Powell esporrà l'atteggiamento della Banca sulla gestione della pandemia.
Un'altra questione riguarda l'entità della riduzione del piano di acquisti. La preoccupazione della Fed in questo momento è quella di evitare che il contraccolpo sul mercato sia traumatico. Quando nel 2013 Ben Bernanke fece solo paventare la possibilità di riduzione del Quantitative Easing si creò un'impennata dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine.
Oggi Powell vorrebbe fare in modo che non accadesse la stessa cosa, soprattutto in un momento delicato come questo dove l'economia americana non si è ancora liberata dalla morsa del Covid-19. Pertanto è più probabile che la Banca Centrale parta in sordina per accelerare quando le condizioni economiche rifletteranno una maggiore tranquillità.
Proprio per questo alcuni funzionari spingono perché il tapering venga iniziato prima, per permettere a Washington di diluire gradualmente la riduzione degli acquisti senza causare shock all'economia americana. Di particolare importanza è la parte che riguarda i 40 miliardi al mese di titoli ipotecari. All'interno della Fed serpeggia il timore che il mercato immobiliare si stia espandendo in un modo che comporta dei rischi a tutto il sistema economico, di conseguenza comincia a far presa l'ipotesi che bisogna in tal senso intervenire rapidamente.