Riunione Fed 15-16 marzo 2022: le attese degli analisti | Investire.biz

Riunione Fed 15-16 marzo 2022: le attese degli analisti

15 mar 2022 - 14:30

05 dic 2022 - 15:19

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Nella riunione di marzo prevista per oggi e domani la Fed dovrebbe dare il via al primo rialzo dei tassi di interesse dal 2018. Vediamo cosa aspettarsi

Grande attesa per la riunione della Federal Reserve e la conseguente conferenza stampa del governatore della Banca centrale, Jerome Powell ( clicca qui per tutti i meeting del 2022 della Fed). Gli operatori dei mercati finanziari guarderanno con attenzione gli sviluppi oltreoceano, considerando anche le tensioni geopolitiche derivanti dalla guerra tra Russia e Ucraina.

 

Riunione Fed 15-16 marzo 2022: le attese del mercato

Negli ultimi mesi la Federal Reserve ha segnalato più volte la volontà di tornare ad alzare i tassi di interesse per contrastare un’inflazione elevata in buona parte legata a una domanda surriscaldata e sfidare i rischi di stagflazione, alimentati da prospettive economiche più deboli a causa delle tensioni geopolitiche.

Nella riunione di gennaio è emerso che il comitato di politica monetaria, il Federal Open Market Committee (FOMC) era quasi certo che queste indicazioni si siano rafforzate. I "falchi" del braccio operativo della Banca centrale USA, sostenitori convinti di una politica monetaria restrittiva, hanno da tempo preso il sopravvento e nulla è cambiato dallo scoppio della guerra in Ucraina, anche se questa avrà effetti sula crescita economica a livello globale.

La crescita economica, che era attesa intorno al 4%, sarà più bassa di quanto preventivato a causa degli effetti della guerra tra Mosca e Kiev. Gli analisti di Goldman Sachs hanno già ridotto le loro previsioni attorno al 2,9% e la Federal Reserve di Atlanta preannuncia per il primo trimestre del 2022 una crescita solamente dello 0,5%.

 

Riunione Fed: con Inflazione ai massimi da anni 40 anni pronto il primo rialzo dei tassi

Negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo è volato al 7,9% a febbraio, ai massimi dagli anni '80, ben oltre ogni più pessimistica previsione. Sono mutate anche le aspettative per l'anno in corso, che ora indicano un'inflazione al 4,5% a/a per l’indice headline e almeno 3,5% a/a per il core, con rialzi di qualche decimo per il 2023.

Con queste prospettive la Banca centrale USA si prepara ad annunciare il primo rialzo del costo del denaro nel post-pandemia di Covid-19, il primo dal 2018, nella misura attesa di 25 punti base. I tassi di interesse dovrebbero quindi passare dalla forchetta 0-0,2% a 0,25-0,50%.

Gli operatori tuttavia non attendono solo il rialzo dei tassi di interesse, grande attenzione sarà prestata anche alla conferenza stampa di Jerome Powell, che secondo le attese dovrebbe annunciare altri ritocchi nel corso di quest’anno.

Alcuni analisti si aspettano sette rialzi quest'anno, uno ad ogni riunione in calendario dunque, mentre altri parlano anche di possibili aumenti di 50 punti base, se saranno necessari. Un altro tema chiave riguarda le tempistiche di riduzione del bilancio arrivato a 9.000 miliardi di dollari. Le attese però non indicano che vi sia urgenza su questo fronte: probabilmente l'atteso processo di "normalizzazione" partirà in estate.

 

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