La
Bank of Japan (BoJ) nella riunione del 31 luglio potrebbe
aumentare i tassi di interesse e rivelare un piano per dimezzare gli acquisti di obbligazioni. Secondo i rumor riportati dall'agenzia Reuters, i membri del Consiglio direttivo starebbero discutendo se attendere ancora un po' di tempo per avere ulteriori conferme che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2% o entrare da subito in azione.
Fino ad oggi, l'esito del meeting di fine mese era quasi scontato, con gli analisti che si aspettavano una situazione in stand-by, in attesa della prossima mossa di questo autunno. Ora però le certezze stanno venendo meno, perché il Consiglio sembra aver spostato la sua inclinazione verso un rialzo rapido dei tassi. Ciò alla luce del fatto che l'indice dei prezzi al consumo a giugno ha raggiunto il 2,6% e i salari sono aumentati ad un livello che non si vedeva da 30 anni.
BoJ e la variabile yen
Quest'anno a marzo la Banca centrale giapponese ha tirato fuori il Paese dal regime di tassi negativi dopo otto anni. Attualmente il costo del denaro è a zero, comunque molto al di sotto di quello delle principali autorità monetarie. La BoJ inizierà quindi un ciclo di inasprimento, con l'obiettivo di portare il tasso di riferimento a uno stato di neutralità, ovvero in cui l'economia non si contrae e né si espande. Gli analisti stimano che tale tasso potrebbe oscillare tra lo 0,5% e l'1,5%, ma il processo potrebbe richiedere anni.
A sollecitare la BoJ per un rapido intervento sui tassi è anche la debolezza dello yen. La valuta nipponica questo mese ha raggiunto i minimi degli ultimi 37 anni rispetto al dollaro USA a 162. Da quel livello però è rimbalzata di circa il 5% e oggi sul mercato valutario ha raggiunto due importanti traguardi: la rottura al ribasso della soglia psicologica di 155 per dollaro e il superamento della media mobile a 100 giorni.
Tutto ciò è frutto specialmente dell'aspettativa del mercato che la BoJ alzi i tassi di interesse. Dal governo sono arrivati messaggi espliciti al riguardo. Questa settimana il segretario generale del Partito liberal-democratico al governo, Toshimitsu Motegie, e il ministro per la Trasformazione digitale, Taro Kono, hanno fatto pressione sull'autorità monetaria chiedendo entrambi tassi più elevati al fine di arrestare la caduta dello yen.
La BoJ dovrà affrontare anche la questione della
riduzione del suo enorme bilancio da quasi 5.000 miliardi di dollari. Nei prossimi due anni attuerà un piano di restringimento quantitativo e i dettagli potrebbero arrivare proprio la prossima settimana, riferisce la Reuters. Tuttavia, per evitare un'impennata eccessiva e indesiderata dei rendimenti, è possibile che l'istituto guidato da
Kazuo Ueda proceda con gradualità, attraverso un programma di ridimensionamento degli acquisti obbligazionari in diverse fasi.