Trading: 7 regole per essere trader e non scommettitore | Investire.biz

Trading: 7 regole per essere trader e non scommettitore

26 giu 2020 - 14:51

05 dic 2022 - 09:57

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Tutto e subito, nella vita e nel trading, Questo l'errore di molti trader che può portare a un veloce fallimento. 7 regole per essere un trader e non uno scommettitore

Ieri,  nel corso sulle materie prime, attraverso 25 regole chiave, abbiamo affrontato il tema della psicologia del trading, ancora troppo sottovalutato dalla maggior parte dei trader e causa di tanti conti “fusi”. Il mondo del trading e degli investimenti richiederà sempre il meglio di noi stessi e comporta molte ore di impegno e dedizione.

Dal momento che può fornirci infinite possibilità, dobbiamo cercare di evitare di non cadere mai nell’errore di lavorare in modo eccessivo...o nel gioco d'azzardo. Spieghiamo qui la differenza tra entrambi gli aspetti e come evitare questo comportamento, perché investire non equivale a giocare d'azzardo.

 

1. Viviamo in una società "precipitosa”: vogliamo tutto e lo vogliamo ora, impulsivamente. Vogliamo sforzarci di meno e preoccuparci più del fine che dei mezzi, di ciò che desideriamo trovare alla fine del percorso, piuttosto che divertirci e imparare camminando. Sbrigati a padroneggiare una lingua, a "metterti in forma" prima dell'estate per essere splendido sulla spiaggia e mangiare ciò che vuoi,  fai risultati immediati nella tua attività lavorativa e, naturalmente, anche sbrigarsi a diventare bravi trader dall'oggi al domani senza capire che, per raggiungere il nostro obiettivo, è obbligatorio prima seguire tutti i passaggi necessari...

Applicato al mondo del trading e degli investimenti azionari, si riassume in questo aforisma: "Le persone non hanno la pazienza di arricchirsi e crescere lentamente; preferiscono invece fallire rapidamente". Impulsività, impazienza, prendere decisioni in fretta e senza analizzarle in precedenza, non è una cosa positiva nella vita; questo comportamento non sarà redditizio nelle nostre operazioni di trading.

 

2. Tanto desiderio di essere consistenti e bravi nel trading, per quante necessità economiche abbiamo nel far crescere il saldo del nostro conto, non ci permetterà di diventare trader di successo ed essere nella percentuale di persone che riescono a trovare la  "propria zona" e ottenere risultati abbastanza positivi da valere lo sforzo investito nel processo, se non facciamo questo:

 

  • scrivere un piano di trading (che dovrebbe servire da guida e un percorso obbligatorio per evitare di perdersi nella foresta di candele rialziste e ribassiste).
  • allenarsi continuamente, acquisire le abitudini e le routine necessarie (ottenute con la ripetizione dello stesso sistema di trading durante molte operazioni e che ci aiuteranno a conoscere molto di più i mercati; allo stesso tempo conosciamo noi stessi e riconosciamo e assumiamo i nostri fallimenti e successi).


Il "premio", l'obiettivo alla fine del percorso, è così appetitoso da costringerci a essere costanti e disciplinati. Questa attività deve essere svolta professionalmente, sia che effettuiamo due operazioni al giorno o che investiamo a lungo termine, sia che facciamo trading intraday o scalping.


3. Questo percorso non è assolutamente facile (come del resto tutte le cose che apportano grandi benefici e cambiamenti nel lungo termine), ma è possibile. Soprattutto se non vengono fatti troppi errori, errori così dannosi e onerosi da danneggiare il nostro morale, le nostre illusioni... e ovviamente il nostro conto e il nostro capitale. Anche da questo se ne esce, ma bisogna evitare quegli impulsi “ludopati” che distruggono tutto e ci obbligano a cominicare daccapo. E questo richiede una forza fuori dal comune, ma non tutti sono disposti a farlo. 

È fondamentale cercare di controllare questi errori, essere consapevoli di loro e riconoscerli, quindi sforzarsi, correggerli ed eliminarli dalle nostre operazioni. È ancora più importante ridurre questa percentuale di "guasti gravi" piuttosto che cercare di aumentare la percentuale di operazioni positive. Prendiamo quest’esempio (reale e ripetuto nelle e-mail che ricevo): un trader che opera in su mercato termina il 90% delle sue sessioni o operazioni con un saldo positivo (con +12 punti o pips di profitto ogni volta che queste operazioni risultano positive). Peccato che la percentuale rimanente di operazioni in cui si commettono gli "errori gravi" indicati vede una perdita media di -120. Cosa non va? Potrebbe essere il sistema di trading, la mancanza di un piano di trading, la non inclusione in esso di regole che aiutano con la fondamentale "gestione emotiva". Qualcosa comunque va sistemato per diventare profittevoli.


4. Per correggere un errore è ovviamente necessario prima localizzarlo, riconoscerlo e forzarsi a cambiarlo. OSA chiedere aiuto, consigli o indicazioni se necessario, prima che il problema continui a crescere e ferisca di più, personalmente e finanziariamente. Penso di aver commesso tutti quegli errori e di averli "dominati" con sforzo, perseveranza e senza mai abbassare la guardia, ricordando questo: "Essere un trader non deve mai essere lo stesso di un giocatore d'azzardo".

Definito il gioco d'azzardo patologico come un "disordine in cui la persona è costretta, da un bisogno incontrollabile, a giocare d'azzardo, in modo persistente e progressivo, influenzando negativamente la vita personale, familiare e professionale". C'è difficoltà nel controllare gli impulsi e tende a manifestarsi giocando compulsivamente con uno o più giochi d'azzardo.


5. Dobbiamo capire chiaramente, come detto innumerevoli volte, che il trading NON È UN GIOCO, e quindi:

 

  • Non dovrebbe essere preso come tale, né confrontato con il mondo del gioco d'azzardo, della "pura possibilità", del "doppio o niente", della "fortuna o sfortuna" ...
  • È fondamentale fare le cose sul serio: leggi, impara, prova e riprova ...
  • E devi osare metterlo in pratica: operare in demo per il tempo necessario a padroneggiare la piattaforma; poi nel conto real, senza mai rischiare troppo, a partire dai lotti più piccoli, per provare "veramente" tutte le sensazioni che arrivano quando effettui un ordine nel mercato.
  • Dobbiamo imparare a gestire le nostre operazioni, ma anche a gestire noi stessi.
  • E, naturalmente, non succede nulla se deleghiamo una parte dei nostri investimenti ad altri, mentre impariamo e cresciamo (ma trovate gente seria e di provata affidabilità).


6. Una volta fatta questa parte del percorso e abbiamo assimilato tutto ciò, non sarà necessario né essere 14 ore davanti agli schermi, né trasformare il trading in un vizio o in qualcosa che non possiamo controllare, che ci occuperà tutto il nostro tempo e ci separerà dal "mondo reale" e dai suoi abitanti. Questo è il motivo per cui insisto sul fatto che ogni buon piano di trading deve includere l'impostazione di un programma operativo da un punto di vista temporale e la nostra conformità obbligatoria: il nostro diario di trading deve riflettere se siamo stati "fedeli" o meno. Altrimenti ci prendiamo solo in giro e manchiamo di rispetto a noi stessi

È necessario essere determinati e disposti ad agire e ad eseguire tutte le operazioni e i segnali che il nostro sistema di trading detta, non perdere le occasioni, né lasciare passare "quei treni", per costringerci ad entrare e uscire dal mercato quando non ci sono segnali. Questo tipo di focus implica letteralmente "mangiare" grafici ore e ore ogni giorno, ma dobbiamo anche saperci fermare, disconnetterci, spegnere gli schermi, sapere quando dobbiamo alzare il sedere dalla sedia e riprendere tutto il giorno successivo.


7.- Conclusa l’attività di trading e svolti i necessari "doveri", si chiude. Segui il tuo sistema. Soddisfa i tuoi standard. Non vale la pena "aprire la piattaforma del tuo broker per noia" e iniziare a fare "zapping" con i grafici con diversi strumenti, passando per gli indici di Borsa, le materie prime e tutte le coppie valutarie, per vedere se "c'è qualche possibilità e posso guadagnare qualche punto".
Il giorno successivo avremo di nuovo "una pagina vuota" nel nostro statement per riempirla di buone operazioni. Non siamo macchine, né possiamo concentrarci al 100% per troppe ore, e ciò non sarebbe positivo per il nostro morale, il nostro spirito...o per il nostro conto.

Decidi se vuoi essere un TRADER (responsabile, impegnato, studioso, disciplinato ...) o un o SCOMMETTITORE che non può controllare i suoi impulsi. Non mescolare o confondere i due termini. Mai!

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2 - Commenti

Luciano V.

Luciano V. - 26/06/2020 15:38 Rispondi

Luca D.

Luca D. - 26/06/2020 15:54 Rispondi

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