L’ultima seduta della settimana è particolarmente negativa per il principale indice di
Borsa di Tokyo, il Nikkei 225, con i prezzi che segnano un calo del -2,04%, attestandosi a 22.849,25 punti. In generale, il clima sui mercati è governato dalla positività. Ieri si è assistito ad un
cambiamento di rotta epocale da parte della Federal Reserve. All’atteso
simposio di Jackson Hole il Presidente della FED, Jerome Powell, ha annunciato che l’inflazione verrà ricercata ad un tasso medio del 2% nel tempo. Questo permetterà alla Banca centrale di mantenere i tassi bassi per molto tempo.
Indice Nikkei 225: i motivi della debolezza
A dispetto dei rialzi generalizzati a cui si sta ancora assistendo su gran parte dei mercati azionari globali, le quotazioni dell’indice Nikkei 225 sono penalizzati dalla notizia relativa al fatto che, dopo otto anni alla guida del Giappone,
il Premier Shinzo Abe sarebbe pronto a dimettersi a causa di problemi di salute.
Abe si era già dimesso adducendo tra le ragioni dei problemi di salute durante il suo primo mandato, durato dal 2006 al 2007. Ricordiamo che con le elezioni del 2006, a 52 anni Shinzo Abe è stato il Capo di Stato nipponico più giovane da Fumimaro Konoe, eletto nel 1941, e il
più longevo di sempre battendo il record del prozio Eisaku Sato, in carica per 2.798 giorni.
Indice Nikkei 225: analisi tecnica e strategie operative
La seduta di oggi dell’indice Nikkei 225 conferma la validità della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 16 gennaio e 10 febbraio 2020, con la discesa dei prezzi che si è
fermata momentaneamente sulla trendline che unisce i top del 7 giugno e 14 luglio 2020.
In generale la tendenza rialzista è particolarmente solida e
solo una discesa al di sotto della zona dei 21.830 punti permetterebbe ai venditori di incrementare la pressione nel medio periodo. Se tale zona venisse raggiunta infatti si confermerebbero le rotture della linea di tendenza ottenuta con i lows del 14 giugno e 2 agosto 2020 e del livello orizzontale espresso dai massimi del 30 giugno 2019.
Se le quotazioni dovessero ripartire verso l’alto gli ostacoli più importanti da monitorare sono quelli forniti dal livello dinamico transitante a 23.330 punti e da quello dinamico a 24.068 punti. Dato che sembra tardivo provare a rincorrere la ripartenza iniziata sul supporto menzionato prima, nel breve periodo si potrebbe sfruttare un eventuale ripartenza verso i 23.430 punti per
valutare strategie di natura short con stop loss localizzato a 23.500 punti e obiettivo a 23.300 punti.