Central Bank of Turkey: origini, storia e sviluppo della Banca | Investire.biz

Central Bank of Turkey: origini, storia e sviluppo della Banca

17 ago 2021 - 18:30

05 dic 2022 - 17:44

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Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla Central Bank of Turkey. Vediamo insieme le origini, la storia e le funzioni della Banca Centrale turca

La Central Bank of Turkey è la Banca Centrale che si occupa della politica monetaria della Turchia. Negli ultimi anni l'istituto ha avuto un ruolo di primaria importanza con la crisi della Lira Turca. Spesso è stata al centro di critiche riguardo le decisioni, pilotate dal Governo, sui tassi di interesse e sulle modalità di contrasto all'inflazione.

Non essendo la Banca un organo totalmente indipendente, i Governatori sono stati spesso avvicendati da provvedimenti molto discutibili del Presidente della Turchia Recep Tayyp Erdogan, fatti per allinearsi a quella che era la sua visione sulle politiche monetarie da adottare. La Banca Centrale turca ha sede ad Ankara e attualmente è guidata da Sahap Kavcioglu, succeduto a marzo di quest'anno a Naci Agbal.


Central Bank of Turkey: funzioni e obiettivi

Le funzioni e gli obiettivi della Banca Centrale di Turchia sono definiti dalla legge CBRT (Central Bank of the Republic of Turkey) del 14 gennaio 1970, in base alla quale l'obiettivo primario dell'istituto di Ankara è quello di raggiungere e mantenere la stabilità dei prezzi, garantendo la crescita economica e dell'occupazione. Al riguardo le funzioni della Banca possono essere così elencate:

 

  • gestire la domanda aggregata per mantenere le aspettative di inflazione, utilizzando tutti gli strumenti di politica monetaria, ivi compresi i tassi d'interesse;
  • adottare le decisioni sui tassi d'interesse, annunciate durante la riunione periodica del Monetary Policy Committee e pubblicate entro 5 giorni lavorativi;
  • garantire la stabilità finanziaria come forma di resilienza verso sviluppi imprevisti che possono turbare l'equilibrio del sistema finanziario nazionale;
  • effettuare operazioni di mercato aperto per regolare l'offerta di moneta e la liquidità nell'economia, ponendosi anche come prestatore di ultima istanza;
  • svolgere operazioni di tesoreria per conto dello Stato eseguendo gli incassi e i pagamenti del Governo all'interno del Paese e all'estero, nonché tutti i tipi di trasferimenti di denaro.
  • stampare le banconote attraverso un proprio impianto di stampa e gestirne la distribuzione.


Central Bank of Turkey: struttura organizzativa

La struttura organizzativa della Banca Centrale turca è costituita da una serie di organi che insieme interagiscono per assolvere alle funzioni principali dell'istituto, come di seguito illustrato:


Assemblea generale

L'Assemblea generale è formata dai soci della Banca, che hanno diritto di voto se possiedono o rappresentano almeno 10 azioni. I non soci possono partecipare all'Assemblea per delega ma non possono rappresentare più di un voto. L'organo si riunisce almeno una volta all'anno nella data che viene specificata dallo Statuto e viene presieduto dal Governatore. Tra i compiti principali dell'Assemblea generale vanno annoverati:

 

  • l'approvazione della relazione annuale del Consiglio di Amministrazione e dei Revisori;
  • l'approvazione del bilancio dell'istituto centrale;
  • la nomina del Consiglio e del Comitato di Revisione;
  • l'approvazione per l'aumento di capitale;
  • l'approvazione per la modifica dello Statuto della Banca Centrale;
  • l'esecuzione delle decisioni che riguardano la liquidazione della Banca.


Governatore

Il Governatore è nominato con decreto dal Presidente della Repubblica e rimane in carica per 4 anni, con la possibilità di riconferma quando scade il mandato. Il soggetto viene scelto tra le personalità dotate di una grande esperienza in ambito economico, finanziario e bancario.

Egli amministra e rappresenta la Banca all'interno del Paese e all'estero, garantendo l'applicazione della Legge CBRT e le decisioni del Consiglio. Inoltre ha il compito di presentare delle proposte al Consiglio ogni volta che lo ritiene opportuno.

 

Consiglio

Il Consiglio è costituito dal Governatore e da 6 membri che vengono eletti dall'Assemblea Generale. Tutti i membri non possono essere soci di banche e altre società, a meno che non si tratti di enti non profit, né operare sui mercati finanziari.

I consiglieri durano in carica 3 anni e possono essere rieletti. Le riunioni del Consiglio avvengono con la partecipazione di almeno due terzi dei componenti e le decisioni vengono prese a maggioranza. Le delibere riguardano principalmente:

 

  • l'attuazione degli strumenti di politica monetaria nell'ambito delle strategie dell'istituto centrale;
  • la distribuzione, il ritiro e la sostituzione delle banconote in circolazione;
  • l'emanazione dei regolamenti necessari per le operazioni di mercato aperto, anticipi e risconti,
  • riserva di liquidità, gestione dell'oro e delle riserve in valuta estera;
  • la regolazione delle condizioni riguardo i sistemi di pagamento e di trasferimento titoli;
  • la preparazione del bilancio e della relazione annuale da sottoporre all'Assemblea generale;
  • l'emanazione di regolamenti e le decisioni concernenti la creazione di filiali, uffici di rappresentanza,
  • uffici di collegamento, nomina di corrispondenti e stamperie di banconote;
  • le modifiche dello Statuto della Banca Centrale e l'aumento di capitale da sottoporre all'Assemblea generale.

 

Comitato per la politica monetaria

Il Comitato per la politica monetaria è composto dal Governatore che lo presiede, dai Vice Governatori, da un membro eletto tra i componenti del Consiglio e da uno nominato dal Presidente della Repubblica.

Quando scade il mandato del Governatore, del Vice Governatore o di un membro del Consiglio, finisce anche la loro appartenenza al Comitato per la politica monetaria. Tra i maggiori compiti dell'organo possiamo ricordare:

 

  • la determinazione dei principi e delle strategie di politica monetaria;
  • la determinazione insieme al Governo degli obiettivi di inflazione;
  • l'adozione di tutti gli strumenti necessari per mantenere la stabilità della Lira turca nei confronti dell'oro e delle altre valute estere.

 

Collegio di revisione

Il Collegio dei Revisori è formato da 4 esponenti eletti dall'Assemblea generale, che durano in carica per 2 anni. L'organo ha la funzione soprattutto di sovrintendere alle operazioni e ai conti della Banca Centrale e di richiedere tutti i documenti di verifica. Il Collegio redige una relazione per iscritto sulla gestione e sui conti dell'istituto a fine anno e ne invia una copia al Presidente della Repubblica.

 

Comitato esecutivo

Il Comitato esecutivo è costituito dal Governatore e dai Vice Governatori nominati per 4 anni con decreto del Presidente della Repubblica, con possibilità di riconferma. Il Comitato predispone proposte al Consiglio, elabora regolamenti sull'amministrazione, organizzazione e i servizi della Banca, assicura il coordinamento nell'operato dell'istituto ed esercita funzioni riguardo la nomina, la retribuzione, la revoca e il pensionamento del personale diverso da quello nominato dal Consiglio.


Central Bank of Turkey: origini, storia e sviluppo

La Banca Centrale turca è stata costituita il 3 ottobre del 1931. Prima di allora vi erano in Turchia una serie di banche che avevano il compito di emettere moneta. Il cambiamento arrivò nel 1927 quando il Ministro delle Finanze turco Abdülhalik Renda mise in piedi un progetto di legge che prevedeva l'istituzione di una Banca Centrale con lo scopo primario di assicurare la stabilità della Lira turca.

L'emanazione di una legge vera e propria avvenne l'11 giugno del 1930 da parte della Grande Assemblea Nazionale della Turchia e fu la numero 1715. Con questa, la Banca Centrale divenne operativa a partire dal 3 ottobre del 1931 e aveva l'obiettivo di sostenere lo sviluppo economico della Turchia. Per raggiungere lo scopo, l'istituto regolamentava i mercati monetari, fissava i tassi d'interesse, stampava moneta e svolgeva funzioni di tesoreria per lo Stato.

La forma giuridica affidata all'istituto fu quella di società per azioni, per rimarcare il fatto che la Banca fosse sganciata dalla dipendenza dello Stato. Le azioni  che ne costituivano il capitale erano di 4 tipologie: le azioni di classe A appartenenti al Tesoro e che non potevano essere più del 15% del totale; le azioni di classe B assegnate alle banche nazionali; le azioni di classe C attribuite a banche estere e società privilegiate; le azioni di classe D appannaggio di enti commerciali nazionali e persone fisiche o giuridiche del Paese.

L'indipendenza della Banca Centrale fu effettiva fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Da allora l'enorme deficit sulle finanze pubbliche generato dal conflitto bellico portarono Ankara a concentrarsi su politiche monetarie orientate a sostenere le casse dello Stato piuttosto che a perseguire i suoi obiettivi primari. Per effetto di ciò, l'inflazione cominciò a galoppare fino ad aumentare del 200% in 10 anni.

Nel Dopoguerra ci furono importanti cambiamenti come quello della creazione di un impianto centrale per la stampa di banconote, iniziata due anni più tardi. L'indipendenza della Banca Centrale si sgretolò letteralmente quando il 14 gennaio del 1970 fu approvata la Legge n° 1211, che stabiliva che il Tesoro non dovesse avere meno del 51% delle azioni nella Banca.

In aggiunta a questo, furono estesi i compiti dell'istituto centrale autorizzando quest'ultimo ad esempio a effettuare operazioni di mercato aperto per regolare la quantità di denaro in circolazione e concedere finanziamenti a medio termine a sostegno dello sviluppo economico.

Nel 1980 arrivò una modifica di estrema importanza per l'economia turca: il tasso di cambio, fino ad allora a regime fisso, fu lasciato libero di fluttuare e la Lira turca cominciò a perdere valore rapidamente. Nel 1987 la Banca Centrale iniziò a effettuare le operazioni di mercato aperto, diventando una delle prime autorità centrali nella creazione di un mercato monetario e del cambio.

La politica di Ankara produsse risultati importanti ma la guerra del Golfo scavò un solco profondo nel settore finanziario generando anche instabilità politica e mettendo in crisi il sistema bancario. Per tale ragione, la Turchia visse una depressione profonda all'inizio del 1994, con l'inflazione ormai andata fuori controllo.

Così, il 21 aprile 1994 tra il Tesoro e l'istituto centrale fu raggiunto un accordo secondo cui il primo avrebbe limitato l'uso dei fondi della Banca. Ancora meglio si fece 3 anni più tardi con un protocollo firmato da entrambi in base al quale venivano in pratica bandite a partire dal 1998 le anticipazioni a breve termine che lo Stato utilizzava per finanziare la spesa pubblica.

Con l'inizio del nuovo millennio la Turchia dovette fare i conti con un'inflazione galoppante e con la perdita di fiducia nell'economia del Paese. Per questo, il regime sul tasso di cambio dapprima fu nuovamente regolamentato ma poi reso flessibile in seguito alla grave crisi del 2001.

La trasformazione strutturale della Banca Centrale turca avvenne il 25 aprile di quell'anno con la Legge CBRT. Quest'ultima sanciva che l'ente avrebbe determinato in totale autonomia la politica monetaria, decidendo gli strumenti più consoni da utilizzare, con l'obiettivo di raggiungere e mantenere la stabilità dei prezzi. Allo stesso tempo avrebbe dovuto sostenere il Governo nell'attuazione degli obiettivi di crescita e occupazione senza con questo intaccare la stabilità dei prezzi.

Il controllo dell'inflazione quindi era proposto come prioritario rispetto a tutto il resto, ma con Erdogan eletto Presidente della Turchia il 28 agosto 2014 l'ingerenza dello Stato nella politica monetaria fu talmente alta che lo scenario cambiò profondamente. Il leader turco puntò tutto sulla crescita e cercò di assecondarsi di Governatori che seguissero alla lettera le sue indicazioni.

Egli riteneva che tassi alti significassero solo maggiori oneri di finanziamento per i produttori, che si sarebbero riflettuti sui beni di consumo provocando maggiore inflazione. Il suo pensiero era una voce fuori dal coro, soprattutto rispetto alla visione dominante di tutti i banchieri centrali del mondo.

Alla luce di questo Erdogan è stato negli anni perentorio con i Governatori che non si allineavano al suo volere. Il risultato di tutto ciò è stato che in questi ultimi tempi i tassi sono stati mantenuti bassi, la Lira Turca ha toccato i minimi storici rispetto alle principali valute e l'inflazione sta sostanzialmente strangolando l'economia.

 

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