Alla fine Visa si è mollata nel mondo delle criptovalute. La società leader dei pagamenti con le carte di credito ha scelto una stablecoin, la USD Coin, per regolare le transazioni attraverso una delle più importanti piattaforme di blockchain esistenti, ossia Ethereum.
USDC è una criptovaluta che è ancorata alla parità con il Dollaro USA e ora il colosso americano sta valutando con Crypto.com la possibilità durante tutto il 2021 di estendere le operazioni in USDC ad altri partner.
L'obiettivo è quello di permettere le transazioni attraverso le valute digitali facendo leva sul crescente interesse generale verso il settore, ma allo stesso tempo evitando che le oscillazioni di prezzo possano comprometterne l'operatività. Per questo si è puntato su una stablecoin, che per definizione svolge la funzione di ridurre al minimo la volatilità di prezzo delle criptomonete, proprio perché ancorata a un mezzo di scambio stabile.
USDC: cos'è e come funziona
USDC è quindi una stablecoin che è vincolata al Dollaro statunitense e funziona sia sulla blockchain di Ethereum, che su quella di Algorand. La criptovaluta è stata fondata nel 2018 e lanciata nel settembre dello stesso anno dalla fintech Circle, mentre viene gestita da un consorzio denominato Center. Quest'ultimo comprende anche l'exchange Coinbase e la società di estrazione di Bitcoin, Bitmain.
Oggi USD Coin ha raggiunto una capitalizzazione di 10 miliardi di dollari, registrando una crescita impressionante se si pensa che l'anno scorso di questi tempi valeva circa 1 miliardo di dollari e all'inizio del corrente anno poco meno della metà del valore attuale.
USDC: la collaborazione tra Visa e Crypto.com
L'asso nella manica di Visa è la partnership con Anchorage, la prima banca degli Stati Uniti che ha ricevuto l'approvazione nella gestione di asset digitali. Per effetto della cooperazione tra le due istituzioni, Visa può ricevere USDC come liquidazione di una parte delle fatturazioni giornaliere attraverso il suo partner Crypto.com. Anchorage agisce come custode in back-end.
Come accennato, Visa prevede di estendere l'offerta ad altri partner entro la fine dell'anno. Questi dovranno regolare le transazioni in valute fiat accettate dalla società, quindi una parte delle riserve di criptovaluta di ognuno dovrebbe essere convertita a un determinato tasso di conversione sopportando un costo aggiuntivo. Se le collaborazioni andranno in porto, tutti quanti dovranno regolare i propri obblighi in USDC. Le piattaforme di valuta digitale con cui Visa sta operando attualmente sono 35, tra le quali vanno annoverate, Coinbase, BlockFi, Bitapanda e proprio Crypto.com.
Il sodalizio con Crypto.com in particolare risale a 3 anni fa e da allora la carta prepagata Visa è all'avanguardia riguardo la copertura dei programmi legati alle criptovaluta, con 31 mercati interessati tra l'America e l'Europa. Non più tardi di 10 giorni fa la collaborazione si è irrobustita estendendo all'Australia la zona di operatività e dando la possibilità di accesso degli utenti a finanziamenti avendo come collaterale le criptovalute.
Visa comunque non è la sola ad essere stata attratta dalle stablecoin. Anche la criptovaluta di Facebook, Diem, potrebbe imboccare la stessa strada, ovverosia di essere agganciata al dollaro e non, come si pensava all'inizio, ad un paniere di valute internazionali.