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Prestito criptovalute: cos'è e come funziona

25 ott 2021 - 18:30

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Vediamo cosa è e come funziona il prestito di criptovalute, quali sono i problemi di regolamentazione, i rischi e i vantaggi per i consumatori

Negli ultimi tempi nel mercato delle criptovalute si sta sempre più affermando il prestito crittografico. Molti investitori ne sono attratti visto l'alto rendimento garantito, addirittura superiore a volte al 9%. Soprattutto ciò emerge in concomitanza con lo scarso ritorno ottenuto dai conti bancari, che pagano interessi miseri o nulli.

Ad esempio a fine agosto il tasso medio di risparmio delle banche statunitensi era dello 0,06%, mentre una delle più grandi piattaforme di lending, Celsius Network, è in grado di pagare l'8,88% sui depositi di alcune stablecoin che hanno a riferimento il Dollaro USA. Ad oggi Celsius afferma di aver raccolto oltre 20 miliardi di dollari in depositi di criptovalute, seguita da BlockFi con 10 miliardi di dollari e Gemini che ha offerto conti per 3 miliardi.

Questo però ha acceso una spia presso i Regolatori, che sospettano ci sia illegalità nell'offerta dei conti in valute digitali. Tutto quanto potrebbe accelerare nei prossimi anni il processo verso una vera e propria regolamentazione del mercato criptovalutario, in considerazione del posto che quest'ultimo deve occupare nel sistema finanziario.


Prestito criptovalute: cos'è e come funziona

Un conto prestito di criptovalute è un conto di deposito aperto presso un istituto crittografo dove vengono conferite valute digitali guadagnando interessi. Quindi funziona in modo simile a un conto corrente bancario, con la differenza che al posto del denaro avente corso legale vi sono token digitali.

La maggior parte degli investitori conferisce Bitcoin, altri stablecoin e altri ancora criptovalute meno note. Le imprese che raccolgono i fondi pagano interessi in genere nella stessa criptovaluta depositata, attraverso 2 modalità: o a un tasso fisso con il denaro che viene bloccato per un certo lasso di tempo, oppure a tasso variabile giornalmente. A gestire i pagamenti degli interessi è il codice del computer tramite protocolli di finanza decentralizzata, piuttosto che un intermediario.

La tipologia di strumenti di prestito è diversa a seconda della modalità in cui esso viene effettuato. Per questo è possibile distinguere 3 varianti:

 

  • Prestito crypto-crypto, dove gli utenti registrati in una piattaforma ottengono in prestito alcune criptovalute, dandone in garanzia altre;
  • Prestito crypto-fiat, in cui dietro garanzia di una certa quantità di valute digitali si ottiene un determinato quantitativo di valute fiat come Euro, Dollaro USA, Sterlina, ecc.
  • Prestito cypto semplice, dove si presta una certa quantità di criptovalute ad altre persone ottenendo degli interessi.

 

L'aspetto fondamentale che deve essere rilevato nel soggetto che prende in prestito è la presenza di un collaterale in garanzia, che come detto deve essere sempre una criptovaluta sia che si tratti di finanziamento di cripto sia nel caso si ottenga una valuta fiat. Il valore del collaterale può arrivare anche al 90% dell'importo preso a prestito. Ad esempio se un soggetto richiede un prestito di 100.000 dollari può dare in garanzia criptovalute che detiene in un wallet del controvalore di 90.000 dollari.

Chi prende in prestito le criptovalute fornendo come collaterale altre criptovalute è per lo più un investitore istituzionale che specula sul mercato scommettendo su una diminuzione di valore dei token, pagando tassi d'interesse all'intermediario più alti rispetto a quelli che quest'ultimo versa ai depositanti.


Prestito criptovalute: problemi di regolamentazione

Le Autorità di regolamentazione hanno avanzato il sospetto che i soldi depositati dai clienti servono per altre attività commerciali. In questo non si hanno informazioni adeguate per una tracciatura precisa riguardo a dove vanno a finire i depositi. Ciò non ha impedito al Regolatore di alcuni Stati americani di intentare azioni legali contro BlockFi nel mese di luglio e Celsius Network a settembre.

Proprio il mese scorso Coinbase aveva pianificato di offrire conti di prestito attraverso il sistema Lend, ma ha ricevuto la stroncatura dalla Security and Exchange Commission (link1) che l'ha inibita in pratica a usare il prodotto minacciando cause legali, in quanto ritenuto prestito non autorizzato.

Il problema fondamentale relativo alla regolamentazione riguarda il fatto che questi conti crittografici possano essere considerati titoli. In tal caso vi sarebbe una serie di obblighi di registrazione e comunicazione, dove scatterebbe un protocollo di maggiore protezione degli investitori.

Questo comporterebbe maggiori costi per le società che effettuano i prestiti e probabilmente la fine della concessione di interessi così alti. Dal canto loro i prestatori crittografici contestano alle Autorithy di non fornire linee guida per rimettersi in carreggiata nel rispetto dei limiti legali.


Prestito criptovalute: i rischi per i consumatori

La possibilità di avere ritorni molto alti alletta gli investitori nel ricorrere al prestito criptovalutario, ma vi sono dei rischi che mettono seriamente in pericolo il capitale erogato sottoforma di deposito. Intanto i conti non sono assicurati, quindi se l'azienda fallisce non c'è possibilità di recuperare le proprie criptovalute prestate.

Tantomeno vi è un sistema come quello del fondo interbancario di garanzia che mette al riparo i depositi bancari entro un certo importo, qualsiasi evento negativo succeda. Lo stesso dicasi nel caso in cui vi siano violazioni dell'account o altre frodi di qualsiasi natura.

E poi c'è da considerare l'estrema volatilità delle criptovalute concesse in prestito. A chi li utilizza per fini speculativi, un movimento avverso del mercato di una certa portata comporterebbe difficoltà enormi a restituire il capitale crittografico, mettendo a rischio quello dei depositanti.

Nello specifico se un investitore ha preso a prestito una certa quantità di criptovalute e queste dovessero aumentare molto di valore, si troverebbe nella condizione di restituire un capitale estremamente inflazionato, con i pericoli che ne conseguono.


Prestito criptovalute: i vantaggi per i consumatori

Oltre i rischi, vi sono però degli indubbi vantaggi da parte di chi usufruisce del servizio di crypto lending. Innanzitutto si tratta di un sistema innovativo che permette di gestire tutto attraverso piattaforme online evitando una gran quantità di procedure burocratiche che solitamente bisogna seguire per le forme tradizionali di finanziamento.

In secondo luogo è possibile utilizzare i token in giacenza facendo maturare interessi. Infine si ha la possibilità di ottenere prestiti in valute Fiat, che possono essere utilizzati per la propria attività semplicemente lasciando in garanzia un collaterale crittografico e senza bisogno di impegnare beni personali o aziendali.

 

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