Le criptovalute tornano a ruggire con un nuovo rally che spinge alcune monete virtuali verso nuovi record storici. È il caso ad esempio di ADA che stamattina ha superato per la prima volta la quota di 3 dollari raggiungendo una capitalizzazione di quasi 100 miliardi di dollari. Attualmente il token gestito da Cardano è la terza criptovaluta in termini di valore complessivo, alle spalle delle Big Bitcoin ed Ethereum.
A proposito di queste ultime, la prima moneta digitale per capitalizzazione ha sfondato nuovamente la soglia chiave di 50.000 dollari, mentre Ethereum sembra lanciata verso gli obiettivi di 4.000 dollari centrati e superati nel mese di maggio di quest'anno. Il trend della seconda crypto prosegue ancora in scia all'aggiornamento London all'inizio del mese scorso che favorisce la transizione della piattaforma dal network Proof-of-Work a quello Proof-of-Stake.
Bitcoin: 4 fattori che hanno alimentato il rally
Riguardo Bitcoin, lo slancio di questa nuova ondata di acquisti l'hanno dato fondamentalmente 4 fattori. In primis le indiscrezioni che Twitter potrebbe accettare pagamenti in Bitcoin per saldare le fatture dei creatori di contenuti. Il social network guidato da Jack Dorsey seguirebbe il percorso iniziato da Facebook, che da tempo sta progettando la creazione di una moneta virtuale. Alla fine del mese scorso lo stesso Dorsey aveva annunciato l'intenzione dell'azienda di costruire un Exchange decentralizzato per BTC.
Un altro aspetto che sta sostenendo le quotazioni di Bitcoin riguarda l'entrata in vigore il 7 settembre della legge a El Salvador che inaugura la crypto come valuta avente corso legale nel Paese. Questo potrebbe creare un precedente importante, soprattutto se la cosa dovesse funzionare, in quanto aprirebbe la strada per l'adozione come moneta ufficiale anche da parte di altri Paesi.
In terzo luogo vi è stata l'affermazione di Coinbase di investire 500 milioni iniziali e il 10% dei profitti aziendali in un portafoglio di criptovalute. L'iniziativa rappresenta un atto di fede verso un settore da cui dipende tutta l'attività dell'Exchange e che potrebbe contagiare anche il pubblico degli investitori.
Infine vi è la mossa di PayPal di estendere ai clienti della Gran Bretagna la possibilità di acquistare, detenere e vendere alcune tra le principali criptovalute, Bitcoin in testa. Il colosso dei pagamenti dà un segnale molto forte al mercato, dal momento che estende per la prima volta l'offerta della blockchain fuori dal territorio statunitense.
JP Morgan: il trend rialzista non è strutturale
Adesso gli investitori stanno volgendo lo sguardo ai prossimi obiettivi, avendo in mente la meta di 100.000 dollari per Bitcoin e 5.000 dollari per Ethereum. Secondo JP Morgan bisogna procedere con cautela, perché la precedente fase rialzista delle criptovalute si è avuta tra gennaio e maggio quando è esplosa la mania per le altcoin.
In questo momento la quota di altcoin sul totale degli investimenti si aggira intorno al 33%, lontana dal 55% del gennaio 2018, ma elevata rispetto alla media storica. Questo è visto come un riflesso della frenesia degli investitori al dettaglio piuttosto che di un trend rialzista di natura strutturale.