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Banca Monte dei Paschi di Siena il secondo trimestre 2020 si è chiuso all’insegna delle perdite con un rosso da 845,2 milioni di euro rispetto all’utile di 65,2 milioni di un anno fa. A pesare sui conti dell’istituto di credito sono le decisioni prese per svalutare le attività per imposte anticipate per 476 milioni di euro a causa del peggioramento del quadro economico provocato dalla pandemia.
La banca ha anche accantonato una somma di 348 milioni di euro per rischi legali e impegni contrattuali, contributi straordinari e oneri per l’operazione di derisking. A fine giugno 2020 il CET1 ratio è pari al 13,4% a livelli transitional e all’11,4% fully loaded.
Per l’intero anno, l’istituto si attende ricavi per 3 miliardi di euro e costi per 2,2 miliardi. Le azioni Banca MPS sono in calo a Piazza Affari, dove segnano un -1,7% passando di mano a 1,53 euro.
MPS: richieste danni, colloqui con BCE e tagli al personale
Nel comunicare i dati trimestrali, Banca Monte dei Pasche di Siena ha dichiarato di aver
ricevuto ulteriori richieste stragiudiziali per 3,8 miliardi di euro da parte della Fondazione MPS. L’ammontare richiesto è ora di 4,8 miliardi di euro, ma l’istituto di credito ha dichiarato di riservare azioni a tutela del patrimonio. Il totale delle richieste danni a MPS ammonta ora a 10 miliardi di euro.
MPS ha inoltre comunicato di avere colloqui in corso con la Vigilanza della BCE per l’
autorizzazione alla scissione parziale di NPL a favore di Amco per 8,1 miliardi di euro e di un miliardo di euro di patrimonio netto. Se l’operazione dovesse venire completata, il beneficio relativamente al profilo di rischio permetterà di far passare il NPE ratio al di sotto del 4% rispetto all’11,8% di fine giugno. I sindacati hanno infine annunciato di aver siglato un accordo con la banca per
l’uscita di 500 dipendenti entro il prossimo 31 ottobre.
Azioni Banca MPS: analisi tecnica e strategie operative
Dal punto di vista grafico,
le azioni Banca MPS rimangono inserite in un contesto di debolezza di lungo periodo. Tra marzo e maggio 2020 i compratori hanno tentato di rialzare la testa mettendo a segno una figura di doppio minimo sul sostegno posto sull’area psicologica a 1 euro. Il rimbalzo delle quotazioni si è poi esteso fino al test della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 14 maggio 2018 e 24 febbraio 2020, da dove è iniziata una correzione.
La pressione del fronte ribassista ha portato i corsi a scendere al di sotto della trendline ottenuta collegando i minimi del 21 e 26 maggio 2020. Se da un lato chiusure superiori a 1,60 euro avrebbero la possibilità di aprire la strada ad un ritorno degli acquirenti, il quadro resta particolarmente incerto.Operativamente, si potrebbero
sfruttare discese a 1,50 euro per valutare strategie di natura short con stop loss localizzato a 1,67 euro e obiettivo principale a 1,317 euro. Il target finale sarebbe invece identificabile a 1,30 euro.