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La sperimentazione al vaccino di AstraZeneca ha subito uno stop. Vediamo i dettagli e le possibile implicazioni per il titolo quotato alla Borsa di Londra
La corsa al vaccino contro il Coronavirus ha subito uno stop per AstraZeneca, che ha sospeso i test a livello globale e gli studi su larga scala a causa di una reazione inspiegabile di un partecipante alle sperimentazioni. Il vaccino sviluppato insieme all’Università di Oxford era considerato come uno dei principali candidati al mondo per la lotta al Covid-19 e ora questo blocco pone dei dubbi sull’arrivo del prodotto entro fine anno.
AstraZeneca ha dichiarato di aver deciso la sospensione in autonomia e darà modo a un comitato indipendente di controllare i dati sulla sicurezza. Secondo alcune indiscrezioni, il paziente avrebbe sviluppato una mielite trasversa, sindrome infiammatoria del midollo spinale che si svilupperebbe a seguito di reazione virali. Secondo l’esperto di infezioni della FDA Paul Offitt, AstraZeneca dovrà verificare se le complicazioni siano avvenute per una causa direttamente imputabile al vaccino o per la storia medica del partecipante ai test.
Il rallentamento subito dall’azienda è particolarmente fastidioso per Donald Trump, il quale vorrebbe che un vaccino fosse approvato in tempo per le elezioni Presidenziali USA che si terranno il prossimo novembre. In generale comunque, si deve considerare che questo genere di imprevisti è normale in tali procedure e i risultati dei test rimangono promettenti, con i partecipanti ai trial clinici che hanno avuto una buona risposta immunitaria e effetti collaterali miti.
Alla Borsa di Londra, le azioni AstraZeneca stanno lasciando sul terreno lo 0,74%, mentre nell’aftermarket di Wall Street il titolo è arrivato a lasciare sul terreno anche il 6% prima di mettere a segno un parziale recupero.
Vaccino AstraZeneca-Università di Oxford: chi lo ha comprato
Gli Stati Uniti sono sicuramente il Paese che più di tutti ha puntato sul vaccino di AstraZeneca e l’Università di Oxford, effettuando un investimento da 1 miliardo di dollari tramite la US Biomedical Advanced Research and Development Agency. Dal canto suo l’azienda ha accettato di inviare agli USA 300 milioni di dosi.
Il Regno Unito ha invece ordinato 30 milioni di dosi, mentre la Commissione Europea ha fatto un accordo per 300 milioni di dosi con l’opzione di acquistarne 100 milioni in più. Al momento la sperimentazione di Fase 3 ha coinvolto 30.000 partecipanti in USA, Inghilterra e Sud Africa.
Azioni AstraZeneca: analisi tecnica e strategie operative
Dopo aver aperto in gap down, alla Borsa di Londra le azioni AstraZeneca stanno tentando un recupero. Da un punto di vista grafico la tenuta dell’attuale supporto fornito dalla linea di tendenza che unisce i massimi del 9 e 14 agosto 2019 risulta particolarmente importante in quanto permetterebbe ai compratori di tentare di invalidare la figura simile ad un testa e spalle costruita tra gli scorsi maggio e agosto.
Sebbene la spalla destra del modello non sia graficamente pulita, le implicazioni ribassiste potrebbero essere le medesime, con i venditori che avrebbero quindi la possibilità di traghettare le quotazioni verso la zona delle 6.450 sterline, dove transita la trendline che unisce i minimi del 27 luglio 2017 e 6 febbraio 2018. Viceversa un recupero 9.020 sterline potrebbe venire considerato positivamente.
Visto l’elevato livello su cui ancora veleggiano le quotazioni, si potrebbero valutare strategie di natura short nel caso in cui si dovesse verificare un impulso ribassista sotto le 8.000 sterline. Lo stop loss sarebbe localizzato a 8.850 sterline, mentre l’obiettivo sulla soglia psicologica delle 7.000 sterline.